L’Holi Festival, nonostante la notorietà raggiunta in ogni angolo del globo, è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile.
Migliaia di persone vengono ogni anno travolte dal vortice di allegria di quella che è conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento: una ricorrenza attesa soprattutto dai più piccoli, a cui è consentito lanciare bombe d’acqua in giro per le strade.
Canti e balli animano i festeggiamenti, insieme al lancio di vernice e di polvere colorata – acquistata nei mercati o ottenuta in casa direttamente dai fiori- per le vie delle città e dei villaggi.
Una celebrazione densa di significati e richiami a una tradizione secolare. L’accensione di un falò, ad esempio, simboleggia la vittoria del bene sul male e la celebrazione della fuga miracolosa del giovane Prahalad, devoto di Vishnu, dalla demone Holika che intendeva darlo alle fiamme. Il giovane, grazie alla sua fede incrollabile, scampò illeso, mentre Holika morì nel fuoco.
Un’altro episodio tratto dalla mitologia induista dà origine alla festa: il dio Krishna, geloso della bellezza e del candore della pelle dell’amata Radha, un giorno le dipinse la faccia con dei colori. Ecco perché l’Holi è anche la festa degli innamorati, che si colorano il viso a vicenda in segno d’amore.
La polvere di colore è ovunque, l’acqua abbonda come gocce di pioggia in una tempesta di colori: non resta che armarsi fino ai denti di bombe d’acqua colorata e sacchetti di colore e gettarsi nella mischia, augurando “Happy Holi!” a tutti.