2021. L’Italia riscopre Dante e spera nel turismo di qualità

La pandemia non arretra. Corsa al vaccino, risposta concreta per il futuro. L’economia italiana spera, in particolare, in turismo e cultura. Tra minaccia sanitaria, incertezze e difficoltà economiche, limiti alla mobilità tra regioni, sbarrati desideri e aspettative, quali prospettive per eventi, emozioni e itinerari possibili e suggestivi? Ci aiuterà, nel 2021, Dante?

Turismo in lockdown da circa un anno. Un settore che, con i suoi 190 miliardi di valore della produzione, gioca un ruolo strategico per l’economia nazionale.

Secondo i dati di Confturismo Confcommercio-Swg, nelle sole strutture turistico-ricettive, tra fine di dicembre e gennaio, sono venuti a mancare 10,3 milioni di turisti (3,9 stranieri e 6,4 italiani) con una perdita di oltre 8,5 miliardi di euro, rispetto a periodi di normalità. Crollato anche l’indice di fiducia del viaggiatore italiano. La propensione a viaggiare è ridotta al minimo storico. Il valore dell’indicatore – su scala da 0 a 100 – è attestato a 39, con 31 punti meno rispetto a novembre 2019. E si guarderebbe, ormai, all’estate.

Attualmente chiusi cinema, teatri, palestre. Tra distanziamenti e restrizioni, con coraggio e forza interiore guardiamo alla ripresa di una vita possibile.

Come immaginare il 2021? Ora è tempo di pensare a nuove rotte!

I viaggiatori per il nuovo anno hanno pochi ma precisi desideri. Viaggi “su misura”, regole chiare su condizioni di cancellazione, procedure di rimborso e assicurazioni sia da parte delle compagnie aeree che delle strutture alberghiere. Montagna o mare. Città d’arte o borghi. In appartamenti o alberghi. In ogni caso, viaggi in relax e sicurezza. E, con rafforzata sensibilità anche per il rispetto dell’ambiente, si guarda a viaggi sostenibili.

Per un turismo “di precisione”, il 2021 richiede, quindi, maggiore attenzione ad ogni dettaglio, secondo l’osservatorio di OPPO Smart Studies che ha analizzato i cambiamenti e le tendenze del futuro per il settore del turismo.

E per quanto riguarda le destinazioni? In Italia, le scelte privilegeranno ancora il turismo “di prossimità”. Mete facilmente raggiungibili per vivere esperienze di qualità e assaporare cultura e tradizioni locali, a contatto con la natura. Un turismo “lento” fatto di passeggiate a piedi o in bicicletta, in luoghi del nostro Paese spesso sconosciuti. In montagna, attività quali trekking, ciaspole, fondo. E meditazione. Per percorsi di benessere e di armonia per il fisico, mente e anima nutriti dall’energia della natura.

Tante le date e le ricorrenze da ricordare per quest’anno. Ma il 2021 è soprattutto “l’anno di Dante, nell’anniversario dei 700 anni dalla morte del sommo poeta (1265-1321).

Istituita lo scorso anno dal Ministero per i beni e le attività culturali la giornata “Dantedì”, il 25 marzo, giorno in cui ha inizio il viaggio della Divina Commedia, secondo gli studiosi .“Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”, ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini.

Il progetto culturale con Dante si realizza anche attraverso percorsi di viaggio. Il cammino più bello, con “Le Vie di Dante”, vede l’Italia, per il 2021, tra i vincitori del Best in Travel 2021, ovvero quei viaggi che rendono il mondo un posto migliore.

Secondo le guide turistiche Lonely Planet, “Le vie di Dante” sono il miglior cammino del mondo per quest’anno. Gli itinerari proposti accompagnano i viaggiatori alla scoperta di bellezze tra Emilia Romagna e Toscana. Viaggiando in modo lento. Tra borghi, campagne, piccoli comuni, città d’arte, costeggiando castelli, boschi e paesaggi straordinari. Per scoprire un incomparabile patrimonio letterario, artistico, storico e naturalistico. Un cammino di conoscenza e di cultura. Accompagnati dal poeta attraverso i sentieri dei sentimenti, miti, politica, scienza, filosofia, religione.

Il progetto “L’Italia di Dante”, promosso dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con il Comitato nazionale Mibact, ci porta nelle località visitate dal poeta o citate nella “Divina Commedia” con interessanti itinerari tra storia della letteratura e dell’arte. Un progetto per promuovere i territori in chiave turistico-letteraria, ispirato all’accurato e avvincente racconto del saggista Giulio Ferroni, “L’Italia di Dante. Viaggio nel Paese della Commedia”.

Un percorso di quasi 400 chilometricollega Firenze, città natale, a Ravenna, ove il poeta ha trascorso gli ultimi anni di vita.

Da Ravenna, città bizantina e dei mosaici, ove è custodita la tombadantesca, attraverso sentieri medievali e piccoli centri come Pontevico e Oriolo. E, poi, verso Forlì oppure in direzione di Brisighella, considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Da Brisighella, passando per San Benedetto in Alpe e per la mulattiera dell’Acquacheta (“un solo balzo alimentato forse da mille torrenti”), San Godenzo, Dicomano, Pontassieve, giungendo a Firenze, sulle orme del poeta. Nel percorso alternativo, da Forlì a Firenze, altri gioielli come Dovadola, Portico di Romagna, Premilcuore, Casalino Poppi, Prato di Strada e Pieve Pitiana.

Non solo Ravenna e Firenze per ricordare Dante. Luoghi minori, dimore che lo hanno ospitato durante il suo esilio, come il Castello dei Malaspina (o di Fosdinovo), e città quali Verona, Mantova e Bologna. La valle di confine tra Toscana e Liguria, il Casentino, tra Arezzo e le foreste dell’Appennino tosco-romagnolo fino al Delta del Po e poi le Marche con il Castello di Gradara, teatro dell’amore (e della tragedia) di Paolo e Francesca, narrati nel Canto V dell’Inferno.

Dante è l’artista che conserva intatto il suo valore e il suo mistero. Tra leggende e interrogativi sul significato delle opere, sulla vita e, persino, sul suo vero volto. A cominciare dal naso, lungo e dritto e forse non adunco come rappresentato dall’iconografia rinascimentale. Dante, appartenente all’élite fiorentina e vissuto nel periodo della potenza economico-finanziaria di Firenze, poi costretto all’esilio. Moralista, uomo del compromesso e delle contraddizioni, dicono gli storici. Padre della lingua italiana. Poeta delle sofferenze degli uomini. Simbolo intramontabile di cultura italiana nel mondo.

Tante le iniziative per celebrare il grande fiorentino. Tra queste, tre grandi mostre a Ravenna con il progetto “Dante. Gli occhi e la mente”. Notizie e virtual tour su “www.mar.ra.it, www.classense.ra.it, www.vivadante.it”.

Ricco programma di eventi e manifestazioni, a Firenze, per raccontare “cosa ha rappresentato e ancora oggi rappresenta Dante a 360 gradi” – ha affermato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – e a Verona, ove l’artista ha composto la cantica del “Paradiso”. A Roma, mostra fotografica virtuale “Dante 700” sul sito del palazzo del Quirinale. Un ritratto del poeta e dei luoghi nelle fotografie di Massimo Sestini.

Online, disponibile il portale “700dantefirenze.it” per consultare il calendario degli eventi organizzati da oltre trenta istituzioni fiorentine riunite in un comitato congiunto.

Progetto condiviso per quarantuno Festival di approfondimento culturale italiani “Piazza Dante. #Festivalinrete”. Da nord a sud, un viaggio geografico e culturale testimonia l’amore per la straordinaria opera di Dante Alighieri. Si parte da Vasto, con il Festival della scienza Ad/Ventura, dal 25 al 31 gennaio, e poi Roma, Lamezia terme, Milano, fino a novembre con “BookCity “a Milano e “Scrittorincittà” a Cuneo. Fruibile, attraverso il sito web dedicato, una piazza virtuale per raccogliere i contenuti multimediali (video, interviste agli autori, scritti inediti) dei festival di narrativa e di poesia, scientifici, di saggistica, di giornalismo culturale e di costume.

Scrittori, scienziati, intellettuali, studiosi, artisti, musicisti dialogheranno sull’opera dantesca nelle varie declinazioni possibili con richiamo alla contemporaneità.

Grand tour con Dante per rinnovare la nostra umanità, in questo difficile periodo che richiede coraggio e nuove visioni per ritrovarsi. Un messaggio di speranza attraverso i versi universali. Per un cammino di speranza. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, recuperando dal firmamento di Dante la rotta per non smarrirsi nel “grande mare dell’essere”.

“Vedere la stella è il punto di partenza”, ha detto Papa Francesco in occasione dell’Epifania. ”Bisogna tenere alto lo sguardo”. E ancora il Pontefice: “Noi sappiamo ancora alzare lo sguardo al cielo?”.

Elvira Frojo