Se dovessimo scegliere chi è più bella tra Monica e Carla, la valutazione sarebbe difficile. Entrambe belle, entrambe di successo, entrambe italiane in Francia. Ma se Carla Bruni ha sposato il primo cittadino d’Oltralpe e si prepara ad una vita di “stato”, Monica Bellucci, con la sua lanciatissima carriera da attrice si appresta a diventare una “zingara” del mondo. Tanti film in uscita, una vita divisa tra Parigi e l’Umbria. “Vengo spesso in Italia, la mia terra profuma ancora di semplicità. Cosa impossibile in una città internazionale”, dice senza tanti preamboli. Monica Bellucci è così: spontanea e solare, lontana dai cliché che le hanno cucito addosso. “Con questo lavoro ho imparato ad amare ancora di più l’Italia. Così ogni volta che giro il mondo cerco di esportare la mentalità un po’ folle del nostro paese.” Parole da ambasciatrice. Neanche tanto sbagliate. Soprattutto se pronunciate da lei che da Perugia è balzata alla ribalta del mondo attraverso la moda e la pubblicità.
“Non c’è nessuna invidia tra di noi. Anch’io ho un marito francese e sono stata accettata benissimo. Lei però ha un ruolo un po’ più difficile. E non sfigurerà!” Affermazioni semplici e lineari che non passano inosservate. Che le fanno onore. Lo stesso che porta in giro per il globo con il suo charme.
In trasferta occasionale a Roma per la presentazione dell’action movie Shoot’em Up, dove ha diviso la scena con Clive Owen (l’attore inglese che ha rifiutato la parte del nuovo James Bond del terzo millennio), Monica catalizza l’attenzione attorno a sé. Così l’incontro si trasforma in una piacevole chiacchierata tra amici.
Lei è come sempre bellissima. Semplice nel suo abito pittoresco intavola una discussione distante anni luce dal mondo del cinema. E tanto basta a creare una divorante curiosità. È rilassata, tranquilla e non si tira indietro di fronte a domande che sfociano nel privato. Parla di tutto. Sottolineando il suo essere donna e italiana. Merito soprattutto della sua felicità.
Lei è considerata una tra le cento attrici più belle della storia del cinema…
Mi fa piacere. Però non posso fermare il tempo. La bellezza finirà prima o poi. Per ora non mi pongo tanto il problema e quando accadrà, lo affronterò con molta serenità. Ho sempre pensato che è importante non invecchiare dentro.
Ha scalato il successo e possiede molto di quello che altre donne le invidiano…
Sono stata fortunata in questo. Però resto sempre la ragazza umbra partita verso l’ignoto… giunta a fatica alla celebrità.
Con un marito francese, preferisce l’Italia o il paese che l’ha adottata?
Lo ripeterò fino alla nausea. Sono orgogliosa di essere italiana. La Francia è un paese speciale, che come il nostro ha molte contraddizioni. A Parigi ho gli amici, l’amore, la mia casa. Ma qui in Italia c’è la mia famiglia. Le mie radici. La passione per il bello. A differenza dei francesi siamo però un po’ provinciali. Ci sentiamo di appartenere ad una città od ad un’altra. E abbiamo poca stima della nostra identità nazionale. I francesi hanno questo nazionalismo forte, che li fa vendere meglio. Però questa “inferiorità” è il nostro marchio di fabbrica, che ci fa accogliere a braccia aperte nel resto del mondo.
Da “oriunda” cosa le manca di più?
Il sole, il mare, il caldo. Ho sempre pensato che mia figlia dovrebbe apprezzare le prerogative del suo paese. Dato che è nata a Roma, ha l’imprinting naturale.
I francesi tengono molto alla loro cucina. Lei da italiana da che parte sta?
È ovvio che tifo per la pasta! Un piatto di spaghetti mi rende felice. Ne mangerei a tonnellate. I miei amici francesi mi fanno onore con i piatti che preparo. Anche Vincent, mio marito, in fatto di cucina ha abbassato la guardia. I piaceri della tavola sono tutto… nella vita di un’italiana come me!
In pochi anni a recitato in tanti film diversi, dalla commedia al dramma. Vuol dire che finalmente ha imparato tutti i trucchi del cinema?
Ho avuto la fortuna di lavorare con registi di culture e caratteri diversi. Mi hanno fatto arricchire e crescere artisticamente. Non credo di aver imparato tutto, anche perché cerco di migliorare sempre. Al cinema mi vedete in un altro modo… è una cosa indipendente da me.
Come concepisce il ruolo di attrice, allora?
Non vado ad istinto. Scelgo storie e registi di cui mi fido. Sono contentissima di aver lavorato con Marco Tullio Giordana. È un ottimo traguardo. Il film si chiama “Sangue Pazzo”, una storia d’amore vera durante la resistenza italiana. Il protagonista maschile è Luca Zingaretti. Trovo stimolante lavorare con registi giovani. Soprattutto con le donne, perché c’è una sorta di complicità e ci si capisce al volo. Infatti ho appena finito Ne Te Retourne Pas, un film di una giovane regista francese, Marina De Van, nel quale recito al fianco di Sophie Marceau. Ma ho anche in ballo un lavoro con la mia amica Maria Sole Tognazzi. Oltre la storia in sé, quella di un farmacista innamorato, è stata un’esperienza bellissima.
Quindi secondo lei, le donne sono il motore del mondo?
Perché, non è vero? Per secoli siamo state vessate, viste solo per il nostro corpo. Pensiamo solo al pericolo che incombe sul nostro paese sulla demonizzazione sull’aborto. È una vergogna che dopo aver raggiunto una libertà sessuale si parli ancora contro la legge 194. La campagna contro questa legge, tra l’altro votata con un referendum popolare, è vergognosa. La strumentalizzazione politica della religione su questa vicenda è allucinante. In un attimo potremmo fare un balzo al medioevo. Perché alla fine a farne le spese siano sempre noi: le donne!
Ha molti impegni. Ma non trova mai il tempo per rilassarsi?
Deva, mia figlia tra un po’ avrà sei anni e comincerà ad andare a scuola. Quindi mi prenderò più tempo, interpretando al massimo un film all’anno. Ho intenzione di fare la mamma a tempo pieno. Ho preso in considerazione di fermarmi un po’ più in Italia. Vorrei dare a mia figlia più stabilità. Farle apprezzare il senso delle sue radici…
Secondo lei, allora i figli sono la ricetta della felicità…
Non credo che tutte le donne debbano essere felici nel sentirsi mamme. Per me invece è così. È dunque naturale voler rivivere la voglia di avere un altro figlio. I film si possono programmare, i bambini no… vedremo…
C.S.
(nella foto Monica Bellucci)