Roma si prepara a srotolare il tappeto rosso per la dodicesima volta: torna infatti, da giovedì 26 ottobre a domenica 5 novembre, la Festa del Cinema, anche quest’anno sotto la direzione artistica di Antonio Monda, che sta tentando di dare un carattere distintivo alla giovane manifestazione.
Il poster ufficiale della kermesse vede una raggiante Audrey Hepburn, con un elegante vestitino scuro, reggere dei palloncini, l’unico elemento di colore presente nella foto d’epoca in bianco e nero. Un’immagine simbolo dell’anima di questo evento, in bilico tra lo sguardo ammirato verso il cinema che fu – di cui Roma è stata protagonista – e la tensione verso la modernità della settima arte.
Sono tanti e importanti i protagonisti di questo mondo che quest’anno verranno omaggiati presso l’Auditorium Parco della Musica.
Gli Incontri Ravvicinati con il pubblico prevedono infatti la presenza di un gigante come David Lynch, regista che ultimamente sta facendo di nuovo parlare molto di sé grazie alla serie Tv “Twin Peaks 3” e che, nel corso della Festa, riceverà poi il Premio alla carriera.
Confermata anche la presenza di Ian McKellen, uno dei più grandi attori inglesi e sublime interprete, tra le altre cose, di Shakespeare – oltre che protagonista di film come “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit” e “X-Men”. Sarà poi presente Xavier Dolan, l’enfant prodige del cinema canadese regista di pellicole come “Mommy” ed “È solo la fine del mondo”. Altro Incontro Ravvicinato sarà quello con lo scrittore cult Chuck Palahniuk, che si è fatto conoscere dalla platea internazionale con il suo primo romanzo, “Fight Club”, divenuto un successo planetario in seguito alla straordinaria trasposizione cinematografica firmata da David Fincher. Lo scrittore parlerà al pubblico dei film dell’orrore che lo hanno maggiormente entusiasmato e inquietato. C’è molta attesa anche per l’incontro con l’attrice Vanessa Redgrave, oltre cinquant’anni di carriera alle spalle. Dopo aver recitato per alcuni grandi autori come Michelangelo Antonioni (“Blow-Up” le ha dato fama internazionale), Fred Zinnemann (il suo “Giulia” le è valso un Oscar come miglior attrice non protagonista), Sidney Lumet, James Ivory e Brian de Palma, all’ultimo Festival del Cinema di Cannes ha presentato “Sea Sorrow”, opera dedicata ai migranti che la vede invece in veste di regista.
Protagonisti assoluti, però, sono sempre loro: i film proiettati al festival. La Selezione Ufficiale comprende circa 35 lungometraggi. Fra questi troviamo titoli come “Logan Lucky” di Steven Soderbergh, opera corale che rievoca circostanze e temi della trilogia di “Ocean”. Il cast di star è composto da Channing Tatum, Adam Driver, Riley Keough, Daniel Craig, Seth MacFarlane, Katie Holmes, Hilary Swank, Katherine Waterston e Sebastian Stan (e chissà chi di loro sfilerà sul red carpet).
Altra pellicola molto attesa sarà “Detroit”, film della regista premio Oscar Kathryn Bigelow che ripercorre gli eventi tragici avvenuti tra il 23 e il 24 Luglio 1967 negli Stati Uniti, a causa dei violenti scontri tra polizia e comunità afroamericana.
Il 3 novembre invece, in anteprima mondiale, sarà proiettato “Wonder”, il nuovo film con Julia Roberts, Owen Wilson e Jacob Tremblay diretto da Stephen Chboski. La pellicola sarà ospite della sezione Alice nella Città, che da sempre sceglie film con tematiche legate al mondo giovanile e all’adolescenza. “Wonder” racconta infatti la storia di Auggie, un bambino di 10 anni nato con un’anomalia facciale che lo ha costretto a sottoporsi a una serie di complicate operazioni chirurgiche, impegnato, tra mille difficoltà, a frequentare la scuola.
Altra prima mondiale sarà quella di “Mazinga Z Infinity”, diretto da Junji Shimizu che sarà presentato il prossimo 28 ottobre sempre nella sezione Alice nella Città. L’attesissimo film sarà accompagnato dal celebre mangaka Gō Nagai, l’autore che quarantacinque anni fa, nel 1972, ha creato “Mazinga Z”, il primo anime giapponese che vede protagonista un robot controllato dall’interno da un essere umano. Il fascino futurista e i valori di pace e giustizia per cui lotta hanno reso “Mazinga Z” un fenomeno planetario, un eroe senza tempo fra i più amati di sempre, che sicuramente riscuoterà molto successo durante la kermesse.
Nell’ottica dello sguardo di ammirazione rivolto al passato, anche tre capolavori del nostro cinema verranno proiettati al festival: si tratta di “Dillinger è morto” di Marco Ferreri, “Miseria e nobiltà” di Mario Mattoli (entrambi restaurati in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia) e “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo (con il contributo di Istituto Luce Cinecittà).
Evento speciale, inoltre, sarà una proiezione che unirà cinema e musica: quella del film “NYsferatu” di Andrea Mastrovito, accompagnata dal vivo dall’Orchestra “Luigi Boccherini” di Lucca. L’artista italiano, che vive e lavora a New York, ha ridisegnato a mano uno dei capolavori del cinema muto, “Nosferatu”, realizzato nel 1922 da Friedrich Wilhelm Murnau. Il risultato finale – che ha richiesto un enorme sforzo produttivo, tre anni di lavoro e circa trentamila tavole – è quello di un film d’animazione ambientato in una cupa e misteriosa New York dei nostri giorni, segnata da tensioni razziali nei confronti degli immigrati.
La sezione “Retrospettive”, curata da Mario Sesti, quest’anno sarà dedicata a “La scuola italiana”, per esaltare le eccellenze del cinema del nostro Paese con un occhio speciale per le maestranze che diffondono in tutto il mondo l’eccellenza del Made in Italy.
Come anche gli scorsi anni, al termine di ogni proiezione ogni spettatore potrà votare per un film in Selezione Ufficiale che concorrerà per l’assegnazione del Premio del Pubblico BNL, che verrà assegnato al film che riceverà il maggior numero di preferenze. Il premio sarà inoltre dotato di un riconoscimento in denaro di 10.000 euro che andrà al distributore italiano del film. Se entro 6 mesi dalla proiezione ufficiale alla Festa il film non troverà un distributore italiano, il premio verrà assegnato al venditore internazionale.
Sarà invece il direttore artistico a proporre al Presidente e al Consiglio di Amministrazione l’assegnazione dell’Acting Award, premi alla Carriera ed eventuali altri riconoscimenti.
Da quando è nata, quando ancora era Festival e non Festa, la manifestazione ha sempre cercato di abbracciare tutta la città, cercando di uscire dalle prestigiose mura dell’Auditorium progettato da Renzo Piano e invitando tutta la cittadinanza a partecipare. Tra alti e bassi, la presenza del pubblico all’evento si è però sempre fatta sentire con calore. Sul piano della programmazione, la “giovinezza” della kermesse si è invece fatta notare più volte facendo un po’ storcere il naso: tranne qualche titolo significativo, nel corso di 11 anni di edizioni è mancato un vero e proprio filo conduttore che portasse alla luce pellicole di carattere e degne di essere ricordate, considerando anche che spesso i film presentati non sono delle vere anteprime.
Ma la strada è ancora lunga e il desiderio di rendere indimenticabile questo evento è palpabile. Roma ci invita alla sua Festa: non serve l’abito elegante, ma solo la voglia di lasciarsi trasportare.