Ogni attività lavorativa ha una ricaduta più o meno diretta sulla vita dell’uomo con l’inevitabile risvolto etico che ne deriva. Le implicazioni di ogni professione sono, da sempre, al centro di un dibattito, a cui oggi si guarda puntando alla condivisione
Il sistema della responsabilità civile del professionista si staglia in una dimensione complessa delineata, da una parte, dall’ordinamento giuridico che individua i criteri di base di responsabilità pur dovendo tenere in conto le differenze di settore fra le varie professioni, dall’altra, dalle norme deontologiche e dai valori etici, più individuali, in base ai quali vengono proposte soluzioni aggiuntive quali l’obbligo di formazione continua e altre.
La decima edizione del Road Show “Etica delle Professioni”, convegno itinerante dedicato al dialogo sull’etica interprofessionale, ideato dall’Avvocato Valeria Ruoppolo e organizzato da La6 Group, intende approfondire proprio la comprensione di questi universi.
L’appuntamento di quest’anno, dal titolo “LE PROFESSIONI E L’ETICA: VERSO UN FUTURO CONDIVISO” che si terrà a Milano presso il Circolo della Stampa di Corso Venezia, il 26 ottobre 2016, propone, così, una sessione unica di discussione che vedrà coinvolti come relatori i Presidenti degli Ordini Professionali e numerosi esperti.
Punto focale l’evoluzione del sistema, che dovrà considerare i vari fattori in una visione sinergica tenendo in considerazione il ruolo “sociale”assunto dagli ordini e il ruolo “culturale” assunto dalle professioni con tutte le relative conseguenze.
Ogni professionista è certamente consapevole di dover adeguare il proprio comportamento alle norme del codice deontologico del proprio Ordine professionale; tuttavia è esperienza comune che in determinate situazioni le indicazioni del codice deontologico appaiono carenti o inadeguate, nell’indicare il comportamento eticamente più corretto da mettere in pratica.
Ciò potrebbe offrire il pretesto per negare validità alla deontologia ma, ad una analisi più attenta, appare che la problematica etica, ben lungi dall’essere negata, proprio in quelle situazioni, lascia intravedere una complessità maggiore e tale da non poter essere riconducibile per intero alla sola deontologia professionale.
Il professionista può dunque trovarsi a sperimentare il fatto che la deontologia appare sovente come una realtà “necessaria ma non sufficiente”.
Che fare, di fronte a questo “scacco applicativo della deontologia”? Il modo forse più efficace per affrontare il problema deontologico, e più in generale la questione etica nella vita professionale, può essere anzitutto quello di approfondire la comprensione delle molteplici dimensioni dell’esperienza morale nel lavoro professionale, dimensioni che toccano altri aspetti della professionale, ad es. il rapporto spesso necessario ma sempre condizionante con il potere (economico, politico, ecc.), la dialettica tra le norme della vita personale e quelle implicite nel ruolo professionale, tra l’etica individuale ed etica sociale, ecc.
L’accresciuta complessità del mondo del lavoro e, conseguentemente, della conoscenza sviluppatasi intorno ad esso, ha determinato una sempre maggiore “specializzazione funzionale del lavoro” e quindi delle professioni sicché oggi si assiste ad una iperspecializzazione nei diversi settori della cultura da parte dei professionisti che si pongono come un ponte di congiunzione tra essa e i cittadini, con evidente aumento della loro “responsabilità” conseguente al ruolo che ricoprono.
Parlare di etica delle professioni, dunque, significa parlare delle professioni come esperienza di relazione all’interno della comunità. In tale prospettiva, la dimensione etica si allontana dalla dimensione propriamente deontologica e incrocia un orizzonte di valori, di principi, di esperienze di vita, che coinvolgono non solo il professionista e i suoi colleghi ma anche gli altri cittadini, e, in ultima analisi, tutti gli altri uomini con i quali viene condiviso uno spazio storico, sociologico e culturale.
Inoltre, la dimensione etica guida e definisce l’agire professionale e, talvolta, l’aiuta ad interpretare ed applicare la norma deontologica. I principi di dignità e decoro, lealtà e correttezza, fedeltà, indipendenza, riservatezza, competenza e diligenza, interesse pubblico presenti in tutti i codici deontologici necessitano di un’attenta e rinnovata interpretazione etica attraverso l’esperienza valoriale di ciascun professionista.
Tali principi che chiamano direttamente in causa la persona del professionista, si legano anche alla dimensione di un interesse generale all’interno del quale si delineano i valori, i fini e la missione dell’attività del professionista. I singoli professionisti, quindi, svolgono una funzione rilevante in quell’orizzonte al quale partecipano anche come cittadini.
L’attività professionale assume, infine, un ruolo importante anche nel rapporto con il potere, inteso in senso lato, e nel rapporto con il cliente, ove il potere viene appunto esercitato dal professionista in qualità di parte dominante del rapporto professionale. Esistono dunque denominatori comuni per un indirizzo condiviso dell’agire professionale? Missione del convegno, sarà proprio cercare, attraverso l’analisi del rapporto fra le singole professioni e l’etica, una risposta a questa importante domanda.
X edizione Roadshow
ETICA DELLE PROFESSIONI
“LE PROFESSIONI E L’ETICA: VERSO UN FUTURO CONDIVISO”
26 ottobre 2016
Circolo della Stampa (Corso Venezia, 48), Milano
Si rinnova la collaborazione tra Automotive Service Group e il road show di convegni Etica delle Professioni.
Anche nell’incontro in programma il 26 ottobre a Milano, ASG sarà presente per informare i partecipanti dei vantaggi e delle novità sul noleggio a lungo termine.
Inoltre, Automotive Service Group, in collaborazione con Ford Italia, riserverà ai partecipanti al convegno un’offerta speciale. Aderendo all’esclusiva promozione, si potrà usufruire di un’offerta riservata sul Noleggio a Lungo Termine di modelli Ford.