Se amate scandagliare intricate cosmologie, respirare un’atmosfera sovraccarica di spiritualità e siete capaci di percepire e comprendere la vita e anche l’assurdo, allora l’India è uno dei luoghi più intricati e più densi di umanità in tutto il nostro pianeta.
La leggenda racconta che una dea guerriera, Bhadrakali, generata dal terzo occhio del dio Shiva, dopo aver sconfitto il temibile demone Darikan, ricevette dal dio onnipotente il compito di scegliere un luogo sulla terra dove stabilirsi e vegliare sul genere umano. Bhadrakali, scelse senza esitazioni il Kerala, nella parte meridionale dell’India.
**Kerala, culla dell’Ayurveda**
Questa bellissima regione, che é un vero paradiso tropicale, è anche un Paese di forti tradizioni culturali: qui si può scoprire il senso di una vacanza ayurvedica, forse l’unico luogo al mondo dove l’Ayurveda è praticata con assoluta autenticità e dedizione.
Un antico sistema olistico, affidabile e validato dal tempo, un metodo naturale per ottenere salute e longevità con trattamenti terapeutici ringiovanenti e specifici per alcuni disturbi, particolarmente conosciuto come ottimo antidoto alla stanchezza fìsica, mentale e spirituale, conseguenza dello stress della società moderna e del suo stile di vita, l’Ayurveda è senza alcun dubbio un metodo particolarmente efficace nel ringiovanimento, nonchè un sistema di medicina alternativa basato sulla naturopatia per trattamenti sintomatici e preventivi.
L’obiettivo è il raggiungimento di una totale armonia fisica e psichica, intervenendo sull’analisi degli umori corporei al fine di ritrovare il giusto equilibrio. Infatti, non cura soltanto le parti carenti dell’organismo, ma agisce sull’intero sistema.
Antichi testi rivelano che i trattamenti Ayurvedici hanno la massima efficacia durante i monsoni che arrivano in Kerala ogni giugno.
**Relax e spiritualità a Rishikesh**
Oltre a essere un complesso sistema filosofico, lo yoga è, soprattutto, una scienza, le cui nozioni sono fondate su esperienze, esperimenti e tecniche tramandate da mistici, santi, e dai saggi scritti sulla disciplina. Secondo la leggenda, il primo ad acquisire i segreti dello yoga fu un pesce, che, trovandosi a nuotare vicino a una caverna, nell’Oceano Indiano, rimase incantato dalla voce del dio Shiva, l’inventore dello yoga, che illustrava alla sua sposa Parvati le posizioni da lui create e destinate ad essere praticate dagli dei. Parvati si era innamorata di lui proprio osservandolo mentre meditava e praticava lo yoga ed era desiderosa di apprendere tutti i segreti della disciplina. Ascoltando questi insegnamenti il pesce si tramutò in un uomo e, da quel momento, divenuto Matsyendra (che in sanscrito significa “pesce fatto uomo” o “signore dei pesci”) tramandò agli uomini le tecniche ascoltate dal dio Shiva, divenendo il primo maestro di yoga (yogin): la narrazione evidenzia le trasformazioni fondamentali che l’uomo può produrre su di sé beneficiando della pratica yoga, grazie alla quale può esaltare a pieno le proprie qualità umane (trasformandosi in un vero uomo). Infatti il termine yoga deriva dal sanscrito “yuj”, che sta a significare “congiungere”, “unire”; secondo la filosofia tradizionale, grazie allo yoga, l’anima individuale (o jîvâtman) si ricongiunge con l’anima universale e divina (o paramâtman), l’uomo è perciò destinato a sentirsi parte di una più vasta e completa entità.
Questo racconto testimonia che le origini dello yoga sono molto antiche e che è molto complicato stabilire una data precisa in cui esso ha iniziato a prender piede.
Comunque sia, quella dello yoga è tra le discipline maggiormente conosciute e stimate, conta tra i 3.000 e i 6.000 anni di vita ed è stata spesso (erroneamente) associata alle tradizioni religiose. Riguardo a questo dibattito è interessante citare le parole di Suneel Singh, guru del sud di Delhi, contrario all’affermazione che lo yoga abbia legami con le pratiche religiose: “Is t’ai chi just Chinese? Is soccer just English? Same is with yoga. It is a complete package for everybody’s body and the cheap way for keeping you hale and hearty.” (La pratica t’ai chi è solo cinese? Il calcio è solo inglese? Lo stesso vale per lo yoga. È un pacchetto completo per il corpo di ognuno di noi e un modo poco costoso per mantenersi sano come un pesce”).
Attualmente, in India, vengono organizzate lezioni di yoga gratuite per i dipendenti pubblici, quasi tutti gli spazi verdi sono giornalmente invasi da chi pratica la disciplina, considerata, dai più, il modo migliore per iniziare la giornata.
Tra le importanti iniziative legate allo yoga c’è il Festival Internazionale dello Yoga, che si tiene dall’ 1 al 7 marzo sulle rive del fiume Gange, dove si trova la celebre località spirituale di Rishikesh, detta il “luogo dei saggi”, meta ideale per chi vuole praticare lo yoga, immergendosi nella meditazione; non a caso è chiamata la “capitale mondiale dello Yoga”.
Rishikesh è il luogo ideale per tutti coloro che siano alla ricerca della pace della mente e di una naturale connessione con la propria sfera spirituale. Circondata dalle cime innevate dell’Himalaya, è la tappa iniziale del pellegrinaggio indù di Yatra Char Dham, considerato come il più sacro di tutti ed ospita il Ghat Triveni, il punto di confluenza di più fiumi sacri: il Gange, lo Yamuna e il Sarawati.
**Il 21 giugno la Giornata Internazionale dello Yoga**
Dallo scorso anno, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito per il 21 giugno, la Giornata Internazionale dello
Yoga. 175 Nazioni, comprese Stati Uniti, Canada e Cina, hanno sostenuto l’iniziativa indiana, facendo registrare il più alto
numero di supporters per una simile candidatura e per l’occasione, tutto il mondo si è unito alle celebrazioni con “sessioni collettive” e giganteschi raduni.
È già iniziata la trepidante attesa per l’edizione del 2016.
M.M.