Immerso nelle verdi colline del Chianti, il Castello Del Nero offre un’ospitalità davvero regale. E per i suoi 10 anni di attività, il 9 Luglio sarà persino possibile mangiare, bere e brindare col “mondo”.
I love Chiantishire. Parola magica che allude a verdi campagne sconfinate, dolci colline e ottimi vini rossi. In questo panorama ci si può perdere o trovare il luogo del cuore. Il Castello Del Nero è uno di questi. La vecchia fortezza del XII secolo, appartenuta all’estinta famiglia fiorentina Del Nero, poi al marchese Torreggiani e a sua moglie, l’americana Anna Fey (che tra l’altro si è fatta seppellire nella cappella del castello nel 1917), e, negli ultimi anni, all’imprenditore italo-americano Robert Trotta, è da 10 anni un lussuoso hotel a cinque stelle. Un angolo paradisiaco che è sempre pronto ad accogliere e cullare qualsiasi turista per garantirgli una vera esperienza toscana. Di vero charme. Si perché con le sue 32 camere e 18 suites, i suoi 300 ettari di dolci declivi della Val di Pesa che includono due laghi, la Spa di prima categoria, il ristorante stellato e l’innegabile professionalità del personale, non è un albergo per tutti. La clientela internazionale, prevalentemente americana, britannica e russa, è davvero d’alto bordo. Ma nonostante questo le famiglie sono bene accette, soprattutto con i figli piccoli. A loro, ad esempio, è dedicata una particolare caccia al tesoro (con piccolo premio finale) che ha come scopo quella di scoprire le varie “esperienze” del castello.
Il primo step è il disvelamento delle camere e delle suites. Tutte doppie, tutte di pregio, sottolineate da affreschi, stemmi araldici sui quali svetta spesso il levriero rampante della famiglia Del Nero e soffitti a volta che non solo adornano le stanze, ma raccontano la storia e la magnificenza del posto. Ognuna si apre sullo splendido panorama della campagna, disseminata di vigneti e uliveti, dove trovano rifugio fagiani, daini e cinghiali. L’atmosfera che si respira passando da un luogo all’altro è di estrema intimità e calore, in quanto ogni camera è diversa nel disegn, stile e arredo tutte restaurate e arredate dall’architetto belga Alain Mertens (lo stesso che ha arredato la casa di Sting), spesso con travi di legno a vista e bagni in marmo e mosaici per dare all’ospite un’ esperienza visiva e tattile come la toilet della suite 102, definita dalla rivista americana “Harper’s Bazaar” uno dei bagni più belli del mondo. Ciascuna suite, inoltre, si differenzia per un suo stile che racconta le storie di coloro che la abitavano nei secoli passati. La più particolare è la Royal Suite. La sistemazione è davvero prestigiosa, elegante, con alti soffitti affrescati e una terrazza privata. Si dice che qui si siano avvicendati politici, regnanti, archistar, attori e registi hollywoodiani. L’ultimo è passato solo un paio d’anni fa e in incognito passeggiava tranquillamente nei sentieri del castello assieme alla famiglia e i suoi collaboratori più stretti. Gonfi di curiosità abbiamo cercato di capire chi fosse, ma l’abile riservatezza del personale ci ha lasciati a bocca asciutta. L’unica descrizione che siamo riusciti a strappare è stata: «regista, maschio, americano, vincitore di Oscar, in “vacanza” o “al lavoro” durante le riprese di un film». La caccia al personaggio, se volete è ancora aperta, come il resto della caccia al tesoro.
La seconda traccia parte proprio dai tesori disseminati nelle varie aree del castello. Si tratta per lo più di pezzi unici di immenso valore artistico. La maggior parte sono stati scoperti, catalogati e restaurati sotto la supervisione della Soprintendenza delle Belle Arti. Stucchi, affreschi, quadri, sculture, stemmi araldici e soffitti a volta accompagnano il visitatore nella sua permanenza facendogli percepire il peso del tempo e facendone un tutt’uno con l’ambiente, che naturalmente trova il suo apice proprio nel rinomato ristorante La Torre, premiato con 1 stella Michelin.
Il terzo step arriva e parte proprio da qui. Nello spazio dalle robuste pareti in pietra che un tempo erano le antiche scuderie è stato ricavato il sacrario del palato. Il cibo per la Toscana è il carattere di questa terra dal clima mite e dal terreno fertilissimo. Lo Chef Giovanni Luca Di Pirro ed il suo staff offrono un’esperienza enogastronomica d’altissimo livello. Il pesce è freschissimo, come anche le carni sapientemente lavorate e piatti che stupiscono per la loro particolarità. A noi sono piaciute le Capesante tostate in padella con asparagi al coriandolo; i Pici tirati a mano al ragù di agnello alla mentuccia, Filetto di manzo alla Chateaubriand con crema di patate al dragoncello e le patate viola schiacciate profumate al limone. Tutto annaffiato dal Chianti Classico oppure dall’eccellente Rosso Toscano che viene prodotto dalla stessa azienda del Castello a riprova che il Chianti è uno dei vini più antichi del mondo. Già gli Etruschi lo piantarono circa 2500 anni baloccandosi nell’ambrosia di questo vino di carattere. La splendida cantina del Castello è stata restaurata da poco e con le sue circa 1000 etichette di diverse provenienze, comprese le bollicine sia italiane che francesi è un luogo sacro, intimo, dove a richiesta vengono organizzati banchetti privati o degustazioni alle quali si prestano sommelier internazionali.
Il quarto indizio è sempre legato al cibo, ma in maniera differente. Con il bel tempo è possibile fare colazione sulla terrazza del Garden Restaurant. Anche qui lo sguardo si perde sulle viti e gli ulivi della proprietà. Oltre alla colazione all’italiana, quella internazionale è davvero imperdibile. Oltre alle moltissime torte di ogni genere, freschissime tutti i giorni, i vali tipi di latte (soya, riso, malto e naturalmente vaccino), lo chef vi delizierà con dell’ottimo pancake con sciroppo d’acero e dell’ottimo pudding all’inglese con avena e frutta. Il Garden Restaurant è atto anche per pranzi e cene al lume di candela.
L’ultima traccia è quella posta nel Centro Benessere con marchio Espa, considerato uno dei più esclusivi del mondo. Qui il relax è d’obbligo. Verrebbe da dire “imposto”, immancabile. All’ ingresso si viene accolti dalle addette che con molta premura vi “vestiranno” dalla testa ai piedi affinché l’esperienza di condivisione con il territorio sia unica. I trattamenti offerti sfruttano, infatti, gli elementi naturali del paesaggio toscano come l’esfoliazione al sale marino e al rosmarino toscano. Il sale marino elimina la pelle morta e secca, l‘olio d‘oliva e il rosmarino conferiscono la naturale idratazione. Il sale marino Espa, seccato al sole, e il rosmarino blu della Toscana, combinati con l‘olio extra vergine di oliva, tutti ingredienti prodotti al Castello del Nero, danno alla pelle un effetto ammorbidente, purificante e idratante.
A questo punto la caccia al “tesoro” è terminata ed è destinata a trasferirsi alla Reception dove vi verrà consegnato un piccolo ma intrigante tesoro. Peccato però che a questo punto la vacanza sia arrivata al termine e del Castello del Nero rimarrà solo un bellissimo ricordo. Ma non c’è da disperarsi: per il suo decimo anno di attività sono stati creati ad hoc pacchetti esclusivi per festeggiare questa prestigiosa ricorrenza. Uno di questi è il Pacchetto del 10° anniversario, valido tutto l’anno, che prevede un soggiorno di tre notti, una cena à la carte al ristorante «La Torre» e un esclusivo trattamento alla Spa. Mentre per i più “ardimentosi” c’è anche il cosiddetto “Festeggia con Noi” che prevede l’accesso alla festa di Gala del 9 Luglio, dove sarà possibile confondersi con molti divi dello spettacolo e personalità dell’accoglienza e magari brindare con il patron Robert Trotta in persona, per essere davvero re per una notte.
Roberto Leggio