Piccolo festival per i più giovani, ma destinato anche agli adulti
Torino – Eccolo il festival più “minorenne” d’Italia. Eccolo di nuovo a Torino nell’anno dei suoi diciannove anni. Il passo dalla maturità all’età adulta è stato un battito di ciglia, un passo uno di un cinema che non smette di meravigliare.
SottoDiciotto, sempre diretto da Steve Della Casa, è ancora un piccolo festival per minorenni, ma ha sempre avuto le carte in tavola per parlare a tutti. Anche quest’anno la formula non è cambiata con un pozzo di anteprime, inediti, film d’animazione, programmi speciali in cui si intersecano cinema, musica, fotografia, danza e cultura Hip Hop. Il filo conduttore è proprio questo linguaggio artistico e culturale che ha contaminato tutte le arti negli ultimi quaranta anni. Nato nei ghetti americani e subito espansosi nelle periferie di tutto il mondo, ha trovato linfa vitale anche in Italia avendo avuto uno scambio continuo con il cinema più popolare. Non per nulla questa edizione è dedicata ai Manetti Bros, veri protagonisti che con il loro cinema popolar d’autore hanno e stanno raccontando in maniera sempre più audace la società italiana in tutto i suoi aspetti, riservando un posto d’onore alla musica. I fratelli romani saranno omaggiati con una retrospettiva che coprirà quasi tutto l’arco della loro carriera che inizia con lo sconosciuto Torino Boys, prosegue con Zora la Vampira, commedia demezial horror dal sapore marcatamente hip hop e finisce con il musical neomelodica partenopeo Ammore e Malavita.
Il cinema Hip Hop si sposa benissimo con il rap, il writing e il Djing, aspetti multi facciali della creatività dell’universo giovanile. Fenomenale in questo senso la rassegna di film per ripercorrere la storia dell’hip hop sul grande schermo: dall’inedito Boom for Real, Teenage years of Jean-Michel Basquiat, dedicato al rivoluzionario e geniale graffitista statunitense della New York anni ‘70/’80; ai grandi classici come Wild Style e Beat Street, ai cult a cavallo tra gli anni novanta e nuovo millennio di 8 Mile, film interpretato e rappato da Eminem, Do the Right Thing di Spike Lee ed il cult La Haine di Matthieu Kassovitz. Ma oltre la musica l’animazione è l’ossatura del festival. Ricchissimo il programma tra cui figura Revoltin Rhymes tratto da Roal Dahl, il nuovo capolavoro di Benjamin Renner Le Grand Mechant Renaurd et autres contes e per i più piccoli Molag, in versione live character. Senza contare che verrà perfino “riscoperto” in versione originale il restaurato Yellow Submarine, intramontabile musical d’animazione con la musica dei Beatles.
Cinema e vecchiezza, prima della gioventù è anche il mezzo secolo che ci ricollega al presente superoistico di Vip, mio fratello superuomo, capolavoro d’animazione di Bruno Bozzetto che fece ridere chi adesso ha superato i cinquant’anni, restando per fortuna ancora attuale. Altre riscoperte del festival sono gli esilaranti cartoni animanti del Professor Balthazar, che chi ha una certa età lo ricorda in bianco e nero. Notevole il film d’apertura, tra l’altro prodotto da Angelina Jolie, è The Breadwinner, film d’animazione con un’anima sociale che racconta la storia di resilienza al femminile nell’Afghanistan sotto il regime talebano. A chiusura del festival è ancora la musica a fare da ago della bilancia con il musical techno-pop, rock e metal L’Enfance de Jeanne D’Arc. A dirigerlo il grande Bruno Dumont, regista belga, che con il suo solito piglio fiabesco racconta della santa guerriera bambina e adolescente che finisce dove tutti gli altri film dedicati a Giovanna D’Arco cominciano. Tutte le proiezioni e gli incontri si svolgeranno tra il Cinema Massimo, Rettorato e Circolo dei Lettori dal 16 al 23 Marzo.
Roberto Leggio