Venezia – Non solo cinema in grande, ma anche in versione “corta”. E’ proprio così. A Venezia sbarca un nuovo festival, ma non uno dei soliti; uno concepito e organizzato da una Università. Il Cà Foscari Film Festival si propone come innovazione in quanto sarà proprio la prestigiosa Università veneziana a gestirne direttamente le fila.
L’idea è quella di proporre, attraverso le 30 opere in gara provenienti da 14 scuole di cinema pubbliche e private dell’intero pianeta (tratte per quest’anno dell’Oceania), uno sguardo diverso e didattico sul fare cinema a tutto tondo. Ma anche confrontare le aspirazioni delle varie scuole puntando sulle nuove tendenze e le “geografie” più vitali del momento. Un ulteriore obiettivo è quello di disegnare una mappa aggiornata dei centri artistici e culturali più creativi, tenendo sempre a mente che negli ultimi anni moltissimi cineasti (Olmi, Szomjas e Bellocchio, tanto per citarne alcuni), hanno immaginato le loro scuole di cinema in polemica con le “chiusure mentali” e censorie tradizionali.
Un festival molto fresco e vitale, che darà sicuramente avvio ad una sorta di campionato mondiale del cinema studentesco. Una radiografia dell’immaginario a venire, un confronto diretto con la generazione 2.0, tramite un concorso internazionale di cortometraggi realizzati da studenti di cinema e di scienze della comunicazione oppure da studenti universitari che frequentino corsi di cinema. Sono previsti anche programmi di cortometraggi fuori concorso, programmi speciali, workshop, incontri e un concorso di cortometraggi realizzati da studenti degli istituti superiori della regione Veneto.
Il festival, che ha aperto ieri 25 Maggio e durerà fino al 29, vanta alla sua guida il famoso critico Roberto Silvestri, coadiuvato da una squadra di tutto rispetto che annovera docenti universitari e professionisti del cinema e della cultura internazionale, coordinati da Roberta Novelli, delegata dal rettore Carlo Carraro alle attività cinematografiche dell’università veneziana. Le locations delle proiezioni di tutte le attività del festival, sono quelle proprie dell’Ateneo della Serenissima: il teatro Santa Marta e l’Auditorium Santa Margherita, prestigiosi luoghi in cui la cultura cinematografica si darà battaglia con ingresso gratuito.
La giuria internazionale è composta da Valerio Mastrandrea (che, oltre a presentare il suo corto d’esordio come regista, sta per aprire una scuola di cinema alla Magliana di Roma, intitolato a Gian Maria Volontè), Mario Handler, documentarista uruguayano che presenterà un suo lavoro su Praga e Theo Eshetu, inglese di origine etiope, che mostrerà un video sulla storia dell’obelisco di Axum (quello decollocato a Roma e tornato definitivamente ad Adis Abeba dopo quasi sessanta anni) dal titolo Lightning Strikes. Tra le chicche, il festival presenterà una “giornata particolare” vissuta in una Roma personalissima e di altri tempi dal trombettista jazz Chet Baker, nel corto La Tromba Fredda diretto da Enzo Nasso. Il suo jazz molto cool è quasi una quadratura del cerchio di questo festival che sicuramente farà molto parlare di sé.
da Venezia, Roberto Leggio