Alla veneranda età di 62 anni Beppe Grillo tiene il palco come pochi, alternando sapientemente il ritmo tra il serio e il faceto, con le sue battute spietate e irriverenti contro tutto e tutti, con il suo stile unico al mondo per efficacia e pervasività comunicativa. Perché Beppe Grillo convince,
e soprattutto non annoia, cosa affatto scontata in quasi tre ore di spettacolo.
Visionario fino all’estremo, Grillo comunica al suo pubblico una filosofia di vita e riesce sempre ad andare al nocciolo delle questioni, a capovolgere il punto di vista su ogni tema: parla di di inceneritori e di nucleare (ferrate le critiche a Umberto Veronesi presidente dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare) di risparmio energetico, perché “l’energia del futuro è l’intelligenza”. Parla di rifiuti zero, di trasporti intelligenti, insomma, del futuro.
Un domani da riconquistare dalle nuove generazioni: “Non potete aspettare che qualcun altro faccia qualcosa al posto vostro. Muovete il culo dalle sedie, spegnete la televisione e cominciate a prendervi le vostre responsabilità!”
Ma attenzione, avverte il comico genovese: “Si stanno appropriando dei nostri temi!”.
Le battaglie dei grillini tornano in auge in bocche altrui, nelle stesse bocche che avevano vomitato veleno contro i V-day e contro chi li aveva promossi.
“Adesso dell’improvviso scoprono che bisogna cacciare i condannati dal Parlamento. Dicevano che esageravamo quando dicevamo: i politici sono morti, i partiti sono morti, etc., guardate che fine stanno facendo i partiti! O che bisogna rivedere la legge sui finanziamenti ai giornali. O quella elettorale per reinserire le preferenze. Alla fine ti viene da domandarti: dove hanno vissuto in tutti questi anni?”.
Ne approfitta per lanciare una stoccata a Fini: l’ex alleato di Berlusconi si è fatto passare di tutto e di più sotto il naso, sostenitore delle sue leggi ad personam, silenzioso sui suoi processi, solidale nello smantellamento della democrazia come nel caso della legge elettorale porcata di Calderoli sulla quale non emise un fiato, complice nella sua occupazione dei media.
Uno spettacolo multimediale, quello visto al Gran Teatro, grazie ad un grande schermo, un enorme fondale-display sul quale si formano di volta in volta scritte, concetti, immagini che interagiscono con le sue parole.
“Grillo is back” è work in progress senza un copione fisso, in cui tutto può succedere, anche di poter spostare gli oggetti con la forza del pensiero, come ci dimostra il finale dello show.
Dopo la presentazione di una stampante in grado di realizzare oggetti in 3D, infatti, lo spettacolo si conclude con Grillo che fa lievitare una pallina con la sola forza del pensiero…
Stupore e incredulità in sala, la stessa che ha portato un comico a diventare un leader carismatico in cui credere, un guru a cui appigliarsi.
Uno spettacolo che strizza l’occhio al futuro, per lasciarsi alle spalle le incompetenze di una classe dirigente con una veduta corta e miope, nonché vecchia e antiquata, distante anni luce dalle esigenze dei cittadini, incapace di stare al passo con l’epoca in cui vive: “Mandiamoli a casa!”
Ivano Basile