Dal 17 al 22 marzo, la città di Alba ospita l’ottava edizione dell’Alba International Film Festival, manifestazione ideata, per il secondo anno consecutivo, dalla Scuola Holden di scrittura e storytelling di Torino, con il sostegno dell’amministrazione comunale, della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, che non hanno assicurato la loro presenza pur diminuendo i finanziamenti a disposizione.
Al centro della rassegna c’è la sezione Andar per film, la competizione tra dieci lungometraggi provenienti da Paesi di tutti e cinque i continenti – dall’Iran alla Corea del Sud, dagli Usa alla Tunisia, all’Olanda – che saranno valutati da una giuria popolare di quindici membri presieduta dal regista Marco Ponti.
Il fil rouge della manifestazione è il tema della passione, declinata nelle sue diverse espressioni. La sezione Fictionscape, il consueto appuntamento dedicato alla narrazione televisiva, sarà dedicato ai generi della soap opera e del melodramma nella fiction italiana e si avvarrà della presenza di sceneggiatori ed esperti del settore.
Le passioni relazionali saranno invece al centro della retrospettiva che il Festival ha organizzato per rendere omaggio al regista John M. Stahl, il maestro del melò del cinema americano negli anni ’30, noto soprattutto per i remake di alcuni tra i suoi film (Magnificient obsession e Imitation of life) di Douglas Sirk.
La sezione tematica They have a dream metterà a confronto la concezione della politica e dell’impegno civile della cultura statunitense e italiana, filtrata attraverso la cinematografia nazionale. Tra i titoli in programma, ci sono pellicole di indiscusso valore, ma spesso trascurate, come L’udienza di Ferreri o La Cina è vicina di Bellocchio, raffrontate a classici del cinema americano come The Manchurian candidate di Frankenheimer.
Sull’onda del successo di pubblico della scorsa edizione, ritorna anche quest’anno la rassegna di eXistenZe: dieci importanti nomi del mondo della cultura, della musica e dello spettacolo (da Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, a Gherardo Colombo, a Claudio Sabelli Fioretti) presenteranno altrettanti film con al centro il tema dominante del Festival, ovvero le passioni ed i legami.
Da sempre attento ai temi esistenziali, il Festival di Alba dedica una conversazione sulla passione della fede e un incontro sul rapporto tra cinema e ricerca spirituale, su come la cinematografia sia riuscita negli anni ad esprimere, mediante la sua arte, l’inesprimibile e l’astratto.
Segnaliamo inoltre, la maratona notturna del 21 marzo dedicata alla passione musicale e alla storia del rock per immagini e ideata in collaborazione con Guido Harari, fotografo di musicisti e cantanti. Sarà proiettato il documentario “Joe Strummer: il futuro non è scritto” di Julian Temple, che farà da preludio ad una serie di filmati sulle figure leggendarie del rock dagli anni ’50 ad oggi.
Vito Miraglia