Ogni anno si stima che nel mondo si producano circa 300 milioni di tonnellate di plastica e che 8 milioni finiscano negli oceani, al momento si stima che negli oceani di tutto il mondo siano presenti circa 150 milioni di tonnellate di plastica. Per rendersi conto di quanto sia grave la situazione bisogna pensare che la plastica costituisce l’85% dei rifiuti marini e che ormai si trova davvero ovunque, non solo lungo le coste, in superficie e sul fondo del mare, ma ne sono state trovate tracce anche nei ghiacciai, sottoforma di microplastiche nell’aria, sulle nostre tavole e negli animali, che la ingeriscono causandone la morte.
Se il comportamento delle Nazioni di tutto il mondo, delle grandi multinazionali e delle singole persone non cambierà in positivo si stima che nel 2050 negli oceani del mondo ci sarà più plastica che pesci.
Fortunatamente sembra che nell’ultimo periodo molti governi si siano resi conto della reale minaccia che rappresenta il consumo irresponsabile di plastica e di quanto sia importante preservare un bene comune e prezioso come l’oceano, gli animali la cui vita è legata al mare e le comunità locali che ne dipendono, oltre al fatto che stiamo costruendo un Pianeta di platica, condannandolo e condannando le generazioni future.
La plastica rappresenta una minaccia anche per un piccolo paradiso come Anguilla?
I caraibi nell’immaginario comune rappresentano un luogo da sogno, quello che potremmo chiamare un paradiso terrestre e sicuramente la prima immagine che viene richiamata alla nostra mentre è il colore del mare cristallino, così pulito da essere trasparente. Eppure, quella della plastica è una minaccia che interessa anche questi luoghi remoti e di una bellezza tale che rende difficile pensare che possano venire rovinati, per questo motivo è fondamentale l’intervento dei governi e il loro impegno per custodire tali paradisi naturali.
Anguilla è uno dei Paesi che si è reso conto di questa emergenza, unendosi alla battaglia globale contro lo spreco di plastica e intervenendo concretamente per far fronte a questo problema.
Come Anguilla intende limitare l’uso della plastica e continuare a proteggere il suo mare?
Anguilla, famosa in tutto il mondo per le sue acque cristalline, le spiagge incontaminate e le sue bellezze naturali si è schierata in quella che sembra essere una battaglia contro la plastica, consapevole dell’importanza di proteggere il suo patrimonio naturalistico.
Il governo di Anguilla ha di recente permesso la formazione di un gruppo di lavoro interno il cui obiettivo è quello di guidare lo sviluppo di un piano nazionale contro l’utilizzo di oggetti di plastica monouso: sacchetti di plastica, utensili di plastica monouso, contenitori di polistirolo per citarne alcuni. Secondo il gruppo di lavoro l’eliminazione graduale della plastica monouso è il primo passo per combattere lo spreco di plastica che si genera sull’isola.
In questa stessa direzione si stanno muovendo Antigua, Jamaica, la Repubblica Dominicana, St. Vincent e Grenadine.