„Ma ei räägi eesti keelt“ – Il fascino dell’inverno estone

„Ma ei räägi eesti keelt“ – Il fascino dell’inverno estone

Non importa dove andiamo, ciò che conta è avere sempre una frase ’salvavita’. Nel mio caso è stata proprio questa. Infatti la traduzione è „Io non parlo (la lingua) estone.

Come spesso capita, paesi come l’Estonia non vengono considerati come dovrebbero. In tanti, forse in troppi, non hanno idea di dove sia (o se ce l’hanno, è spesso un’idea piuttosto confusa). L’esperienza di vita estone è di quelle che ti rimangono dentro, ti cambiano, ti segnano in qualche modo come solo le avventure più autentiche sanno fare. A tal punto che, una volta lasciato questo paese, la nostalgia prevale sulla gioia di essere tornati a casa. Tutto ciò può sembrare strano, ma nelle prossime righe vi spiegherò il perché.

Aver vissuto per dieci mesi nella capitale, Tallinn, è stata un’esperienza incredibile, quasi irripetibile: non solo per le persone che vivono qui, ma anche per ciò che questa città è capace di regalarti. È davvero una destinazione da annoverare tra i must-see. Se state organizzando un viaggio attraverso le capitali baltiche, il consiglio è quello di impostare Tallin come tappa finale del vostro tour: noterete lo spostamento da ambienti ricchi di elementi slavi (come Vilnius e Riga) ad ambienti più nordici. Capitare a Tallinn durante l’inverno ti catapulta subito all’interno di una fiaba. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla lingua: sembra che gli estoni al posto di parlare recitino formule magiche, ed ecco che l’incantesimo è servito.

Ma perché Tallin è capace di rapire così tanto? Perché, nonostante le dimensioni, la città offre un’ampia varietà di posti da visitare e locali in cui potersi svagare. Iniziamo il nostro viaggio nella città vecchia: può una bomboniera contenere al suo interno un’altra bomboniera? Nel caso di Tallinn la risposta è affermativa: il cuore del centro storico è Raekoja Plats, che in inverno si riempie di magia grazie ai mercatini di natale e al mega albero collocato nel centro della stessa, e in estate ospita eventi e festival di ogni genere. L’unica cosa da non fare li è sedersi nei locali che le fanno da corona; fa eccezione Draakon, una fedele riproduzione di una locandina medievale in cui è possibile avere un discreto pasto, sia quantitativamente che qualitativamente, con prodotti tipici, a un buon prezzo. La seconda piazza del centro storico è Vabaduse Väljak, Piazza della Liberta, situata al termine meridionale. Come la prima, anche questa piazza ospita eventi. Non mancano i punti panoramici sparsi sulla collina di Toompea (chiedete per “The times we had” quando siete là), raggiungibile tramite due vie che portano alla collina che si chiamano Pikk, letteralmente “gambe”.

A Toompea si trovano il Parlamento, il Castello di Toompea e la Cattedrale di Aleksandr Nevskij. Un’altra chiesa che merita una visita è quella di Sant’Olav, il cui campanile si aggiudica il premio di miglior punto panoramico della città. Uscendo dal centro storico tra i maggiori punti di interesse troviamo Kalamaja e Kadriorg: il primo è il quartiere dei pescatori. Al suo interno troviamo il museo marittimo, Balti Jaam, con il suo mercato a cielo aperto, e Telliskivi, la parte hipster della città. Tra i locali migliori ci sono Time to wine, Shvips, St. Vitus e, soprattutto, Kaja: quattro semplici lettere da incidere nella vostra memoria. Perché? Beh, se volete una pizza italiana, sia per qualità che per prezzo, è lì che dovete andare, ma state attenti: il locale produce 200 pizze al giorno, apre presto ed è sempre pieno di gente, e ci sono pochi posti a sedere. Kadriorg è una fantastica area, nota per essere stata una delle residenze della zarina Caterina. Al suo interno troviamo l’omonimo parco, l’omonimo palazzo in stile barocco petrino, originariamente chiamato la Valle di Caterina, e l’omonimo museo d’arte. Se volete andare fuori città non potete non visitare la prigione di Rummu, le cascate Jägala e il parco di Lahemaa.

Capitolo a parte lo merita il cibo. Vi ho già parlato di Draakon e Kaja, ma ovviamente non sono gli unici. Se volete provare qualcosa che non è presente sulle tavole italiane tutti i giorni, vi consiglio di passare da Olde Hansa: si, non sarà il più economico dei locali, ma è stato l’unico posto in cui avete la possibilità di mangiare carne di orso. Se volete accompagnare il vostro pasto sorseggiando delle birre buone andate da Beer House dove servono stinco di maiale e birra al miele, di loro produzione, da leccarsi i baffi! Ultimi, ma non in ordine di importanza sono Kompressor e Osteria del Gallo Nero. Se avete nostalgia di casa passate in quest’ultimo locale, in cui potete gustare taglieri di antipasti, insalate, e panini, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino.

Volete fare serata con un bel pub crawl? Nessun problema, i pub non mancano: tra i posti consigliati ci sono Highlander, Mad Murphy’s, Paar Veini e Koht.

Avete lasciato da poco l’ambiente universitario e vi sentite un po’ nostalgici? Niente paura, il Red Emperor il lunedì, il Münt il mercoledì, l’Hollywood il giovedì e/o il sabato e il Patcave il venerdì saranno lì per voi per farvi rivivere i bei tempi spensierati dell’università.

Per concludere voglio lasciarvi qualche parola di estone, anche perché sapere qualche parola in un’altra lingua non fa mai male:

Tere (tere) → ciao

Aitäh (aitèh) → grazie

Palun (palùn) → per favore/prego

Nägemist (neghemist) → ci vediamo

Non vi preoccupate comunque per la lingua, quasi tutti parlano inglese.
Alla fine di questo viaggio non posso negare come Tallinn si sia rivelata una città sorprendente, vivace e accogliente, dal cuore caldo nonostante le rigide temperature invernali. Un piccolo gioiello da visitare, in qualunque stagione, a qualunque età.

Davide Terranova