Nuova Zelanda: dove il tempo si è fermato

Nuova Zelanda: dove il tempo si è fermato

Proprio lì, di poco a sud rispetto all’Australia, la Nuova Zelanda da millenni osserva tutto quello che le succede attorno, accoglie e vede passare culture e miti senza mutare la propria tradizione, sia essa sociale che religiosa. Un territorio piccolo sulla cartina, ma con uno spirito grande e identitario, conosciuto praticamente in tutto il mondo.

In molti collegano la Nuova Zelanda alla leggendaria squadra di rugby, quegli All Blacks che da decenni sono le “creature” mitiche di questo sport così nobile e antico. Ancor prima dei successi raggiunti in campo sportivo (3 i mondiali vinti dagli Ōpango Māori, questo il nome in lingua autoctona degli All Blacks), la nazionale neozelandese è diventata famosa per l’iconica “Haka”, la tradizionale danza maori che ha contribuito alla scoperta di questa cultura anche al di fuori dei territori nazionali.

– “Taringa Whakarongo! Kia Rite! Kia Rite! Kia Mau!”, “Ascoltate, Preparatevi! Pronti! In posizione!” – Questo l’incipit dell’Haka che, all’inizio di ogni partita di rugby, avverte e spaventa gli avversari di turno. Un canto che ha portato centinaia di migliaia di fan del rugby ad avvicinarsi alla squadra “tutta nera”, strofe di guerra che hanno attraversato i secoli mantenendo il loro attaccamento all’antica tradizione neozelandese.

La Nuova Zelanda ha molto da offrire dal punto di vista turistico, proponendo ai visitatori ogni sorta di paesaggio naturale. Sono due le isole che formano questa nazione, la North Island e la South Island, e al loro interno è presente una rara varietà paesaggistica: valli alpine, giungla, spiagge, montagne glaciali, laghi ribollenti, fiordi, vulcani attivi e geyser, tutto in un territorio così piccolo ma allo stesso tempo tanto ricco e variegato.

La capitale Wellington, che domina sull’omonimo golfo, è chiamata così in onore del duca vincitore a Waterloo ed è situata nella parte meridionale di North Island. Il verde delle

colline attorno alla città si alterna con l’azzurro del mare, il grande porto affonda le sue radici nella storia. Originariamente, infatti, questo centro si chiamava “Te Whanga-nui-a-Tara”, che tradotto significa: il grande porto di Tara. La città moderna è anche soprannominata The City of Wind (la città del vento), Harbour Wellington (porto Wellington), oppure più recentemente Wellywood (in occasione del suo debutto nella produzione cinematografica). La capitale, inoltre, comprende nel suo territorio anche tre isole: Matiu, Makaro e Mokopuna. La prima, dopo esser stata usata nelle due epoche belliche come zona di internamento per i prigionieri, ora è un’area destinata alla conservazione di specie animali e floreali in pericolo.

Continuando il nostro tour per la capitale, a nord di Lambton Quay, troviamo il vecchio Palazzo del Parlamento, non molto lontano dalla neogotica Old St. Paul Cathedral, dagli spettacolari interni in legno e con il soffitto che sembra lo scafo rovesciato di una nave. Su Tinakori Road si possono ammirare bellissime ville in legno, tra queste c’è anche la casa dove la scrittrice Katherine Mansfield nacque nel 1888.

Sarebbe però riduttivo circoscrivere la nostra visita in Nuova Zelanda alla sola Wellington. La terra dei maori ha molto da offrire, come il Milford Soundè: un fiordo situato nell’angolo sud-ovest dell’Isola del Sud, all’interno del Fiordland National Park. È stato giudicato nel 2008 come migliore destinazione di viaggio al mondo ed è anche la meta turistica più famosa della Nuova Zelanda. Per entrare ancor più in contatto con la natura neozelandese ecco il Parco nazionale Fiordland, patrimonio Unesco. Con i suoi 12.500 chilometri quadrati di verde è la più grande distesa naturale di tutta la nazione.

Scendiamo sotto terra invece con le Waitomo Caves, un complesso di grotte visitabili che ogni anno accoglie migliaia di turisti da tutto il mondo. Avete però paura del buio? Niente timori, queste grotte infatti sono popolate da un insetto chiamato “glow-worm”, luminescente come la lucciola. Milioni di queste piccole creature irradiano con la loro luce le caverne di Waitomo, creando uno spettacolo unico, simile ad un cielo stellato.

La ricchezza paesaggistica della Nuova Zelanda è confermata, inoltre, da una curiosità cinematografica. I territori di questo Paese infatti sono stati la location di diversi film tra i quali “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit” e “King Kong”.

La Nuova Zelanda è raggiungibile dall’Italia in aereo con voli da Milano e da Roma. La durata del viaggio fino ad Auckland è di 26 ore circa, con uno scalo.