Un nome, quello di Rocco Petrone, l’ingegnere della Nasa responsabile della missione Apollo 11 che il 20 luglio del 1969 portò il primo uomo sulla Luna. È bastato un nome, quello di un pioniere della corsa allo spazio per ispirare la nascita di uno dei percorsi più suggestivi e adrenalinici esistenti nel nostro Paese.
Un omaggio che, in realtà, dimostra un’amore sconfinato per una terra selvaggia e piena di storia. Infatti, Rocco Petrone era figlio di emigrati italiani giunti in America dal piccolo comune Sasso di Castalda, nel cuore dell’Appennino Lucano, dove sembra che quella voglia di superare i limiti della gravità e viaggiare sospesi tra cielo e terra non conosca tregua.
Attraverso le stradine che si diramano tra le caratteristiche abitazioni in pietra del centro storico si raggiunge un ponte, lungo 95 metri e sospeso a circa 70 metri di altezza, attraverso il quale si arriva sulla sponda opposta del “Fosso” che si estende ai piedi del paese.
Da qui si raggiunge la partenza dell’impressionante “Ponte alla Luna”: con una campata unica di ben 300 metri e sospesi nel vuoto a 120 metri di altezza dal torrente sottostante, si raggiunge letteralmente attraverso l’aria, il rudere del castello che domina dall’alto il villaggio.
L’approdo alla sky-walk in vetro sospesa sul ponte è un traguardo di valore inestimabile, l’abbraccio di una natura secolare che qui sembra immutabile.