Un tripudio di colori, musiche e carri allegorici quello che si appresta a popolare le strade di città e borghi italiani. Smaltite le feste natalizie in molti ora sono pronti a truccarsi e esibirsi nella ricorrenza più colorata e movimentata dell’anno: quel Carnevale che raduna persone, balli e coreografie, il tutto rigorosamente in maschera come vuole la tradizione.
“Ci avete fatto caso che nell’ultima domenica di Carnevale i cimiteri sono un mortorio?”, una celebre frase di Antonio De Curtis nel film “Totò cerca pace” semplifica e sintetizza tutta l’anima di questa particolare festività. Allegria, balli e divertimento sono i capisaldi del Carnevale che in ogni parte d’Italia e non solo riempie le vie di maschere più o meno ricercate, costumi della tradizione carnevalesca e carri tanto allegorici quanto, in molti casi, satirici.
In fondo lo “scherno” è uno dei temi centrali di questo periodo: vietato quindi essere permalosi o prendersela per qualche “sberleffo” di troppo, almeno per una volta.
Il termine Carnevale include il periodo che segue l’Epifania e che anticipa la Quaresima ma è solo nei suoi ultimi 20 giorni che la festività assume connotati così folkloristici e festosi. La maschera la fa da protagonista, ma per quale motivo è diventata usanza comune quella di travestirsi da qualcun altro? In origine, sin dall’VIII secolo d.C. , in questo periodo veniva “inscenato” un sovvertimento delle gerarchie e degli ordini sociali che portava allo scambio di ruoli e al camuffamento della propria identità. Da qui l’uso delle maschere. Un momento in cui era lecito rompere gli schemi e lasciarsi andare alla dissolutezza.
Una tradizione che ha retto al passare dei secoli, si è evoluta nelle manifestazioni e nella fruizione, senza snaturare però il suo vero spirito. Nel periodo più colorato e movimentato d’Italia andiamo quindi a scoprire le parate più famose e caratteristiche d’Italia, quelle che attraggono il maggior numero di persone e copertura mediatica.
VIAREGGIO
Il Carnevale, assieme a quello di Venezia, più famoso d’Italia. A Viareggio è vero folklore, la città si veste a festa, si colora e si popola di turisti e carri pronti a sorprendere tutti coloro che arrivano da ogni parte d’Italia. Origini insolite per il Carnevale viareggino: in molte parti d’Italia infatti questa festività ha radici contadine, qui invece nel 1873 nacque per volere di un gruppo di giovani borghesi. L’evento fu sin da subito apprezzato e nel giro di pochi anni diventò appuntamento fisso dallo sviluppo inarrestabile, grazie anche all’utilizzo dei primi carri allegorici che conquistarono immediatamente il consenso degli utenti.
Tradizione che è proseguita quasi ininterrottamente fino ai giorni nostri: tolti gli anni durante i conflitti mondiali in cui le festività non ebbero luogo le sfilate ripresero con maggior entusiasmo e, in particolar modo nel secondo dopoguerra, Viareggio salì agli onori della cronaca a livello nazionale. Successivamente le dirette Rai e i servizi televisivi offrirono al Carnevale un rinnovato appeal, tanto che la città toscana divenne un vero e proprio polo attrattivo durante le festività. Appeal che, seppur relativamente giovane, sembra ormai immortale. Quella di quest’anno è l’edizione numero 144 di uno spettacolo di musica, luci, balli e sfilate.
VENEZIA
Dal 27 gennaio al 13 febbraio protagonista sulla laguna quello che, accanto al viareggino, è il maggiore Carnevale italiano. Il fascino senza tempo di Venezia si arricchisce dei colori e delle maschere della tradizione carnevalesca: da tutto il Paese arrivano turisti in maschera che popolano le strade del capoluogo veneto. Oltre un milione di persone sono attese a Venezia con punte di 150.000 al giorno: le giornate di maggior afflusso saranno i 3 fine settimana compresi nel periodo di svolgimento, il giovedì grasso (8 febbraio) e il martedì grasso (13 febbraio). A Venezia si vive la vera atmosfera del Carnevale con feste e giochi: 20 giorni dietro la maschera in cui è protagonista la rottura degli obblighi sociali, il capovolgimento delle gerarchie e la sovversione dell’ordine che verrà ristabilito dopo le celebrazioni. Il Carnevale di Venezia affonda le sue radici tra tradizione e storia, sopravvivendo con immutato fascino anche a 900 anni dal primo documento che fa riferimento a questa famosissima festa.
CENTO
Un Carnevale a tinte brasiliane, considerando che quello di Cento è gemellato con quello di Rio De Janeiro. Festività tra le più antiche d’Italia, che possiamo far risalire al 1600 grazie ad alcuni affreschi del pittore centese Gian Francesco Barbieri e che proseguono con immutato entusiasmo anche oggi. I carri di carnevale attraversano più volte il centro storico accompagnati dalla musica e da gruppi di figuranti in maschera impegnati in coreografie.
In particolar modo il Carnevale di Cento ha goduto di rinnovata visibilità a partire dal 1990, anno in cui il sindaco della città ferrarese stipulò un gemellaggio con il Carnevale di Rio. Proprio il centro brasiliano per alcuni anni ha visto i carri vincitori a Cento sfilare nelle proprie strade.
Appuntamento fissato per ogni domenica di carnevale (28 Gennaio, 4-11-18 e 25 Febbraio) dalle ore 14 alle ore 18.30. Proprio l’ultima giornata sarà la più ricca di appuntamenti, con la proclamazione del carro vincitore della manifestazione, che avverrà direttamente sul Palco centrale di Piazza Guercino, e il consueto Testamento del Tasi. Il rogo della maschera tipica centese e il meraviglioso spettacolo pirotecnico nel Piazzale della Rocca chiuderanno la manifestazione.
FANO
Quello della cittadina marchigiana è il Carnevale più antico d’Italia, come certificato da un documento risalente al 1347 e conservato nell’Archivio storico comunale. Quello di Fano viene considerato anche il Carnevale più dolce d’Italia, con il “Getto” di cioccolate e dolci dai carri verso le persone che popolano le strade fanesi.
In provincia di Pesaro e Urbino Fano intrattiene ogni anno decine di migliaia di turisti: le festività, tra sfilate e balli, sono partite il 28 gennaio con il primo grande Corso mascherato e movimenteranno le vie della città nelle prime due domeniche di febbraio. Chiusura show programmata per martedì grasso (il 13 febbraio) con giochi pirotecnici e il Rogo del Pupo, il tradizionale pupazzo carnevalesco che verrà incendiato per celebrare la fine delle feste.
RIO DE JANEIRO
Non solamente in Italia, il Carnevale è festeggiato in ogni parte del mondo. Ogni paese con le sue tradizioni, i suoi balli e le sue musiche inconfondibili, come inconfondibili sono quelle di Rio. E’ nella città brasiliana infatti che si vive il vero spirito carnevalesco, con milioni di partecipanti che vivono e colorano le strade a ritmo di samba e balli verdeoro. Quella di Rio de Janeiro è la madre di tutte le celebrazioni carnevalesche, ineguagliabile in quanto a sfarzo, entusiasmo e baldoria. Un turbine inarrestabile che va ben oltre la settimana di festeggiamenti e che in Brasile scandisce il corso dell’intero anno, con i lunghi preparativi delle prove per la Parata di Samba, dei blocos: gruppi di persone appartenenti ad un particolare quartiere della città che sfilano con tamburi e ballerine e vestiti a tema.
TENERIFE
Voliamo in Spagna per incontrare i coloratissimi personaggi in maschera che invadono l’isola per tutto il periodo carnevalesco. Carri musicali, la sfilata della regina del carnevale e i gruppi di danze folcloristiche locali e sudamericane la fanno da padrone e anche qui si tiene un prestigioso concorso di scuole di samba.
Durante il venerdí che precede il martedí grasso si dà inizio alla tradizionale Fiesta con una spettacolare sfilata che si protrae fino all’alba. A chiudere le festività la curiosa cerimonia del “entierro de la sardina” (sepoltura della sardina), in cui un allegro corteo funebre accompagna una enorme sagoma del pesce in cartapesta a cui viene dato fuoco segnando la fine del Carnevale.
BASILEA
Dal 19 al 21 febbraio Basilea si (tra)veste a festa e per le vie sarà protagonista il ritmo dei cortei in maschera che sfilano per la città vecchia. È il Carnevale più popolare e partecipato della Svizzera con le sue 20’000 presenze annue e lo scorso 7 dicembre 2017 è stato inserito nella lista UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità per unicità, tradizione e storia. L’appuntamento è il lunedì dopo le Ceneri all’alba: in una Basilea completamente al buio parte la sfilata delle lanterne (il Morgenstraich) che inaugura i tre giorni di cortei, feste e balli. Un Carnevale non tradizionale quello della città svizzera (se pensiamo a quello di Rio, Viareggio o Venezia), con uno stile molto personale. Quello di Basilea è uno spettacolo che si basa su strumenti unici, creatività, esuberanza ed espressioni artistiche del massimo livello. I temi, le storie e l’attualità politico-sociali vengono trasposti in un modo tipicamente basilese, dando prova di un umorismo pungente e una lingua tagliente.