Autunno: quando ogni foglia è un fiore

Autunno: quando ogni foglia è un fiore

Albert Camus definiva l’autunno come una seconda primavera, l’ultimo periodo dell’anno in cui lo spettacolo della natura si veste di nuovi colori e offre a tutti la possibilità di rallentare la frenesia della vita quotidiana e di perdersi nel rumore dei propri passi, gustando i silenzi del sottobosco.

L’abbraccio caldo del selvaggio Ontario
L’autunno è il momento ideale per visitare Algonquin Park, meta scelta da migliaia di visitatori da tutto il mondo in questo periodo dell’anno per le infinite opportunità che offre di ammirare lo spettacolo del fall foliage. L’Algonquin Park è il parco provinciale più antico del Canada, la cui “nascita” risale al 1893, ma è relativamente recente la scoperta da parte del turismo di massa che ne ha fatto un vero “must” per le vacanze a tema natura.
In effetti, le motivazioni ci sono tutte: il parco ha una estensione di più di 7650 km quadrati, vanta circa 2400 laghi di diverse estensioni, e circa 1200 fiumi ed è situato tra la zona a nord di Toronto, dalla quale dista circa 300km alla zona ovest di Ottawa dalla quale dista circa 260km.

L’autunno è il momento ideale per visitare Algonquin Park, meta scelta da migliaia di visitatori da tutto il mondo in questo periodo dell’anno per le infinite opportunità che offre di ammirare lo spettacolo del fall foliage. L’Algonquin Park è il parco provinciale più antico del Canada, la cui “nascita” risale al 1893, ma è relativamente recente la scoperta da parte del turismo di massa  che ne ha fatto un vero “must” per le vacanze a tema natura.

Il solo poter guardare uno scenario dominato dalle calde tonalità del giallo, rosso e arancione, che sembrano spirgionarsi persino nell’aria, vale la pena di pianificare un viaggio.
È difficile determinare quale sia il momento di maggior bellezza di questo fenomeno – che normalmente qui oscilla tra l’ultima settimana di settembre e la prima di ottobre- , al contrario è semplicissimo individuare nell’acero rosso il protagonista assoluto della scena, seguito dal tardivo foliage dei pioppi, dei larici americani e delle querce rosse, che prolungano ancora un po’ lo spettacolo prima di arrendersi a un freddo novembre.
Sono, comunque, molti i fattori che influenzano il fascino del fenomeno, dalla luce alla temperatura, per questo sul sito del Parco si può prendere visione di un bollettino aggiornato, con le previsioni sul cambiamento dei colori.
www.algonquinpark.on.ca

Ai Giardini di Sissi va in scena lo spettacolo del fall foliage
Ai Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano è il periodo della cosiddetta “Indian Summer”, con le giornate di sole autunnali che accendono il parco botanico meranese regalando ai visitatori lo straordinario show del “Fall Foliage”. Tra le foglie variopinte di calde tonalità, i frutti maturi degli alberi e le camelie in fiore, ad attendere gli ospiti c’è anche un variegato e ricco programma di eventi e iniziative per tutti.

Ai Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano è il periodo della cosiddetta “Indian Summer”, con le giornate di sole autunnali che accendono il parco botanico meranese regalando ai visitatori lo straordinario show del “Fall Foliage”. Tra le foglie variopinte di calde tonalità, i frutti maturi degli alberi e le camelie in fiore, ad attendere gli ospiti c’è anche un variegato e ricco programma di eventi e iniziative per tutti.

La caduta delle foglie che chiude il ciclo naturale e segna il ritmo delle stagioni, proprio nell’anfiteatro botanico dei Giardini di Castel Trauttmansdorff è un avvenimento atteso con trepidazione, che richiama annualmente fotografi, appassionati e turisti da tutto il mondo. Infatti i visitatori in questo periodo possono osservare il variopinto mutamento delle foglie da un punto di vista privilegiato: un parco di oltre 12 ettari con più di 80 diversi ambienti botanici che si tingono di colori accesi, dalle chiome delle querce rosse agli aceri del Canada, dalle sequoie ai cipressi, tutto cambia d’abito.
www.giardinidisissi.it

Un tripudio di colori a Kyoto
Nonostante i ciliegi costituiscano per natura un fenomeno di straordinaria bellezza nella loro fioritura, esiste un fascino più discreto e meno conosciuto anche nel foliage che, inoltre, si verifica per una durata maggiore, per cui non necessita del classico colpo di fortuna per assistervi.
Le foglie degli alberi che affollano molte zone della città di Kyoto iniziano a mutare nel mese di ottobre, con un picco a metà novembre, per poi protrarre questa straordinaria variazione fino alla metà di dicembre.
Se anche non si riuscisse a far coincidere i tempi di un viaggio con il picco del foliage in città, è sufficiente muoversi alla scoperta dei dintorni per trovare i colori più belli: le Kitayama Mountains iniziano a vestirsi dei colori caldi dell’autunno già prima del periodo indicato, così come spingendosi a sud, a Uji o a Nara, si può godere lo spettacolo ben oltre la metà di dicembre.

Nonostante i ciliegi costituiscano per natura un fenomeno di straordinaria bellezza nella loro fioritura, esiste un fascino più discreto e meno conosciuto anche nel foliage che, inoltre, si verifica per una durata maggiore, per cui non necessita del classico colpo di fortuna per assistervi. Le foglie degli alberi che affollano molte zone della città di Kyoto iniziano a mutare nel mese di ottobre, con un picco a metà novembre, per poi protrarre questa straordinaria variazione fino alla metà di dicembre.

Ma la città stessa pullula di luoghi incantati in cui il fall foliage si esprime al massimo del suo potenziale sensoriale: ogni tempio, santuario o giardino dispone di una gran quantità di alberi da ammirare. Ma non crediate di poter godere di questo spettacolo della natura in solitaria: gli abitanti di Kyoto amano il foliage quasi quanto la fioritura, per cui l’ideale è svegliarsi di buon ora e scoprire la città fin dal primo mattino.

www.turismo-giappone.it
Emozionarsi nella natura della Valle di Jiuzhaigou
La Valle di Jiuzhaigou (ovvero “Valle dei Nove Villaggi”) si trova presso la prefettura di Nanping, 450 Km a nord della città di Chengdu. Il nome trae origine dalla presenza, all’interno dell’area, di villaggi abitati da genti di etnia tibetana, le quali da sempre considerano sacri i corsi d’acqua e le montagne della zona. Infatti, proprio grazie all’abbondanza di corsi d’acqua, laghi, cascate e specie locali di flora e fauna, nel 1997 l’intera area è stata premiata dell’UNESCO con il titolo di Man and Biosphere Reserve, e nel 1992 è entrata a far parte della lista del patrimonio mondiale da salvaguardare.

La Valle di Jiuzhaigou (ovvero “Valle dei Nove Villaggi”) si trova presso la prefettura di Nanping, 450 Km a nord della città di Chengdu. Il nome trae origine dalla presenza, all’interno dell’area, di villaggi abitati da genti di etnia tibetana, le quali da sempre considerano sacri i corsi d’acqua e le montagne della zona. Infatti, proprio grazie all’abbondanza di corsi d’acqua, laghi, cascate e specie locali di flora e fauna, nel 1997 l’intera area è stata premiata dell’UNESCO con il titolo di Man and Biosphere Reserve, e nel 1992 è entrata a far parte della lista del patrimonio mondiale da salvaguardare.

Questo paesaggio non teme rivali, con i suoi angoli di incontaminata purezza e le sue atmosfere oniriche. Un capolavoro della natura, un paesaggio ricco e variegato che, tra laghi cristallini, foreste verdeggianti e montagne innevate, lascia spazio anche ai costumi locali del popolo tibetano e delle genti Qiang che contribuiscono a conferire un’alone di magica all’intero sito.
Un luogo da vedere in tutte le stagioni, ma che in autunno si veste di colori incredibili e di suggestivi contrasti.

www.turismocinese.it