Fin dalla 964 del 1993 costruita in serie limitata a 86 pezzi, passando per la 993 del 1997 e arrivando alla 996 del 2004, per la prima volta offerta anche in versione aperta, la Turbo S, per lo meno fino all’arrivo della sanguigna GT2, più vicina allo spirito originario del modello, ma certamente molto meno flessibile nell’utilizzo, ha infatti rappresentato il “non plus ultra” (per quanto riguarda le 911) uscito dal cilindro degli uomini di Weissach. Al punto da spingere gli appassionati a chiedersi puntualmente, all’uscita di ogni nuova 911 Turbo: ma la nuova “S”…arriverà, e quando?
Arriverà, dopo ben un lustro di assenza dai listini, pochi mesi dopo la già sbalorditiva Turbo, al Salone dell’Automobile di Ginevra, nelle due ormai tradizionali versioni Coupé e Cabriolet, portando in dote di serie tutte le componenti hi tech disponibili, pacchetto Sport Chrono Turbo con funzione “Memory” e tasti “Sport” e “Sport Plus”, cerchi in alluminio fucinati da 19 pollici RS Spyder design a serraggio centrale, sedili sportivi regolabili adattivi, volante a tre razze con paddles per il cambio PDK, cruise control, regolazione dinamica del fascio dei fari bixenon in curva, CD / DVD changer integrato con il Porsche Communication Management (PCM), parabrezza con fascia grigia e un esclusivo rivestimento in pelle bicolore in Nero/Crema o in Nero/Blu Titanio.
A richiesta sono disponibili, senza sovrapprezzo, i sedili comfort con regolazione elettrica o i sedili sportivi a guscio.
All’esterno si notano le prese d’aria laterali con lamelle color titanio, affiancate da luci diurne e indicatori di direzione con tecnologia led, doppio terminale di scarico, spoiler posteriore che si solleva oltre i 120 Km/h e, naturalmente, le scritte “Turbo S”.
Il propulsore, l’intramontabile esacilindrico boxer a iniezione diretta di benzina (DFI) e doppio turbocompressore con turbine a geometria variabile, con 3,8 litri di cilindrata, sviluppa una potenza monstre di 530 cavalli/390 kW tra 6250 e 6750 giri/min e una coppia massima di ben 700 Nm tra 2100 e 4250 giri/min, rispettivamente 30 Cv e 50 Nm in piu’ della versione, tutto è relativo, standard.
Le prestazioni sono, come logico attendersi, da primato, con una velocità massima di 315 km/h e, grazie al “Launch Control”, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi (3,4 la Cabriolet) e da 0 a 200 km/h in 10,8 secondi.
Inoltre il consumo non aumenta rispetto alla Turbo (vengono dichiarati 11,4 litri per 100 Km), ma ad appassionati e potenziali acquirenti interesserà sicuramente di più che questo risultato la rende l’auto sportiva più efficiente della sua classe.
Il cambio, automatico-sequenziale con comandi al volante, è esclusivamente il Porsche Doppelkupplung PDK ripreso dal Motorsport: ha doppia frizione, sette rapporti ed è abbinato al PTM (Porsche Traction Management) con trazione integrale attiva, frizione a lamelle a gestione elettronica, differenziale frenante automatico (ABD) e sistema antipattinamento (ASR).
Sono presenti anche i Dynamic Engine Mounts, supporti motore attivi (già montati sulla GT3) pensati per adattare lo smorzamento allo stile di guida, e il Porsche Torque Vectoring (PTV) che agisce elettronicamente sui freni, ripartendo la coppia sulle ruote posteriori a supporto del differenziale autobloccante meccanico, per incrementare la trazione e ridurre il sottosterzo per una guida ancora più veloce. Decelerazioni da primato sono garantite dai freni carboceramici PCCB.
La S si posiziona fra la Turbo e la futura GT2 (dall’ultimo modello ha mutuato tra l’altro l’impianto di aspirazione ad espansione) che è lecito prevedere si confermerà la “elfer” più potente omologata per l’utilizzo su strada. Ma questa è un’altra storia. La Porsche 911 Turbo S sarà disponibile a partire dal prossimo mese di maggio presso i concessionari Porsche nelle classiche versioni Coupé e Cabriolet, al prezzo rispettivamente di 175.632 e 187.032 euro.
Lorenzo Secchiari