La Norvegia dei fiordi, uno spettacolo unico al mondo, meraviglioso nel suo mostrarsi, quasi divino, mistico. Quello che rimane oggi è un patrimonio dell’umanità, di una bellezza favolistica e leggendaria, un luogo da porre in cima alla classifica dei posti da vedere.
L’Hurtigruten
Per immergersi totalmente in questo suggestivo ambiente alieno dal mondo che conosciamo e a cui siamo abituati, è necessario imbarcarsi sull’Hurtigruten, un servizio traghetti che ogni giorno naviga lungo le coste norvegesi, partendo da Bergen (“la porta dei fiordi”) fino ad arrivare a Kirkenes. Nato nel 1893 come progetto governativo per aumentare le comunicazioni lungo le coste della Norvegia, l’Hurtigruten aveva anche il compito di diminuire i tempi postali (dai cinque mesi invernali ai soli sette giorni di navigazione) e attualmente – cominciò negli anni ’80 – riveste il ruolo di portare a spasso i turisti lungo le più belle località del posto. L’Hurtigruten è stato considerato da Lonely Planet come il viaggio più bello del mondo. Sette giorni da Bergen a Kirkenes, passando oltre il circolo polare artico, dodici se si effettua anche la tratta del ritorno. Prezzo più alto, certo, ma maggiori luoghi possibili da vedere – quelli che nel viaggio d’andata, per esempio, sono stati attraversati di notte. Il viaggio dell’Hurtigruten non è continuo: il battello infatti si ferma in alcuni porti per permettere ai turisti di visitare le città e le bellezze del luogo.
Bergen
Si parte da Bergen. Prima di salpare, è consigliabile visitare questa città costiera che consta di 250.000 abitanti, secondo centro abitato subito dopo Oslo: la sua importanza è incrementata dal fatto che il suo quartiere Bryggen, l’antica zona dove risiedevano i mercanti, è stato considerato un Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Prettamente una città universitaria, e per questo vissuta da molti giovani europei, Bergen è famosa anche per un mercato del pesce, sito sul porto al Fiske Torget, nel quale lavorano – per lo più in estate – i giovani universitari per mantenersi gli studi.
Ålesund
Il secondo giorno si arriva ad Ålesund, cittadina affascinante e caratteristica, meno sfruttata turisticamente rispetto a Bergen, ma decisamente deliziosa. L’architettura urbana del centro è stata realizzata all’inizio del ‘900 secondo lo stile Art Noveau, grazie ad alcuni giovani architetti che, in seguito ad un grosso incendio del 1904 che fece rimanere gli abitanti della cittadina dei senzatetto, ricostruirono il centro cittadino grazie a dei fondi stanziati dal Kaiser tedesco, da sempre innamorato della Norvegia, nella quale si recava spesso in vacanza. Uno dei porti pescherecci norvegesi più attivi, Ålesund è considerata infatti la capitale norvegese del pesce, in quanto la sua economia ne dipende essenzialmente.
Il Geirangerfjord
D’estate, il battello entra nel Geirangerfjord, uno dei fiordi più lunghi e profondi del mondo, caratterizzato da pareti di roccia cristallina che dalla sommità dei cieli strapiombano fino a cinquecento metri sotto il livello del mare. Dal 2005, assieme al Naerofjord, è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Minacciato dalla catena montuosa dell’Åkerneset – che lentamente vi si sta pericolosamente insinuando – il fiordo è tenuto sotto controllo dall’associazione specializzata “Storfjordens Venner”. Il fiordo ospita inoltre diverse cascate, tra cui le Sette Sorelle e il Suitor, che poste l’una di fronte all’altra, offrono una veduta indimenticabile.
Molde e Kristiansund
Molde sembra essere una città quasi a sé, non tanto per la sua conformazione o per qualche altra motivazione caratteristica, ma perché in essa vi si può respirare un clima mite che permette una vegetazione che alla stessa latitudine risulta pressoché impossibile vedere: anche per questo è infatti definita “la città delle rose”. Affascinante il panorama che offre il Romsdalsfjord, il fiordo sul cui lato settentrionale la cittadina è situata. Altra caratteristica cittadina posta nella stessa contea è Kristiansund, la tappa finale del secondo giorno del viaggio, che si fonda su quattro isole e che ha nella produzione specialmente di stoccafisso e baccalà la sua maggiore peculiarità.
Da Trondheim a Rorvik
Il terzo giorno si arriva a Trondheim, storicamente la prima capitale norvegese, ora terza città più popolosa, nonché centro universitario. Situata sulla sponda del fiordo Trondheimsfjord, lungo 130 km è il terzo maggiore fiordo della Norvegia, e attraversata dal fiume Nidelva (“fiume delle maledizioni”), Trondheim è famosa turisticamente soprattutto per la sua cattedrale, meta di pellegrinaggio preferita da religiosi e non, che attira grazie al suo stile romanico-gotico. L’edificio medievale più grande scandinavo, costruito nel 1070 sulla tomba di San Olav, è stato anche luogo d’incoronazioni reali dal 1400 fino ai primi del Novecento, quando si spostarono nell’attuale capitale Oslo. La cattedrale di Trondheim non è solo un simbolo della città, ma anche e principalmente, una delle maggiori attrattive turistiche di tutta la Norvegia. Il viaggio più lungo dell’Hurtigruten comincia proprio lasciando Trondheim, attraversandone il fiordo, serpeggiando fra migliaia e migliaia di isolette e scogli fino a giungere Rorvik.
Approdo all’arcipelago delle Lofoten
Quarto giorno: si costeggia la contea di Nordland, a nord del paese, caratterizzata da una lunghezza spropositata di 500 km e dalla maestosa catena del Borvasstindene. Dopo una breve visita a Bodø e al suo duomo si risale sul battello e si continua ad esplorare la regione, che comprende anche numerose isole, tra cui l’arcipelago delle Lofoten, una vasta area popolata da 24.000 abitanti, dominate da montagne che strapiombano sul mare e da un clima a dir poco rigido: la massima temperatura estiva si aggira infatti attorno ai 15 gradi. Le città più popolate dell’arcipelago sono Leknes e Svolvaer, villaggi di pescatori che sarà possibile visitare appena il battello attraccherà al porto.
Fino a Tromsø
Dopo aver visitato le città delle Lofoten e i suoi panorami che includono spettacoli naturali immersi nella rigidità polare delle temperature nordiche, il quinto giorno il battello lascia l’arcipelago e attraversa un altro arcipelago, quello delle isole Vestarelan, navigando nel canale di Ratsfund e offrendo agli estasiati spettatori un’altra spettacolare veduta, il tratto del Trollfjord, lungo due chilometri, fino alla sosta prevista ad Harstad, città che gode di un clima che permette di trascorrere inverni non troppo rigidi ed estati fresche, senza scendere al livello di temperature polari. Qui una tappa obbligata consiste nella visita all’ultima chiesa in pietra del mondo, datata 1250: la Trondenes Kirke. Dopo aver costeggiato il Vagsfjorden e Malangen, si attraccata a Tromsø, città situata oltre il circolo polare artico, la più vicina al Polo Nord. Città universitaria e molto viva, anche di notte, la prima città che incontriamo distinta dal fenomeno del Sole di Mezzanotte e della Notte Polare. Da vedere le due cattedrali più importanti: la Cattedrale di Tromsø, l’ultima chiesa protestante del nord e neo-gotica, e quella (anche visibilmente) più moderna, la Cattedrale dell’Artico, costruita appena nel 1965.
Hammerfest, Lapponia
Il sesto giorno si approda nella città più popolata al nord del mondo, Hammerfest, sita nella contea di Finnmark, visitata da molti turisti e meta preferita dai finlandesi, dal cui porto quotidianamente un traghetto viaggia verso Capo Nord, ormai diventata una tappa di pellegrinaggio per avventurieri e turisti sperimentali e autonomi. Centro nevralgico della cultura lappone, la contea di Finnmark è anche la zona del Sole di Mezzanotte, delle Notti Polari e dell’Aurora Boreale. Paesaggi suggestivi e climi ambigui, le cui rigidissime temperature sono soffocate da una sufficiente percentuale di umidità.
Ultima tappa: Kirkenes
Kirkenes è l’ultima tappa dell’Hurtigruten. Al confine con la Russia, importantissimo centro minerario, ebbe la peggio durante la Seconda Guerra Mondiale a causa degli scontri tra sovietici e tedeschi e fu pesantemente bombardata. Kirkenes fa ancora parte della contea di Finnmark, la parte orientale, ed è una tipica città di frontiera (si può varcare il confine russo solo se provvisti del necessario visto), nella quale tra l’altro si può anche partecipare al safari del Granchio Reale, animale marino dalle spropositate dimensioni (15 chili e apertura fra le chele di due metri).
Il viaggio è finito. Resta a voi decidere se tornare con il battello (cinque giorni in più e un numero maggiore di località da vedere), oppure ripartire da Kirkenes. Quello che conta, è che avrete vissuto realmente il viaggio più bello del mondo e la vera impresa sarà tornare alla vita di sempre.
Daniele Sforza