È dal 1912 che la leggenda dell’uomo allevato dalle scimmie, Tarzan, nutre il nostro immaginario: quaranta titoli in tutto, tra film e serie televisive, e poi fumetti, pubblicità, parodie. Dal 16 giugno al 27 settembre il Musée du Quai Branly di Parigi ci consente di approfondire la storia del celebre personaggio, nato nel 1912 dalla fantasia dello scrittore americano Edgar Rice Burroughs. La mostra Tarzan! è curata dall’antropologo Roger Boulay ed è divisa per temi. Espone oggetti, dipinti, libri rari, tavole di fumetti, video tratti da film e pubblicità e reperti che ricostruiscono il mondo di Tarzan aiutando a comprendere quali fonti ne ispirarono la creazione letteraria.
“E’ l’eroe della letteratura popolare attraverso il quale l’Occidente ha esplorato altre civilizzazioni – ha affermato l’antropologo. E’ l’Occidente che guarda il mondo intero attraverso un mito che esso stesso crea. Ha un rapporto con la natura, vive senza niente. E’ un eroe ecologico e anticonsumista”. Il primo a incarnarlo sul grande schermo nel 1918, è stato Elmo Lincoln, interprete di tre pellicole ancora mute. Seguiranno James Pierce, Frank Merrill e soprattutto l’ex campione di nuoto Johnny Weissmuller, per tutta la vita associato al ruolo che lo rese celebre.
Una sezione della mostra sarà dedicata alle “dodici fatiche” di Tarzan. Che incontra i vichinghi, la regina di Saba, i legionari romani, gli uomini preistorici.
Ivano Basile
(Nella foto, il cartone animato “Tarzan” della Disney)