Per gli italiani è fondamentale e si pone alla base di molte attività quotidiane e non, è una materia che connette e integra il tessuto sociale, in occasioni felici come matrimoni, feste religiose, compleanni e cene romantiche, ma anche in eventi tristi come le veglie funebri. Le sue origini sono antichissime.
Si, stiamo parlando della cucina italiana che – come ormai tutti sanno – è la più apprezzata a livello mondiale e ha saputo negli anni modificarsi fino a divenire la più salutare in assoluto, merito attribuibile perlopiù alla qualità dei prodotti e alla semplicità delle ricette che sono, nei secoli, state create dalle nostre nonne e non certamente dagli chef.
Da qualche anno, del resto, l’attenzione sui prodotti tipici regionali è tornata in auge, con diversi esperti del settore pronti a rispolverare e riproporre le antiche ricette delle nonne. Un tesoro che è stato fortunatamente recuperato e che ha mostrato un certo vigore sul mercato. Numerosissimi i testi che popolano le librerie dove è ormai d’obbligo che una rifornita sezione ‘cucina’ e dove è sempre possibile negli ultimi anni trovare testi che raccolgono e lucidano il ‘vecchio’ come testimonianza di un passato ricco di tradizioni.
La passione per le tradizioni nostrane ci ha spinto a suggerire due imperdibili letture, unite da un filo comune: sono, infatti, entrambe scritte da autori che, grazie anche ai loro programmi televisivi, sono entrati di diritto nelle cucine degli italiani grazie ai loro consigli.
Mettici il cuore. 50 ricette per la cucina di tutti i giorni è l’ultimo libro di Antonino Cannavacciuolo, uno degli chef più amati d’Italia, che non ha certo bisogno di presentazioni.
Oltre alla sua bravura in cucina, si è fatto apprezzare dal pubblico italiano per i suoi programmi TV e per la sua partecipazione alle ultime due edizioni di Masterchef Italia in qualità di giudice.
“I cibi poveri non esistono perché sono ricchi di tradizione. Il bello della cucina è raccontarla”.
È così che lo chef dedica il suo libro alla cucina tradizionale decidendo di rivelarci i suoi segreti per rendere perfetti anche quei piatti che compaiono quotidianamente sulle nostre tavole.
Le ricette selezionate da Cannavacciuolo non richiedono troppo tempo di preparazione, il giusto per ottenere un buon risultato senza togliere spazio ad altre attività, sono perlopiù veloci e semplici come l’amatriciana, la pasta al pesto, la cotoletta alla milanese, il baccalà in umido e il tiramisù.
Lo chef ci ripropone quindi gustose ricette della tradizione di cui abbiamo un’idea ben precisa perché magari legati a ricordi di pranzi e cene preparate dalla nonna: ci sono piatti, sapori, che rimangono per sempre nella memoria, ma nonostante quei piatti preparati dalle nostre nonne fossero i più buoni al mondo c’è sempre il modo di migliorarli. Con la sua esperienza di chef stellato, Antonino Cannavacciuolo ci guida in un interessante percorso che parte dai piatti tradizionali, ma che si arricchisce di un pizzico di novità e creatività .
Altro giro, altra corsa. La riscoperta delle ricette della tradizione italiana continua anche in Gustologia, edito da Rai Eri, di Patrizio Roversi e Martino Ragusa. Il primo è il noto giornalista, scrittore e conduttore radio-televisivo che conduce Linea Verde sulla Rai, il secondo è il consulente gastronomico dello stesso programma.
Gustologia è il prodotto della volontà di due autori che hanno deciso di andare alla ricerca delle tradizioni gastronomiche del nostro Paese rivelando in questo un gustoso itinerario tra i fornelli d’Italia.
Dalla fonduta valdostana alla caponata siciliana passando per la coda alla vaccinara, il libro offre uno sguardo originale sulla ricchezza della cucina regionale, illustrando piatti e menù tipici, e raccontando le caratteristiche che li legano al suolo, all’aria, all’acqua, alla storia della zona in cui sono nati.
Gli autori vogliono così smontare la famosa frase “con la cultura non si mangia” e dimostrare che non solo con la cultura si mangia, ma che la cultura si mangia. Come? Non con il solito libro di ricette, ma come un testo studiato, che parte dalle ricette per risalire alla materia prima del prodotto e poi, ancora, al territorio da cui proviene e, infine, ancora più su, fino alla storia che ha dato vita alla ricetta tradizionale.
Il libro di Roversi e Ragusa non è quindi solo una guida completa e semplice da utilizzare, che permetterà anche al meno abile ai fornelli di stupire gli ospiti con preparazioni della gastronomia regionale.
Gustologia è anche una lettura ricca di curiosità e informazioni che aiuta a orientarsi fra tradizioni, eccellenze locali, prodotti di stagione, restituendoci il sapore più autentico di ogni regione.
Un manuale che aiuta a disegnare un’ideale geografia della buona tavola e a comprendere la nostra biodiversità, invitando il lettore a viaggiare e a imparare a cucinare esplorando il Paese perché è questo il modo migliore per ritrovare la consistenza e la semplicità che costituiscono la bandiera del gusto italiano.
Stefano Valentini