The Broken Key di Louis Nero è un film che mette in scena il futuro dell’umanità come tematica universale. Louis Nero ha saputo cogliere un’opportunità per realizzare un prodotto fantascientifico in cui il futuro dell’umanità è strettamente legato al passato sia sul piano individuale (il protagonista, Andrea Cocco, è un archeologo alla ricerca di un papiro scomparso) che su quello collettivo in quanto il ritrovamento coinvolge l’umanità a livello globale: il futuro infatti è messo in pericolo dal prevalere della tecnologia sull’amore. I pezzi del puzzle che il protagonista deve mettere insieme per arrivare alla verità perduta ci fanno attraversare la storia cominciando dagli antichi egizi passando per Dante, Boch e Tesla come tessere di un mosaico che in forma occulta seminano il campo di indizi iniziatici al fine di permetterci di ricollegare il filo spezzato tra la realtà spirituale e quella materiale.
Il film, ambientato in una Torino del 2033, ci propone il viaggio interiore del protagonista che deve affrontare varie prove per portare alla luce esperienze celate nel suo inconscio ma che hanno indirizzato il corso della sua vita fino a far coincidere le esperienze del bambino segnato dall’improvvisa morte del padre, il quale silenziosamente gli lascia un’Ankh, la chiave della vita che sintetizza la sapienza degli antichi egizi, che lo collega al mondo sovrasensibile a cui è legato il suo destino e quello dell’ umanità. Il film è stato costruito intorno a simboli esoterici che ci mettono in contatto con una realtà parallela in cui non solo i protagonisti ma anche gli spettatori sono coinvolti nella ricerca della verità che sia personale o universale, che salvi l’umanità o noi stessi dall’oblio della memoria delle nostre origini non solo fisiche ma spirituali. La visione ha dunque l’effetto di aprirci a mondi misteriosi ma non irraggiungibili in quanto parti essenziale della nostra esistenza.
Il protagonista è un viaggiatore del tempo che si muove in varie dimensioni per mettere insieme i pezzi che lo ricollegano ad una realtà più ampia in cui ha il compito di portare in salvo l’umanità dal collasso che l’attenderebbe se non fosse raggiunta una certa armonia universale. Altri attori, di spessore artistico non discutibile, come William Baldwin, Geraldine Chaplin, Christopher Lambert, Rutger Hauer, Franco Nero arricchiscono il cast con camei che attribuiscono al film un carattere internazionale anche se soggetto, sceneggiatura, regia e montaggio sono italiane per opera di Louis Nero mentre la produzione e la distribuzione è dell’ Altrofilm, Torino Film Production.
A margine della proiezione del film, abbiamo avuto la possibilità di intervistare il regista Louis Nero. Ecco cosa ci ha detto
Quale è stato il tuo percorso umano?
Fin da bambino mi sono interessato alla storia delle religioni, nello specifico all’ induismo e alla Kabbalah.
Cosa ti ha portato alla realizzazione di questo film?
Il cinema è una forma d’arte che amo usare per mettere in scena le scoperte che ho fatto nel mio percorso di ricerca e veicolare un certo genere d’informazione. Il mio obiettivo è diffondere un contenuto che difficilmente raggiunge il grande pubblico ma che è essenziale per chi si pone delle domande che prevedono delle risposte che sgorgano dal profondo**.**
Quale messaggio vuoi lasciare agli spettatori?**
Il mio desiderio è spingere lo spettatore a fare un viaggio dentro se stesso per arrivare a più ampie verità. Desidero stimolare gli spettatori a considerare gli ostacoli come opportunità che ci spingono verso un nuovo stato di consapevolezza.
The Broken Key. Anno 2017, durata 120 minuti.
Genere: Fantascienza, thriller
Regia e soggetto di Louis Nero
Casa di produzione: L’altro Film, Torino Film Production.
Alessandra Guardati