Una lampadina accesa. Intorno, svolazza qualche farfalla notturna. Sullo sfondo, l’intenso sguardo di Vincent Gallo che fissa il lume davanti a lui. Sono i primi splendidi secondi del film Tetro il cui incipit è stato pubblicato sul web da qualche giorno. Tre minuti in tutto, in cui scorrono i titoli iniziali del film. Tre minuti che da soli bastano a capire che non servono troppi soldi per girare un bel film. Naturalmente, il fatto che sia un certo Francis Ford Coppola a gestire la regia aiuta parecchio.
La mano del regista di La conversazione e Apocalypse Now si vede tutta nel suo nuovo film, Tetro, in anteprima a Cannes. Coppola, però, rinuncia alle luci del red carpet e non presenta il suo nuovo lavoro al festival rinomato in tutto il mondo, bensì lo propone alla parallela e ben più indipendente selezione della Quinzaine des Réalisateurs. “- la direzione del festival di Cannes mi ha proposto il fuori concorso - ammette Francis Ford Coppola, improvvisando una conferenza stampa alla fine di ‘Tetro’ – ma ho rifiutato. Non mi sento a mio agio con lo smoking e non amo i gala, ho preferito andare alla Quinzaine, mi sembrava piu’ in linea con lo spirito di Tetro. Mi era già successo con ‘Apocalypse Now’, anche in quel caso il film non era finito e il festival non aveva potuto visionarlo".
Il film si svolge nel quartiere la Boca di Buenos Aires. Il protagonista è Vincent Gallo. L’attore, americano di origini siciliane, interpreta Tetro, uno scrittore squilibrato che vive lontano da tutti i suoi parenti. L’incontro con il fratello minore, però, svelerà novità tragiche sul suo passato. E’ il terzo film che Coppola Scrive interamente e il regista fa fatica a nascondere la sua soddisfazione: “E’ la parte essenziale di un progetto, per anni ho diretto storie di altri. Ho sempre desiderato essere libero, con questo film ci sono riuscito. Speravo con tutto il cuore che arrivasse questo giorno”. Nella caratterizzazione dei personaggi, poi, si fa fatica a non cogliere tracce autobiografiche. ““E’ il mio film piu’ autobiografico - ammette il regista - E’ ambientato in Argentina dove ci sono molti italiani, mi è parsa l’occasione giusta per parlare della mia famiglia”.
Aldo Gianfrate
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(Nella foto Francis Ford Coppola)