Il nome di Maurizio Pollini evoca una carriera inestimabile, storia di uomo e di artista riconosciuta in tutto il mondo, applaudita dal pubblico e dalla critica di ogni latitudine e di più generazioni.
Sin da piccolo è forte la sua dedizione verso il pianoforte: ha sei anni quando il suo maestro, Carlo Lonati, ne riconosce le qualità formidabili. Ne ha dieci quando suona in pubblico per la prima volta. A 18 anni, nel 1960, vince il Concorso Chopin di Varsavia. Si presenta con l’integrale degli Studi di Chopin, un’impresa riservata ai massimi virtuosi. Dopo la vittoria si isola in una lunga fase di ricerca, evitando la luce accecante del rapido successo e la prevedibile etichetta di musicista votato a Chopin. Una delle eredità più forti che la famiglia gli ha trasmesso, ricorda Pollini, è stata la massima apertura verso tutte le espressioni nuove attraverso uno spirito contemporaneo.
Il giovane Pollini si delinea come musicista puro e moderno, esce dagli anni sabbatici fortificato e maturo: “suona meglio di tutti noi”, osservava l’amico Rubinstein. Negli anni ’60 si tuffa in battaglie civili, per questo viene considerato musicista “politico”ma Pollini replica dicendo: “ la musica è già di per sé politica, e questo accade sempre. Ogni scelta musicale lo è. Ieri come oggi, conta diffondere la musica con gesti consapevoli e coraggiosi. Contro il sistema consumistico che oggi domina il mondo. Contro la politica delle case discografiche, sempre più orientata verso il compiacimento del mercato”.
Riferisce di coltivare un rapporto di ammirazione e di gratitudine verso il suo strumento: “perché sul pianoforte si può fare di tutto. Facile suonarlo male. Facile anche dirigere male l’orchestra. Però è difficilissimo avere la capacità di farla suonare come si vuole, come fanno solo i direttori più grandi, così come lo è ottenere il suono che si desidera dal pianoforte. È arduo raggiungere quella raffinatezza che permette di sfruttare in pieno la gamma di possibilità offerta dallo strumento, e questa sfida è l’aspetto più affascinante del mio lavoro”.
Irrinunciabile è lo studio della musica contemporanea che Pollini propone con caparbietà fin dagli anni Settanta e non l’ha mai abbandonata, così come non ha mai rinunciato alla grande tradizione, Bach, Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin, che nei suoi programmi convivono con la modernità. Questo perché: “chi apprezza un quartetto di Beethoven deve essere in grado di seguire anche la musica di un compositore odierno”. Per Pollini la vita musicale odierna non sarà completa e soddisfacente, fino a quando non sarà percepita e considerata la coesistenza di questi due generi.
La necessità di confrontare il nuovo con l’antico e di disporre musiche diverse si è riversata in cicli di concerti a cui partecipa come interprete e che firma anche come programmatore, col coinvolgimento di altri musicisti e gruppi. Sono eventi audaci, dove si accostano pezzi che vanno dal Cinquecento al Duemila, e che di volta in volta prendono i nome di “Progetto Pollini”.
È considerato un pianista razionale, un architetto di strutture logiche e coerenti, un musicista dal geniale senso della costruzione, grazie al quale la forma, in un luminoso paradosso, diventa al tempo trasparente e visibile. Eppure Pollini non si considera un razionalista assoluto, soprattutto recentemente, poiché nelle sue esecuzioni, ad un ritmo molto esatto ha accostato molta più libertà, puntando innanzitutto alla ricerca di aspetti comunicativi che possano dare gioia e emozione. Il senso della musica possiamo comprenderlo, secondo Pollini, dall’emozione che ci procura, è quindi un’esperienza soggettiva.
Tra i vari riconoscimenti che gli sono stati attribuiti, nel 2007 riceve il Grammy Award e il Disco d’Oro per l’incisione dei Notturni di Chopin, che figura tra i cento cd più venduti nella musica pop: un record straordinario.
MAURIZIO POLLINI • IN TOUR 2010 - 2011
28/11/2010 • h 18 ROMA • Sala S. Cecilia Auditorium Parco della Musica Recital Maurizio Pollini
03/12/2010 • h 18 ROMA Auditorium Parco della Musica Maurizio Pollini
28/01/2011 • LONDRA Royal Festival Hall Maurizio Pollini, piano One of the most important artists of the last half century, Maurizio Pollini opens his series of five recitals in Royal Festival Hall presenting seminal piano music from Bach to Modernism
10/02/2011 • NAPOLI Teatro S. Carlo • Maurizio Pollini, Ludwig Van Beethoven Sonate op. 109, 110 e 111 in concerto in collab con Ass. Scarlatti
15/02/2011 • LONDRA Royal Festival Hall Pianist Maurizio Pollini performs Beethoven’s last three piano sonatas in Royal Festival Hall, one of the crowning achievements of the piano repertoire Beethoven
21/02/2011 • BOLOGNA - Teatro Comunale • Maurizio Pollini piano Recital
26/02/2011 • LONDRA Royal Festival Hall Schubert’s last three piano sonatas feature in this, the third of Maurizio Pollini’s five special recitals in Royal Festival Hall.
22/03/2011 • McCarter Theatre Center Princeton, NJ, Usa
27/03/2011 • Is. Stern Auditorium - Carnegie Hall New York Usa
30/03/2011 • Music Center at Strathmore North Bethesda, Usa
04/04/2011 • Isaac Stern Auditorium Carnegie Hall New York Usa
29/04/2011 • LONDRA Royal Festival Hall Belvedere Road
25/05/2011 • LONDRA Royal Festival Hall The last of five recitals at Royal Festival Hall