Il prestigio del Taormina Film Fest, principale evento cinematografico dell’estate italiana, anche quest’anno si abbina perfettamente all’efficienza di un importante ente come Fondazione Roma Mediterraneo. Per la 57esima edizione del festival è confermata infatti la partnership con la Fondazione presieduta dal Professor Emmanuele Emanuele, pienamente soddisfatto della rinnovata collaborazione tra due importanti realtà del panorama italiano.
Il festival è diventato un momento focale per la cultura cinematografica della regione Sicilia, in quanto rappresenta un fondamentale punto d’incontro culturale di tutto il Mediterraneo, e l’attività della Fondazione Roma Mediterraneo investe la kermesse di un ulteriore valore, grazie all’impegno che l’ente ha da sempre mostrato nella promozione della cultura. La Fondazione Roma, come aveva già spiegato il Presidente Emanuele sulle pagine del nostro giornale, è “la più grande Fondazione di origine privata nel panorama nazionale per la sua collocazione territoriale posta in una linea di frontiera ed è, nel rispetto dell’esistenza di altre istituzioni, l’unica in grado di dare delle risposte quantitativamente rilevanti ai problemi del Meridione in genere e dell’area mediterranea su cui i fermenti, ormai ben visibili, di carattere culturale ed economico si stanno manifestando in modo di giorno in giorno più rilevante”.
Per questo motivo Fondazione Roma cerca di riversare il proprio impegno nei settori più fecondi, se supportati, presenti nel nostro Paese. Il confronto e lo scambio culturale risultano essere le basi fondanti di tale attività, e non è un caso che l’ente abbia istituito la Fondazione Roma Mediterraneo, nata per lo sviluppo economico, culturale e sociale del Mediterraneo. Da questi presupposti, nasce anche “Fondazione Roma Mediterraneo Award” per il dialogo tra le culture.
Il premio, nato in collaborazione con “The Hollywood Reporter”, una delle più prestigiose riviste cinematografiche mondiali, intende valorizzare l’opera di un cineasta che abbia contribuito allo sviluppo del dialogo interculturale e all’affermazione di una specifica identità mediterranea. Conferendo il prestigioso premio, assegnato lo scorso anno al regista Emir Kusturica, Fondazione Roma individua “una possibilità di contribuire a manifestare i propri intendimenti anche attraverso l’attività cinematografica”.
Durante la serata speciale al Teatro Antico, il Presidente Emanuele consegnerà per la seconda edizione il Premio, un momento importante a cui si aggiunge un ulteriore avvenimento: la grande Sala A del Palazzo dei Congressi, con una capacità di oltre 800 posti, sarà denominata Sala Fondazione Roma Mediterraneo. Segno del reciproco ringraziamento tra la Fondazione e il Taormina Film Fest. Il Mediterraneo trova così nell’evento cinematografico e nella partnership instaurata una nuova opportunità di crescita. Uno sviluppo, quello auspicato, che diventa possibile anche e soprattutto attraverso l’instaurazione di uno scambio interculturale. Lo ha spiegato bene il Presidente Emanuele in occasione del convegno organizzato dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO, incentrato appunto sulla diversità culturale del Bacino Mediterraneo, e a cui Fondazione Roma Mediterraneo ha preso parte: “noi italiani siamo, prima che europei, uomini del Mediterraneo. Il Mare Nostrum è la culla della nostra civiltà, in cui le differenze rappresentano una ricchezza, perché concorrono a definire un’unità nella diversità, un’identità fondata su valori comuni. La nostra Fondazione – prosegue Emanuele – promuove il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo”.
Fondazione Roma Mediterraneo conferma la propria attenzione verso la rilevanza sociale dei paesi del Mediterraneo, occupando un posto centrale nel terzo settore, che può indubbiamente “rappresentare un punto di riferimento progettuale e organizzativo per idee ed interventi di alta qualità sociale, che non trovano accoglienza da parte degli altri soggetti economici”. In un sistema di garanzie sociali alquanto fragile, il settore no-profit può diventare infatti il protagonista di un nuovo sistema di crescita.
Il terzo settore come pilastro ulteriore della società odierna, “terzo pilastro”, richiamando al titolo del libro scritto dal Presidente della Fondazione (“Il terzo pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare”, edito da Edizioni Scientifiche Italiane), in cui Emanuele elabora e dimostra la fondatezza e la fattibilità della proposta “secondo cui il terzo settore, quel variegato mondo composto da associazioni, fondazioni, ong, cooperative sociali, imprese sociali, organizzazioni di volontariato costituite anche sotto forma di onlus, può essere l’elemento nuovo in grado di assicurare uno sbocco positivo al superamento della crisi dello stato sociale”. Un “terzo pilastro” che, se così pensato, può essere “in grado di concorrere alla costruzione di una welfare Community meno dispendiosa e più efficiente”.
di Elisa Rodi