Ha passato la vita a reinventarsi e senza la minima intenzione di fermarsi oggi si gode il successo ottenuto dall’aver scommesso su quella che definisce la sua vera compagna di vita: la creativita’. I suoi progetti lo confermano: ora che i suoi libri sono sempre in cima alla classifica e ne vende a milioni, continuera’ a scrivere, senza pero’ smettere di recitare, e intanto pensa a un nuovo programma in tv. Il suo segreto? Non dipendere mai dalla logica del voto o del giudizio altrui, ecco perche’, in barba ai critici, annuncia fiero di esser pronto a recitare con Sorrentino. O, perche’ no, con i fratelli Coen.
Qual è il segreto della sua versatilità?
Non l’ho ancora capito bene: il cinema l’ho iniziato perché D’Alatri mi ha chiamato per Casomai e poi ho continuato, il mio primo libro è andato bene e ne ho scritto un altro, la tv è andata bene e ho continuato, la radio va bene e continuo. Sarà questo il segreto, continuare? Chissà.
Parliamo di cinema: da chi sogna di essere diretto?
Dai registi bravi, ovviamente, Sorrentino e Costanzo per gli italiani, mentre all’estero sicuramente Woody Allen o i fratelli Coen, anzi, andrei gratis sul loro set, o pagando qualcosa io addirittura!
Le pesa mai il giudizio della critica?
Non avendo fatto Universita’, anzi neanche Liceo, non aspetto mai che qualcuno mi dia un voto, vengo da una cultura del lavoro diversa, dalla panetteria dei miei, dove solo il forno ti dice se hai fatto bene o male. La mia coscienza si basa sull’impegno, non sulle vendite o sulla critica. M’infastidisce solo la mancanza di rispetto verso chi legge i miei libri, perché un non-scrittore determina un non-lettore, e giudicare il mio come un lettore di serie b non mi piace. Poi attraverso i miei libri ho riportato chi non legge alla lettura, quindi dal punto di vista sociale, almeno da quello, il mio lavoro è più importante di quello di un intellettuale da salotto. Mentre a livello culturale fanno critiche giuste, sono pure d’accordo con loro.
I suoi prossimi progetti?
Sto scrivendo la sceneggiatura di un mio libro insieme a Michele Pellegrini e Massimo Venier per farne un film in cui saro’ protagonista, mi avevano chiesto anche di firmare la regia, ma mi sembra un lavoro ben più complesso e ho rifiutato, però se in futuro mi verrà voglia lo farò. Poi e’ in arrivo il film di Pellegrini Figli delle stelle, in cui sono un operaio veneto a cui muore il compagno sul lavoro, una storia di morti bianche insomma. Devo dire che mi piacciono molto i film a cui partecipo, soprattutto quando entro in scena!
Ma non stava preparando anche un programma per la tv?
In effetti lo sto scrivendo, perche’ fra radio e libri a volte ho idee che non sono buone per quei mezzi ma sono perfette per la tv, allora le butto giù intanto. Poi modificherò il tutto a seconda della rete e della fascia oraria che mi ospiterà, per ora non c’e’ nulla di sicuro. Mi piacerebbe fare interviste esterne, parto sempre dall’idea di che cosa voglio dire. Ho punti di riferimento altissimi, da Chaplin a Troisi: ridi e piangi, ridi e piangi, ma alla fine dici qualcosa.
Claudia Catalli