Seicentomila visitatori ogni edizione, la fiera del libro di Guadalajara in Messico è la più grande del mondo dopo quella di Francoforte. Tra eventi e stand, l’ospite d’onore quest’anno è l’Italia, ora protagonista quasi ovunque nella città con mostre di disegni di Fellini, orchestre e, ovviamente, dibattiti e presentazioni.
All’inaugurazione sabato c’era anche il ministro degli esteri Frattini che ha ricordato con orgoglio che il nostro Paese è il primo di area non spagnola ad essere invitato. Ospite d’onore della prima giornata il portoghese Lobo Antunes, già presente due anni fa, e venuto a ritirare il Premio Fil, un prestigioso riconoscimento strettamente legato alla manifestazione.
Antunes, sessantasei anni, tradotto in Italia da Einaudi, è da poco guarito da un cancro e, nell’occasione, ha raccontato che la sua principale fonte d’ispirazione è stato l’ospedale psichiatrico in cui ha lavorato molti anni come medico. Particolarmente significativo, ha specificato, il suo rapporto con un paziente schizofrenico che gli aveva confessato le sue emozioni.
L’Italia viene celebrata a pochi metri dall’ingresso con un lungo bancone dove trovano spazio le opere, in lingua originale, dei tanti autori nostrani presenti alla fiera. Nel bancone gemello non distante sono invece esposti i libri italiani già tradotti in spagnolo.
Gli italiani hanno esordito con una tavola rotonda dedicata ad Italo Calvino, autore molto citato nel corso della fiera per le “Città invisibili”, opera che ha suscitato molta attenzione e catalizzato numerosi incontri.
La Grinzane Cavour ha organizzato anche due cene letterarie dedicate a Giovanni Arpino e Cesare Pavese. Grande assente Roberto Saviano, impossibilitato a partecipare per gli atavici problemi di sicurezza. Nei prossimi giorni, la fiera chiuderà i battenti il 7 dicembre, saranno invece presenti grandi firme mondiali del calibro di Paulo Coelho e Ken Follett.
Grande spazio è dedicato agli autori dell’America Latina, accomunati dalla lingua spagnola. Molti i Paesi rappresentati ad evidenziare l’internazionalità della manifestazione. Spicca all’occhio la notevole differenza rispetto alle fiere organizzate in Italia: la nostra lingua non ha una grande diffusione nel mondo e quindi questo genere di eventi abbraccia un panorama ristretto e geograficamente limitato.
Walter Astori