Per chi non la conoscesse: il Time magazine l’ha inserita nella lista dei 25 esperti di moda più influenti del mondo. Ha lavorato per e con i marchi più famosi dell’abbigliamento e del design. Ha fondato riviste cult come View on Color e Bloom, e dirige la Design Academy di Eindhoven, nei Paesi Bassi. Sintetizzando: la trend-guru più famosa e ricercata del globo.
Nel mondo del design e della moda, sono in pochi a non conoscere Li. Nata 58 anni fa in Olanda, Lidewij Edelkoort è una donna dall’aspetto eccentrico, dal volto pulito, ma vagamente trasandato. Colpiscono i suoi magnetici occhi azzurri. Sono belli, ma soprattutto capaci di guardare oltre, di prevedere il futuro. Niente paura: non c’è niente di magico in quello che fa, è soltanto il suo lavoro. E’ a lei che si rivolgono stilisti, industriali e associazioni per sapere quali sono i cambiamenti in atto nella società, quali saranno le prossime tendenze, i gusti e i bisogni dei consumatori nei prossimi anni. Li Edelkoort è una trendsetter. Indovina le mode del futuro più prossimo, quasi mai sbaglia.
La totale fiducia nel suo intuito, insieme ad uno spiccato senso degli affari, ha permesso alla Edelkoort di trasformare il suo insolito talento in una professione: “Sono nata per prevedere le tendenze. - ammette la Edelkoort con poco appropriata naturalezza - E’ qualcosa di cui mi sono resa conto crescendo e che ho toccato con mano arrivando alla scuola di Belle arti. Avevo questa capacità di capire quale direzione avrebbe preso la moda. Il talento era lì, la sola cosa che potevo fare era coltivarlo”. Capire dove andrà il mondo non è facile. Ci vuole fiuto e genialità, ma è prima di tutto una professione vera, in cui nulla è improvvisato e tutto deve essere calcolato alla perfezione. Per farlo è necessaria una formazione solida, studi mirati e, soprattutto, grande esperienza.
La Edelkoort si è diplomata nella sua Olanda, alla School of Fine Arts di Arnhem, dove ha capito qual era la strada che doveva percorrere. Negli anni settanta, fonda un’agenzia di consulenza indipendente, la Trend Union, con sede a Parigi, New York e Tokyo. Con il suo team, studia e interpreta l’evoluzione della società, affina le sue capacità di cogliere ogni segnale che proviene dal consumatore per prevederne i gusti che verranno. In breve tempo, diviene una delle più influenti trendsetter del mondo. Nel 2003 è stata nominata da Time come una delle venticinque persone più influenti nel campo della moda ed eletta dalla rivista i-D come una delle trenta Most influential people in design. Per quanto tenti di parlarne con semplicità, dunque, Li Edelkoort è una vera e propria “guru” nel mondo della moda. Importanti marchi come Coca Cola, Estée Lauder, L’Oreal si sono già rivolti a lei. Le sue indicazioni si sono rivelate preziose nella costruzione dei loro prodotti e dei loro brand. Le sue consulenze sono fondamentali nella pianificazione delle strategie.
In questo periodo, però, il lavoro della Edelkoort è oltremodo arduo. La situazione economica difficile – per usare la madre di tutti gli eufemismi – rende il futuro incerto. Soprattutto per una “guru” che proprio del futuro ha fatto la sua professione. E invece Li, quando parla di crisi, stupisce tutti. “Sono moderatamente ottimista, nonostante si tratti di una reale crisi economica. Ritengo che per capirne bene l’entità occorra aspettare ancora un po’ di tempo, per verificare se gli scheletri negli armadi delle banche sono terminati e se non sono stati, nel frattempo, trasferiti nelle casse degli Stati. Del resto, possiamo dircelo onestamente, abbiamo danzato per troppo tempo intorno al vitello d’oro. Ecco, proprio l’opera di Damien Hirst The Golden Calf, con il suo significato e il suo prezzo battuto all’asta, è stata in qualche modo il canto del cigno di una certa epoca storica. Ma nulla è perduto. Ora inizia un nuovo percorso, fatto di maggiore attenzione alle cose, un periodo in cui la parola d’ordine sarà autenticità. Questa è una crisi che monda”.
Le parole di Li sono piene di speranza e fiducia. Sembra di stare a sentire il più populista dei politici. La differenza, però, è che lei non ha interessi elettorali da difendere e che di futuro se ne intende davvero. Ci sarebbe da fidarsi, insomma. “Man mano che passa il tempo, - continua Li Edelkoort - mi convinco sempre più che saranno gli agricoltori gli attori più importanti del prossimo scenario mondiale. Quella che ho scherzosamente chiamato la"lobby dei farmers" diverrà potentissima. Saranno loro a decidere cosa mangiare e cosa invece no, avranno nelle loro mani la nostra salute, che è la cosa più importante nel prossimo futuro. Il cibo e i prodotti naturali saranno l’oro del futuro. Perché il cibo è comfort, amicizia, creatività, felicità. E’ la nostra benzina”.
**Aldo Gianfrate**