Tour di Lione, cosa vedere nella “ville des Lumières”

Tour di Lione, cosa vedere nella “ville des Lumières”

Benvenuti a Lione, affascinante città del sud-est della Francia che, come la maggior parte delle città nate sulle rive di un fiume (2 in questo caso), ha un passato millenario pieno di leggende e un presente all’altezza della sua storia. Ci troviamo esattamente nella zona di confluenza del Rodano e della Saona, non troppo lontano dal confine del nostro paese e dalla Svizzera.

L’immagine del Grand Hôtel-Dieu che si specchia sul Rodano, spiega almeno in parte perché Lione venga chiamata “ville des Lumières“. Un azzeccatissimo gioco di parole, motivato da almeno 3 ragioni: perché qui i fratelli Louis e Auguste Lumière hanno inventato il cinematografo; perché illuminata, di notte, la città dà il meglio di sé (luci in francese si dice appunto “lumières”) e perché ogni anno ospita per le sue strade uno spettacolo di luci conosciuto a livello internazionale.

Dunque, per quel che riguarda il primo punto – specie se si è degli appassionati della settima arte – non si può non fare tappa all’Istituto e Casa-Museo Lumière che, ovviamente, si trova in Rue du Premiere Film! Oltre a vecchi cimeli, foto, antiche apparecchiature e libri, vengono anche proiettati i primi lavori dei due fratelli.

Nel caso del secondo motivo, se si vuole ammirare il tessuto urbano in tutto il suo splendore, la soluzione è salire, al calar della sera, sulla collina di Fourvière, a piedi o con la funicolare. Il panorama da qui riempie gli occhi e l’anima: è un vero incanto di luci, in grado di trasformare Lione da grande città qual è a piccolo paesino uscito da una fiaba. (Con l’occasione poi si può anche visitare la Basilica di Notre-Dame de Fourviére).

Per quel che riguarda il terzo aspetto, la manifestazione in questione è la Fête des Lumières, che si svolge durante il ponte dell’Immacolata (8 dicembre) e questo, visto anche l’approssimarsi delle festività natalizie, è il periodo migliore dell’anno per visitare la città. Certo, il clima è piuttosto rigido ma ciò non fa che creare ancor di più un’atmosfera fatata.

Si tratta di un evento in cui proiezioni animate e statiche sugli edifici, sculture luminose, luminarie di vario tipo e scintillanti attrazioni in ogni dove, colorano magicamente la città!

La devozione di Lione per la Vergine Maria è sempre stata forte, poi dalla metà del ‘600 gli omaggi, i voti e i pellegrinaggi diventarono di anno in anno più numerosi dando vita a una vera e propria festa popolare. Oggi è ormai un’attrazione turistica di respiro internazionale, della durata di 4 giorni.

Una volta arrivati in città comunque vale la pena concedersi una sosta al Parc de la Tête d’Or, il più grande parco urbano della Francia, completamente gratuito, con tanto di zoo al suo interno, dove osservare giraffe, scimmie, fenicotteri, cerbiatti, tartarughe e tante altre specie. Vi si trova inoltre un roseto, un laghetto artificiale e un orto botanico. Non manca proprio nulla!

I lionesi lo amano per fare sport, è infatti attrezzato anche per svolgere attività all’aperto, ma è apprezzato dai turisti soprattutto come rifugio in cui riprendere fiato dopo aver girovagato per la città. È un posto molto romantico per le coppie, in cui scattare bellissime foto e i bambini lo adorano. Insomma, riesce ad accontentare tutta la famiglia.

E per gli amanti dell’arte il MAC – Museo d’Arte Contemporanea e il Museo des Beaux Arts completano il quadro. Tanto bizzarro e avanguardista il primo, quanto tradizionale e accademico il secondo: molto diversi ma complementari.

Viaggiatrice Indipendente