Tra le cause della recente perdita di competitività del nostro turismo è bene riflettere, tra gli altri fattori, sull’uso poco efficiente delle nuove tecnologie d’informazione in relazione allo sviluppo del turismo. Il web ha rivoluzionato non solo i nostri itinerari di viaggio, ma ha prodotto un cambiamento non indifferente sulla nostra percezione di qualunque spostamento: recensioni, blog e sondaggi rappresentano un nuovo passaparola telematico alla portata di tutti, che influenza sempre più profondamente le nostre decisioni su viaggi e vacanze. La scelta della destinazione, della struttura ospitante, delle attrazioni segue ormai un intenso percorso online.
Gli operatori del settore, tuttavia, non sempre sono stai pronti a raccogliere questa nuova sfida, modificando il proprio modo di comunicare e adattando questa nuova prospettiva al proprio interesse. Sebbene con qualche eccezione, la maggioranza degli operatori turistici italiani sul web non offre strumenti adeguati a soddisfare le sofisticate esigenze dei navigatori della rete, con prevedibili conseguenze sul mercato dell’e-tourism italiano. Una recente ricerca del Master del turismo della Bocconi (Met) ha rivelato che circa due terzi delle transazioni dei viaggiatori italiani sono effettuate su siti stranieri che offrono soluzioni, numericamente e qualitativamente, al passo con i tempi. Buoni consensi, invece, sono registrati nel nostro settore pubblico.
Dagli anni ’60 quando l’American Airlines era l’unica che usasse i computer per la gestione delle prenotazioni, il rapporto tra web e turismo si evoluto e ampliato: l’informatica ha creato un universo di possibilità per lo sviluppo del settore che il nostro paese rischia di lasciarsi sfuggire, non considerando il nuovo ruolo attivo che l’utente può avere semplicemente attraverso un mouse.
Sara Macinante