Da 1958 quando il grande maestro Gian Carlo Menotti ne ha inaugurato la prima edizione, lo Spoleto Festival è diventato anno dopo anno un appuntamento fondamentale per danza, musica, lirica e teatro. L’incantevole cittadina umbra possiede spazi scenografici che sembrano essere stati creati per la manifestazione: il seicentesco Teatro Caio Melisso, l’ottocentesco Teatro Nuovo, il Teatro Romano all’aperto, la piazza del Duomo che da anni ospita i concerti di chiusura del Festival dei Due Mondi.
Quest’anno un evento d’eccezione ha aperto la 52 esima edizione della rassegna spoletina: in prima europea, lo spettacolo Gianni Schicchi di Puccini per la regia di Woody Allen e con l’orchestra diretta da James Conlon. La rappresentazione è stata preceduta da un concerto tributo a Gian Carlo Menotti con un concerto di brani da lui composti, sempre diretto dal maestro Conlon.
Al Teatro Caio Melisso in programma il debutto italiano di Giorni felici di Beckett (regia di Robert Wilson), mentre al Teatrino i diplomandi dell’Accademia di Arte Drammatica sarà messa in scena una particolare versione del Sogno di Shakespeare. Tra gli eventi da non perdere, si segnala l’anteprima mondiale di Apocalypsis di Marcello Panni, con un prologo ed un epilogo tratto dall’Apocalisse di Giovanni (per due voci recitanti, coro di bambini, strumenti a fiato e percussioni); la serata organizzata da Caterina Caselli, Copynight, in difesa del diritto d’autore, con la partecipazione di numerosi artisti italiani (Malika Ayane, Pacifico, Paola Turci); l’interpretazione di Adriana Asti in Happy Days di Beckett; la rappresentazione Un altro gabbiano da Anton Cechov. In chiusura il Concerto Finale sulle note di Gershwin, direzione di Wayne Marshall.
Sara Macinante
(Nella foto strada caratteristica di Spoleto)