Michael Jackson è morto, se ne è andato poco dopo le 14 locali a Los Angeles, ieri 25 giugno, in seguito a un arresto cardiaco. La notizia è stata data per primo dal sito Tmz e in pochissimo tempo ha fatto il giro del mondo. Il cantante si trovava nella sua casa di Carolwood Drive a Holmby Hills con la madre e il fratello Ransy che si erano lì in visita. Secondo il fratello, Michael si è accasciato al suolo all’improvviso. A niente sono serviti la rianimazione effettuata dai medici.
La notizia ha gelato il mondo intero, i programmi: Michael Jackson aveva 50 anni e a metà luglio avrebbe dovuto cominciato a Londra una tournée mondiale. Inutile dire che migliaia di fan aveva già acquistato il biglietto e aspettavano di rivedere l’icona del pop sul palco dopo dodici anni di assenza. Gli ultimi anni sono stati molto difficili per Jackson, e il tour doveva servire a risollevare le sorti delle sue finanze e della sua reputazione dopo i processi per pedofilia affrontati.
Per molti Jacko, così lo chiamavano, era morto da tempo, da quando non si parlava più delle sue canzoni, delle sue performance live, dei suoi fantastici passi, ma solo dell’ennesima operazione chirurgica, dei problemi giudiziari, degli scandali.
Una vita dedicata alla musica, Michael Jackson inizia la sua carriera giovanissimo: ha infatti solo cinque anni quando iniza a cantare insieme ai fratelli con i Jackson Five. In sette anni di carriera il gruppo incide 15 album. Nel 1979 registra il primo album “Off the wall”, ma solo nel 1982 con l’album “Thriller” Michael viene consacrato definitivamente come pop star mondiale. L’album entra nel Guinnes dei Primati con 104 milioni di copie vendute e rappresenta un punto di svolta per il mondo della musica pop. Il video di “Thriller”, diretto dal regista John Landis, rappresenta una novità assoluta nello sviluppo del concept e e perchè ideato come un vero e proprio mini-movie (dura infatti più di 13 minuti).
Gli anni ’80 sono anni di successo e tournée mondiali, ma sono anche gli anni in cui i suoi comportamenti strani e la sua propensione alla chirurgia plastica, lo rendono il bersaglio preferito di tabloid e giornali di gossip. Nel 1985 insieme a Lionel Richie promuove il progetto “We are the world”, un singolo i cui proventi saranno interamente devoluti ai bambini africani. Escono altre successi mondiali come l’album “Bad” e “Dangerous”, che però non raggiungeranno mai le vette di Thriller. Le voci su molestie ai minori, si fanno sempre più insistenti fino all’arresto e all’inizio del processo giudiziario finito nel 2005, con la caduta di tutti i capi di imputazione.
Dopo, solo le voci sulle sue malattie, sulle sue stranezze. Poi l’annuncio del ritorno alla scena e la speranze di vederlo di nuovo su un palco a cantare come un tempo. Non ha avuto tempo, Jacko, per lasciare al mondo un’immagine diversa da quella legata alle aule di tribunale o quelle di malato su una sedia a rotelle.
Ambra Fiorin
(Nella foto Michael Jackson)