Apre il 25 novembre nella sede della Cocchi Gallery (Milano), la mostra “Nereides” di Massimo Nordio, uno degli artisti più quotati nell’ambito della produzione vetraria mondiale ed ha esposto nei musei e nelle gallerie di Francoforte, Miami, Parigi, Tokyo. Quindici opere prodotte tra settembre e novembre 2009 nelle straordinarie fornaci dell’Isola di Murano a Venezia.
Le Nereides sono capolavori di arte vetraria veneziana, quindici sorrisi, quindici bocche in vetro, che l’artista immagina appartenenti ad altrettante ninfe marine. Le Nereidi infatti nella mitologia greca, erano le figlie di Nereo e Oceania: creature immortali e benevole che facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone e che venivano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini.
Di queste creature Massimo Nordio ha voluto rappresentare solo le labbra, in una evocazione dal sapore quasi pop di un mito che affascina ancora la cultura contemporanea.
Le labbra delle Nereides sono quelle dei fumetti di Lichtestein o dei conturbanti collage di Wesselmann, richiamano le superfici specchianti di Anish Kapoor ma anche la metafisica di Dalì o di Magritte, sono oggetti misteriosi che ci regalano una lettura attuale del mito della femmina incantatrice attraverso gli espedienti della pubblicità e della nostra società delle immagini. Ma Euridice, Calipso, Oritya, Toe, Agave, Ligea, Xanto, Talia, Galatea, Doride, sono anche pezzi unici, bocche soffiate nel vetro nate da un’antica tradizione e dal lento lavorio di una fornace che ha mantenuto intatte nei secoli le sue tecniche.
C.S.