Intervista al Golf italiano

Intervista al Golf italiano

A pochi giorni dall’inizio della 74esima edizione dell’Open d’Italia abbiamo deciso di fare il punto della situazione con due protagonisti del golf nostrano: il campione Francesco Molinari e il Presidente della Federazione Italiana Golf, Franco Chimenti.

APPUNTAMENTO COL CAMPIONE

Francesco Molinari ha vinto l’Open d’Italia nel 2006 – primo italiano dai tempi di Massimo Mannelli (1980) – e nel 2009 ha conquistato, assieme al fratello Edoardo, la Coppa del Mondo. Non contento nel 2016 ha bissato il successo dell’Open d’Italia.

73°open d’Italia – foto©claudio scaccini

È il primo italiano ad aver bissato la vittoria dell’Open di casa, che emozione ha provato?
È stata una gioia grandissima, ovviamente trionfare in casa è sempre speciale. Venivo da una stagione con buoni piazzamenti, ma vincere a Monza ha dato un altro spessore alla mia annata.

Quale dei suoi successi ricorda con più gioia?
Sono tutti speciali, ma forse quello in Spagna ha un sapore unico perché avvenuto in rimonta.
Anche la vittoria della Coppa del Mondo con mio fratello Edoardo, perchè è stata una sorpresa per tutti, anche se noi abbiamo sempre creduto di potercela fare.

Nonostante i numeri in leggero aumento, in Italia il golf è ancora poco seguito. È ancora considerato uno sport per pochi?
Vivendo fuori dall’Italia per me non è facile giudicare. Quello che posso dire è che, purtroppo, il golf non fa parte della cultura sportiva italiana, per cui il lavoro di promozione della Federazione non è facile. Penso, però, che stiano facendo il possibile e che figure come Montali possano solo aiutare questo sport.

Da sportivo professionista può dire che il golf è cambiato negli ultimi anni? In che modo?
Il golf sta cambiando molto, sta diventando più globale, sia dal punto di vista dei tornei che dal punto di vista dei giocatori di alto livello, che arrivano sempre da più Paesi.
Ci sono anche cambiamenti più tecnici, che riguardano l’attrezzatura e il fisico dei giocatori e che purtroppo rendono alcuni campi tradizionali un po’ obsoleti.
Rispetto a quando ho iniziato io, inoltre, i giocatori in media sono molto più professionali e curano tutti gli aspetti che possono influenzare la prestazione.

Quali sono i suoi obiettivi per il 2018?
L’obiettivo principale è sempre quello di migliorare. Ho uno staff di persone che mi segue in cui
ripongo molta fiducia e con cui scelgo sempre obiettivi ambiziosi. Mi concentrerò, come negli ultimi anni, soprattutto sul PGA Tour in America, cercando di migliorare i risultati ottenuti in questa stagione.

IL GOLF ITALIANO VERSO LA RYDER CUP

E’ iniziato il conto alla rovescia per la più importante manifestazione golfistica a livello globale, che vedrà sfidarsi a Roma, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, i 12 migliori giocatori europei e i 12 migliori giocatori americani.

Professor Chimenti, è stato eletto Presidente della Federazione Italiana per la quinta volta. Ci può dare un bilancio complessivo degli ultimi anni? In Italia come è mutato il mondo del golf?
“Il bilancio degli ultimi anni è assolutamente positivo. L’aggiudicazione della Ryder Cup 2022 ha rappresentato la svolta per tutto il movimento e aprirà scenari inimmaginabili per il golf italiano. Poter ospitare il terzo evento sportivo al mondo (dopo aver superato le candidature autorevoli di Germania, Spagna e Austria) ha dato grande prestigio a tutto lo sport italiano. In termini di attività agonistica, i nostri amateur ogni anno conquistano numerosi trofei internazionali. Negli ultimi Campionati Europei a Squadre i due team femminili e i due team maschili sono saliti sul podio, rispettivamente con due secondi posti e due terzi posti: un risultato senza precedenti. Fra i nostri professionisti, Francesco Molinari è ormai stabilmente nei piani alti del world ranking. Inoltre, le recenti vittorie sull’European Tour di Edoardo Molinari e del giovane Renato Paratore hanno confermato la nostra competitività e il ricambio generazionale in atto”.

In veste di Presidente ha dovuto prendere decisioni che oggi ritiene essere state delle mosse vincenti? Le è mai capitato di avere qualche ripensamento?
“Nessun ripensamento. Ho sempre agito nell’interesse della crescita del movimento golfistico e in quest’ottica ritengo l’introduzione del tesseramento libero una delle mosse vincenti. Avere l’opportunità di giocare anche senza essere soci di un circolo ha dato infatti nuovo impulso al numero dei praticanti. In ambito di politica federale, la costituzione degli Organi Periferici con i Comitati e le Delegazioni Regionali ha dato libertà d’azione nei singoli territori e ha portato il golf capillarmente in tutta Italia. La nascita del Progetto “Impegnati nel Verde” ha poi testimoniato la nostra vicinanza a tematiche come difesa dell’ambiente ed eco-sostenibilità”.
Secondo molti esperti negli ultimi anni il livello qualitativo della competitività del golf italiano si è innalzato; in un futuro prossimo ritiene possibile un’ulteriore tendenza positiva in riferimento all’incremento di iscritti nei club?
“L’aumento dei tesserati è uno dei nostri principali obiettivi nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022. Sicuramente, avere dei modelli vincenti fra i nostri giocatori di punta ci aiuterà a rendere ancora più affascinante uno sport di per sé molto coinvolgente, che vanta il più alto numero di praticanti al mondo fra le discipline individuali”.

Nel 2022 l’Italia ospiterà la Ryder Cup, quali sono gli aspetti positivi che apporterà l’evento? Ritiene sia possibile un giovamento per la visibilità del golf in Italia?
“Il board della Ryder Cup Europe ha puntato sull’Italia, attratto dalla sua straordinaria vocazione turistica. Con l’aggiudicazione della Ryder Cup 2022 la nostra nazione è diventata una delle principali mete del turismo golfistico e ciò porterà beneficio in termini di indotto economico per tutto il Paese.
La nostra forza attrattiva non ha eguali e i prossimi Open d’Italia, che fino al 2027 avranno un montepremi da 7 milioni di dollari, porteranno ancora più in risalto il nostro appeal internazionale.
Il nostro torneo è ormai nel gotha dei grandi eventi golfistici mondiali e farà da traino per tutto il movimento.