Jackson Maine è una star della musica, uno di quelli che fa sold out a ogni concerto e che colleziona successi su successi. Una sera, dopo un suo live, deciso a cercare un posto dove farsi qualche bicchierino, incappa in un bar animato da drag queen che intrattengono i clienti con esibizioni di canto. Tra loro c’è Ally, una ragazza squattrinata che, anche se non drag, canta spesso lì per dare sfogo alla sua passione e alla sua splendida voce. Jackson ne resta affascinato, ne intuisce lo straordinario talento di cantante e autrice e fa di tutto per portarla con sé in tour, deciso a farle avere il successo che merita. I due si innamorano, la carriera di Ally spicca il volo mentre quella di Jackson arranca a causa dei demoni che l’uomo si porta dentro e che cerca troppo spesso di annegare con l’alcol.
Bradley Cooper esordisce alla regia con A star is born, terzo remake del film del 1937 di William A. Wellman. Un esordio di tutto rispetto: l’attore statunitense mostra una grande sicurezza nel mettersi dietro la macchina da presa, dirigendo un film che rispecchia in pieno i canoni del genere. Una pellicola dove la musica la fa da padrona, e con lei l’interprete femminile: Lady Gaga è forse la cosa più bella di questo film, l’elemento che resta nel cuore di un’opera che, comunque, sa farsi voler bene.
La cantante americana è alla sua prima prova da protagonista per un’opera cinematografica, e ne esce fuori promossa a pieni voti. Il ruolo di Ally sembra scritto apposta per lei: forti sono le assonanze tra la sua vita passata e quella del suo personaggio, così come assolutamente potente è la sua presenza scenica e, sembra scontato dirlo, la sua voce. In questo Gaga dà un’ulteriore conferma delle sue mirabili capacità di cantautrice: nel film canta dal vivo canzoni da lei scritte o a cui ha comunque collaborato al testo, riuscendo a coinvolgere lo spettatore in un vortice di musica e passione. La colonna sonora è semplicemente perfetta per dare risalto alle immagini di Cooper e del direttore della fotografia Matthew Libatique. Lo stesso Cooper, tra l’altro, rivela delle doti canore inaspettate, che si aggiungono alla sua già nota capacità attoriale: nel prestare il proprio volto e corpo a Jackson Maine, riesce a rendere quasi tangibili il suo tormento interiore e il suo dolore. L’alchimia tra Cooper e Lady Gaga è percepibile fotogramma per fotogramma, rendendo ogni scena intensa e vibrante.
A star is born è un film che unisce in maniera perfetta il mondo del cinema a quello della musica, donando due ore di vero spettacolo e catturando il pubblico. Un’opera che merita di essere vista “a tutto volume”.
Lucia Mancini