In occasione della sesta edizione del Festival Internazionale della Danza, una prima assoluta: «George Sand, “uomo” e libertà», il racconto danzato dedicato all’affascinante figura della scrittrice francese Amantie Aurore Lucile Dupin
Dopo il successo di Bagliori d’Astra, la Compagnia Astra Roma Ballet -fondata e diretta dall’étoile Diana Ferrara- torna venerdì 29 aprile sul palco del Teatro Olimpico di Roma in occasione della sesta edizione della Giornata Mondiale della Danza, con una prima assoluta: «George Sand “uomo” e libertà», la storia danzata della scrittrice francese Amantine Aurore Lucile Dupin, nota al pubblico con lo pseudonimo, per l’appunto, di George Sand.
Lo spettacolo punta i riflettori sulla straordinaria figura di questa spregiudicata artista che scelse un nome maschile, fumava il sigaro e vestiva da uomo per la libertà dello spirito, per un maggior riconoscimento sociale e per uno spiccato senso di ribellione. Il suo travestimento rappresentava la sfrontatezza e la sfida di una donna insoddisfatta, tangibile nei suoi romanzi e trasposto in danza attraverso la leggerezza, la forza, il coraggio e la determinazione, con momenti intensi e rappresentativi dei suoi più significativi amori: l’appassionata e tempestosa relazione con il poeta Alfred de Musset e l’angusta e scandalosa storia con Chopin.
Ed è proprio la liaison con il musicista il cuore della kermesse. I due artisti si incontrarono a Parigi nel 1838 e la loro fu una storia intensa e complicata che durò ben sette anni. Due personalità estremamente diverse, dapprima amici e poi amanti; Chopin, allora ventiseienne, amava definirsi un “uomo d’ordine” e aveva già conquistato il pubblico europeo, mentre George Sand, di sei anni più grande, era una donna indipendente, separata, con numerose relazioni alle spalle e dalle tendenze repubblicane e rivoluzionarie. Per i tempi la loro relazione fu scandalosa perché vissuta fuori dagli schemi, in una fusione tormentata di arte, letteratura e vita.
Reduce dall’importante celebrazione del suo trentennale, la Compagnia prosegue il suo cammino per debuttare al Festival Internazionale della Danza dell’Accademia Filarmonica Romana e del Teatro Olimpico, con uno spettacolo firmato dalla coreografa Sabrina Massignani, e con un’interprete protagonista di eccezione come Sabrina Brazzo, étoile internazionale e prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, affiancata dal primo ballerino internazionale Andrea Volpintesta del Teatro alla Scala di Milano, nei panni di Fryderyk Chopin.
L’Astra Roma Ballet nasce nel 1985 grazie all’esperienza e alla passione di Diana Ferrara. Prima ballerina étoile del Teatro dell’Opera di Roma, coreografa e direttrice della Compagnia Astra Roma Ballet, Diana Ferrara ha compiuto una carriera internazionale danzando nei teatri di tutto il mondo. La compagnia ha al suo attivo oltre 800 rappresentazioni portate in scena con riconosciuto interesse di pubblico nei maggiori teatri, castelli, ville e festival in Italia e in tutto il mondo. Le sue più recenti produzioni sono Nostradamus, American Songs, Cyrano de Bergerac, l’Angelo Azzurro, Terra Nostra, Narciso, Pulcinella un, due, tre, Aladino, Eleonora Duse, Dolce Pinocchio e Bagliori d’Astra.
Sabrina Massignani si dichiara entusiasta del lavoro, e spiega: “Ho accolto con grande interesse la proposta di Diana Ferrara di lavorare su questo grande personaggio femminile perché trovo che sia forte l’immagine di una donna che ha lavorato e prodotto tanto in un’epoca in cui alle donne veniva permesso di fare davvero poco. George si traveste di un nome e di abiti maschili per affermare la propria libertà e per lottare contro la regola che non concedeva alla donna di fare quanto invece era permesso all’uomo. Quello che tento di fare nella mia coreografia è proprio di portare in danza la sua forza di donna, scrittrice, madre, amante, la forza che appartiene a tutte le grandi donne che ci hanno preceduto nella storia e per le quali oggi abbiamo il nostro ruolo in società. In scena ci saranno le sue emozioni, i suoi amori (soprattutto quello con Fryderyk Chopin) e il “suono” della sua scrittura attraverso il rumore della carta che rievoca le sue novanta opere letterarie. A questo si aggiunge la mia felicità e soddisfazione nel poter lavorare con due interpreti d’eccezione come Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, grandi professionisti con i quali sta nascendo una perfetta intesa creativa”.
Quello del 29 aprile è però solo uno degli appuntamenti del Festival, iniziato già il 10 febbraio e che si concluderà il 28 maggio. Il terzo appuntamento sarà con Aterballetto, in scena il 24 e il 25 maggio, con uno spettacolo composto da tre coreografie: SENTieri, sui percorsi emotivi della memoria; 14’20”, sugli aspetti del tempo, dalla nascita alla morte, dall’amore all’invecchiamento; e Antitesi, riflessione sui contrari, oltrepassando i confini tra classicità e contemporaneità.
Chiuderà infine il festival il 27 e 28 maggio il Balletto del Sud con “Le quattro stagioni”, atto unico di teatro, musica e danza, ispirato sia alle trasformazioni climatiche dell’anno che alle diverse fasi della vita e sentimento dell’uomo.
Silvia Giardinelli