Presentata in Campidoglio come una tra le più grandi tragicommedie messe in scena nei tanti anni di teatro italiano e soprattutto romano, “Rugantino” rivive ancora una volta. Dopo aver donato i propri panni a grandi attori del calibro di Nino Manfredi, Montesano e Adriano Celentano, questa volta assume le fattezze della romanità comica e allo stesso tempo sfacciata di Enrico Brignano.
Il comico romano, che da piccolo trasse ispirazione proprio da questa opera musicale per diventare attore, si ritiene molto soddisfatto e contento di aver potuto prendere i panni del suo personaggio preferito.
“La commedia che calza a pennello al Sistina”, come ha dichiarato lo stesso Brignano nel corso della conferenza stampa, viene portata in scena per festeggiare i 60 anni del teatro, i 140 di Roma Capitale e i 150 dell’Unità d’Italia, perché “Rugantino è l’emblema della romanità e dell’intelligenza ed estro italiani". Cultura e popolarità sono gli ingredienti di un’operazione scenica che rende onore alla commedia musicale di pura fattura italiana, collaudata molto prima dell’attuale moda del musical. Uno spettacolo storico, sicuramente, ma non vecchio, anzi, sempre più attuale con quella voglia di divertire e commuovere, con i suoi personaggi in bilico tra mascalzonaggine e bontà, simpatia e boria. Come non innamorarsi di Rugantino che sa essere sbruffone, chiacchierone, vigliacco, tenero e dolce. O di Rosetta, incarnazione della venere romana, bella e irraggiungibile ma così umana. Come non commuoversi con Mastro Titta, il boia, uomo buono sempre in giro con il pesante fardello della sua professione, o non farsi conquistare da Eusebia e dalla sua ruspante simpatia?
N**on c’è innovazione nella struttura dell’opera, solo tanta ristrutturazione**. Dai costumi e la scenografia del 1969 di Coltellacci (Maurizio Mattioli, nei panni di Mastro Titta indosserà gli stessi pantaloni che furono di Aldo Fabrizi) ai testi, fino alla musica del maestro Armando Trovajoli che sarà esclusivamente dal vivo: celeberrime le canzoni “Roma nun fa la stupida stasera”, ”Ciummachella” e “Tirollallero” che grazie a Rugantino hanno preso il volo e fatto il giro del mondo. Tutto è ripreso così come fu allestito in originale e rivisitato, pur mantenendo intatta la forte tradizione che questo spettacolo trascina con sé.
I prezzi dei biglietti variano in base alla posizione all’interno della sala. Proprio perché Rugantino è un’opera popolare, il prezzo minimo per assistere all’opera varia dai 35,65 euro della terza galleria fino ai 69 euro per un posto in poltronissima.
Daniela Sallustio