Azimut. Grande, non solo nel nome

Azimut. Grande, non solo nel nome

Uno yacht in grado di centrare la vendita di 5 unità già prima della sua presentazione avvenuta nella primavera di quest’anno. Premessa che lascia ben intendere il successo dell’ imbarcazione battezzata come la nuova flagship della Collezione Grande, la linea più esclusiva di Azimut Yachts.
L’ennesimo successo del Gruppo fondato da Paolo Vitelli che vede come protagoniste tre grandi firme che hanno completato il progetto del panfilo: l’architetto Stefano Righini per le linee esterne, il designer Achille Salvagni per gli interni, e Pierluigi Ausonio per lo sviluppo delle linee di carena.

GRANDE FUORI

Il Grande 35 METRI è un’imbarcazione imponente e dalle linee potenti. Una Wide Body RPH (raised pilot house) realizzata in carbonio e resina epossidica, resina più nobile per eccellenza e dalle caratteristiche meccaniche superiori rispetto a quelle normalmente utilizzate, che la grande esperienza di Righini ha saputo alleggerire allo sguardo grazie alle alternanze tra le parti chiare dell’opera morta e le enormi finestrature scure che servono gli ambienti interni.

Gli spazi esterni del Grande 35 METRI, non hanno fine: lo yacht misura 35 metri di lunghezza e 7,5 metri di larghezza massima.
Osservando lateralmente l’imbarcazione si può notare come la linea dello scafo sia interrotta da grandi finestre rettangolari, che illuminano il ponte inferiore e che si alternano con dimensioni diverse, e dai piccoli oblò disposti asimmetricamente verso prua. Accorgimento estetico dell’architetto che ha voluto spezzare la continuità di un bordo libero altrimenti troppo importante. Sul ponte principale accade la seconda scaltrezza: una lunga banda scura si raccorda da prua a poppa comprendendo le finestrature del salone e della cabina armatoriale.

La precisa raccordatura con la struttura a goccia del ponte superiore richiama le caratteristiche di un filante fly di venti / venticinque metri, ma sono le proporzioni ad ingannare: le finestrature del salone e della suite armatoriale si estendono infatti per l’intera altezza delle pareti, e basta avvicinarsi all’imbarcazione per coglierne le reali dimensioni.

Le zone prendisole attrezzate sono due: una è a estrema poppa, mentre l’altra è posizionata in coperta, a prua. La prima sfrutta il fatto che il garage, che accoglie un tender di 5 metri e il jet-ski, è posizionato lateralmente, così la poppa rimane completamente libera e, grazie ad una piattaforma pivotante, si può creare un’area a pelo d’acqua di oltre 12 metri quadrati.
Unica nel suo genere l’opzione di aggiungere un ulteriore sundeck di quasi 30 metri quadri, eventualmente posto su un terzo livello accessibile da poppa dell’upper deck e trovandosi così al cospetto dell’area più riservata tra gli spazi esterni dell’Azimut Grande 35: “Una soluzione – ha spiegato Righini – che riesce ad integrarsi perfettamente nel profilo, mantenendo inalterato l’equilibrio di vuoti e di pieni e preservando così la dinamicità complessiva del modello”.

Ulteriore ricercatezza è la comoda discesa sulla destra che trasforma il mare nella propria piscina privata, mentre il mobile bar a parete completa il confort di questa zona. La seconda area esterna è posizionata a prua, dove trova posto un grande divano a “C”, che si estende fino ai camminamenti laterali e che fronteggia un ampio tavolo e due coppie di lettini prendisole. Scendendo un singolo gradino si può poi fruire della grande vasca idromassaggio. Tutto in un’area rialzata, e quindi protetta, rispetto agli spazi di manovra dedicati all’equipaggio: anche questi decisamente ampi, grazie ad uno dei tratti distintivi di Stefano Righini: la prua trapezoidale.

GRANDE DENTRO

Gli interni portano l’inconfondibile firma di Achille Salvagni, uno dei 100 designer contemporanei più influenti secondo AD Collector. Il designer ha scelto per questo splendido yacht uno stile che esprime, grazie all’alternanza di stoffe ed altri elementi opachi e chiari con altri particolari di arredamento lucidi e scuri – per i quali sono stati utilizzati materiali esclusivi come l’ottone trattato, il bronzo, o l’acciaio -, un’architettura fluida e pensata con geometrie morbide e avvolgenti che reinterpreta alcuni stilemi classici in una chiave assolutamente contemporanea e caratterizzante. Il risultato regala un’esperienza più sensoriale che estetica: il lusso diviene sobrio, e gli ambienti infondono calma e benessere.
Il main deck ospita il grande salone, con il divano semicircolare a due elementi, e la zona pranzo, luoghi dove le finestrature perdono il senso stretto di questa definizione perché diventando anch’esse “pareti” sviluppandosi sull’intera altezza dell’ambiente e offrendo una panoramica dell’esterno senza uguali.
Verso prua è collocata la suite armatoriale, mentre il letto occupa il centro dello spazio della suite, che si sviluppa sull’intero baglio.

Ma il lusso che offre Azimut Grande 35 non finisce di certo qui: grazie ad un sofisticato meccanismo, la porzione della finestratura a tutta altezza, realizzata con telaio in fibra di carbonio, del lato di sinistra si abbassa perpendicolare alla falchetta, mentre da sotto il pavimento della cabina fuoriesce il piano di un terrazzo protetto da candelieri, che si dispongono in posizione automaticamente. Il fortunato armatore si trova così al cospetto dell’Istant Balcony, una struttura sospesa sul mare priva di montanti, e senza alcun ostacolo visivo rispetto al panorama circostante.

La scala elicoidale, con gradini in pietra di onice sospesi e retroilluminati, porta al lower deck che ospita 4 cabine: due Vip, con ampi spazi e letti matrimoniali, e due a letti gemelli. La zona prodiera, separata dall’area ospiti, è dedicata ai 6 membri dell’equipaggio ed è composta da crew mess, 4 cabine e 4 bagni.

Altro fiore all’occhiello è la grande attenzione che è stata dedicata al confort di bordo attraverso gli accorgimenti e i materiali utilizzati per la riduzione della trasmissione del rumore, ma è l’introduzione in fase progettuale dell’analisi modale a fare la differenza: questa tecnica, derivata dal settore aereonautico, è in grado di prevedere quali saranno le superfici maggiormente soggette a vibrazioni, consentendo di intervenire preventivamente sulla struttura per ridurle e abbattere così anche la rumorosità.

Ultima doverosa nota di merito al lavoro svolto da Pierluigi Ausonio con il Centro Ricerche e Sviluppo Azimut Benetti, che ha progettato la carena D2P accoppiata al bulbo prodiero wave piercer, sistema che permette di unire le caratteristiche di comfort tipiche alle prestazioni di una imbarcazione planante di un dislocante. Il risultato è uno yacht altamente performante sia a velocità sostenute che in regime di dislocamento. Con i due motori MTU 16V2000 M93 da 2.400 Cv ciascuno, a 12 nodi si raggiunge la non banale autonomia di 1.500 miglia e la velocità di crociera si attesta intorno ai 21 nodi, mentre con le leve a fondo corsa si può spingere il Grande 35 METRI fino a oltre 25,5 nodi.