Si conferma, anche nel 2016, tra le capitali più vivaci e interessanti d’Europa, soprattutto da un punto di vista culturale, con un ricco calendario espositivo e con la riapertura del museo ebraico Museum Judengasse
Ironicamente chiamata "Bankfurt” per la sua centralità nel panorama della finanza europea, per il fatto che è sede della borsa più importante della Germania, della Banca Centrale Europea e di molte aziende multinazionali, non è solo la città degli imponenti grattacieli, come potrebbe sembrare ad un primo sguardo.
Francoforte ha il secondo aeroporto d’Europa e una prestigiosa Università, è una metropoli cosmopolita – conta abitanti di 180 nazionalità diverse e gli stranieri residenti rappresentano il 25% della popolazione – e vanta un importante passato di città imperiale.
Ne sono testimonianza gli edifici accuratamente restaurati del Römerberg, cuore storico della città con oltre 10.000 mq di antichi palazzi e sede del municipio, datato 1405, e la zona di Sachsenhausen, a sud del centro storico, con alcune delle migliori distillerie e delle più antiche taverne in cui gustare le bevande “Apfelwein”, o “Ebbelwoi”, un sidro di mele alcolico prodotto nelle zone limitrofe.
Francoforte è, inoltre, la città natale del grande scrittore Johann Wolfgang Goethe (la casa in cui ha vissuto è oggi un interessante museo) e il forte impegno culturale della città si manifesta nei numerosi musei che si affacciano sulle rive del Meno, con un calendario espositivo che si apre a febbraio alla Schirn Kunsthalle con “Joan Miró. Tele di grande formato, quadri del mondo”.
Dal 26 febbraio al 12 giugno 2016 la mostra presenta una ricca collezione di opere e alcuni aspetti finora poco discussi del grande maestro del XX secolo, uno dei più importanti esponenti del surrealismo, che ha saputo sviluppare un immaginario a se stante, fatto di linee, colori, segni e simboli (www.schirn.de).
Quasi contemporaneamente lo Städel Museum ospita le opere dei maestri del Manierismo fiorentino, Andrea del Sarto, Pontormo, Rosso Fiorentino, Bronzino e Vasari. La mostra “Maniera” (24/02 – 05/06/2016) presenta un capitolo affascinante della storia dell’arte italiana con oltre 120 opere, tra cui prestiti dalla National Gallery di Londra, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dal Getty Museum di Los Angeles, dal Louvre di Parigi, dal Prado di Madrid nonché dagli Uffizi e dalla Galleria dell’Accademia di Firenze (www.staedel.de).
Anche il Museum für Moderne Kunst MMK2 collabora con i musei più importanti d’Europa per “Il museo immaginario” (24/03 – 11/09/2016), una mostra che raccoglie oltre 60 capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, dalla Tate Liverpool e dall’MMK Museum für Moderne Kunst di Francoforte.
Punto di partenza dell’esposizione è uno scenario catastrofico: l’arte sta per scomparire e solo poche opere possono essere salvate. Come? Grazie a una capsula del tempo, dove conservarle per il futuro (www.mmk-frankfurt.de).
Un altro importante evento per la città sarà la riapertura del Museo Judengasse dopo anni di lavori di ristrutturazione: da marzo offrirà un nuovo percorso alla scoperta della storia e cultura degli ebrei a Francoforte nel Medioevo e agli inizi dell’età moderna. Per la prima volta verranno esposti dipinti, oggetti religiosi e della vita quotidiana, libri e documenti del tempo della Judengasse, il ghetto ebraico di Francoforte dal 1462 al 1796. Con lo spostamento dell’ingresso principale in direzione della piazza Neuer Börneplatz e del cimitero ebraico il contesto storico del Museo Judengasse incontra il memoriale degli ebrei di Francoforte deportati e uccisi. Anche il cimitero, con una storia risalente almeno al XIII secolo e negli ultimi 20 anni luogo di ricerca storico-scientifica, diventa uno dei monumenti più significativi che la città presenta al pubblico di cittadini e visitatori (www.juedischesmuseum.de)
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www.frankfurt-tourismus.de