Nuovo capitolo nell’infinita querelle legata alla Coppa America. L’ultima sentenza non sul campo di regata ma in tribunale. La corte di New York, infatti, ha ribaltato la precedente decisione dei giudici, dando ragione all’americana Bmw Oracle nella battaglia legale contro il defender Alinghi.
Raggiungere un’intesa tra le parti a questo punto sembra quasi impossibile. La soluzione più probabile sembra il ricorso ad una delle prime regole dell’America’s Cup che prevede, in questi casi, un confronto uno contro uno sul mare. La sfida sarà effettuata secondo la scelta di Larry Ellison, patron di Oracle che sembra orientato in un duello fra due trimarani di 30 metri.
I giudici hanno motivato la propria scleta in base alla non validità della posizione degli spagnoli di Desafio in qualità di number one contender, poggiandosi su un’interpretazione del Deed of Gift, l’atto di donazione che custodisce le regole base dell’America’s Cup.
Nello specifico si legge nella sentenza che il club spagnolo pecca di un requisito fondamentale, ovvero l’aver tenuto “una regata annuale” prima di lanciare la sfida.
Di conseguenza, secondo i giudici, il defender Alinghi non poteva accettarli come Challenger of record.
“La nostra intenzione è sempre stata quella di disputare l’America’s Cup sull’acqua. Oggi, con la sentenza di una corte americana, Golden Gate Yacht Club ha ottenuto il diritto di sfidare SNG. Esamineremo con loro le condizioni di questa regata e ci prepareremo alla difesa della 33a Americàs Cup”. Commenta così la Sociètè Nautique de Genève, detentrice della Coppa America con Alinghi, la sentenza della Corte d’Appello di New York che ha riconosciuto BMW Oracle sfidante ufficiale della coppa America al posto di Desafio Espanol.
W.A.