Il premio viene assegnato ogni anno a diverse categorie di prodotti dalla rivista inglese Wallpaper, sempre all’avanguardia nelle scelte stilistiche e di tendenza. Le categorie esaminate per tutto il 2008 sono le più varie. Sessanta voci che vanno dalle chiese alle spa ma di cui solamente dodici salgono sul podio. Nella lista dei vincitori del 2009 c’è anche l’Italia con la ditta marchigiana Ragaini. Nella categoria “Best new domestic appliance”, infatti, in una top eleven destinata a quanto di più glamour sia stato realizzato in fatto di design, moda e lifestyle è stato premiato il calorifero “Ciussai” (gergo dialettale per “ce lo sai”). Una specie di tubo da giardino che si snoda e annoda inserendosi in qualsiasi spazio ed emanando tepore, supera il concetto dei vecchi termosifoni, alquanto orrendi dal punto di vista estetico. L’ideatore di questo rivoluzionario termosifone non è stato il solito designer giapponese “stra-retribuito”, bensì i signori Giorgio Di Tullio e Stefano Ragaini, proprietario dell’azienda. “Quando ci siamo presentati alla premiazione a Parigi non ci conosceva nessuno, ma ci hanno applaudito per l’ironia di un termosifone che è venduto al metro”, affermano i vincitori, giunti a pari merito con l’allegro forno nato dalla collaborazione dell’azienda Smeg, con il designer Marc Newson.
All’interno di una rosa di sessanta categorie la giuria ha selezionato dodici oggetti, vincitori delle rispettive categorie. La migliore città, secondo i censori del glamour, è Parigi. La capitale francese è vincente perché non dimentica mai il suo passato, anzi, lo usa con intelligenza. “Le nuove costruzioni e i restauri sono perfetti”, concordano i giurati, “insieme ad un rilancio dell’antico grazie a musei aperti sino a tardi e sapienti strategie di marketing”. L’oscar dei ristoranti è invece toccato al Banq di Boston. Ricavato nell’ex Penny Savings Bank, accende i sensi con un menù multietnico in cui si fondono India, Vietnam, Thailandia. Di particolare interesse la struttura in bamboo. Il premio al miglior restauro spetta al Dolder Grand Hotel di Zurigo, rinnovato dallo studio Foster + Partners.
E’ invece Patrick Norguet, per il suo genio nel combinare i materiali diversi, il vincitore della palma come miglior designer di mobili. Non poteva mancare, tra gli Oscar dello chic, quello per il fashion. E ne sono arrivati ben due. A Stefano Pilati, per la moda femminile, che ha saputo riprendere il lusso del marchio Yves Saint Laurent aggiungendoci un talento nuovo. E a Junya Watanabe, per le collezioni uomo, il premio per le creazioni per aziende come Levi Strauss e Brooks Brothers. Anche un semplice mascara, quello della casa Guerlain, ha conquistato il favore dei giurati per la forma della confezione che ricorda il profilo di due piramidi. La lampada Sky, disegnata da Alfredo Häberli per Luceplan, ha trionfato nella sezione della miglior lampada per esterni (Best Outdoor Lights). Vincenti la tecnologia che consente di catturare la luce del sole durante il giorno e di rilasciare un’illuminazione intensa e prolungata a partire dalle prime ore del tramonto, la ricerca e la costante attenzione di Luceplan verso le tematiche dell’ambiente, la combinazione di semplicità formale e avanguardia tecnologica. Tra l’altro è stata premiato anche Häberli, talentuoso designer svizzero-argentino, con l’importante riconoscimento di Designer dell’Anno 2009, conferito dalla nota rivista tedesca Architektur & Wohnen.
Ma la giuria di Wallpaper non dimentica mai la vita reale. Quella fatta di case ed uffici. Ecco il riconoscimento ad un’abitazione giapponese, realizzata con blocchi di legno su più livelli, in simbiosi con la natura esterna. Nella costruzione di Sou Fujimoto i piani si incastrano uno sull’altro sfruttando le pendenze del terreno. O quello per la sede Bmw di Monaco di Baviera, a forma di cono e trasparente per agevolare il contatto con i visitatori. Per finire il premio per l’innovazione nella qualità della vita va ad un originale modello di finestra, che con un pulsante si trasforma in un minibalcone.
Ivano Basile
(Nella foto il vincitore del premio di quest’anno, il calorifero Ciussai)