Arte senza volto: l'inafferabile forza di Banksy

Arte senza volto: l'inafferabile forza di Banksy

Boom di visitatori per “Guerra, Capitalismo & Libertà”, la mostra-evento dedicata al re della street -art e ideata, promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
Una delle figure più acclamate dei nostri tempi, ma anche una delle più controverse, nascosta in un anonimato che perdura da vent’anni e che ha catturato da subito l’attenzione del pubblico internazionale.
«An underground artist who is truly underground», così è stato definito sulla CNN nella sua prima “apparizione” americana, ossia la prima volta che il nome Banksy è stato pronunciato oltreoceano, visto che non è mai stato fotografato, né ha mai rilasciato un’intervista di persona.
Un “artista urbano” questa la definizione più adatta, che si dibatte tra umorismo e umanità per dare voce a chi, altrimenti, non sarebbe ascoltato da nessuno: così, solo per citare qualche esempio, a gennaio un murales dedicato ai disperati di Calais – i “miserabili” del nostro tempo –è comparso nei pressi dell’Ambasciata francese a Londra o, più recentemente, sul muro di una scuola di Bristol una dedica speciale ai bambini che la frequentano.
Nonostante il pieno anonimato, si pensa che sia proprio questa la sua città natale, dal momento che da qui tutto è partito. Qui è nata una tecnica nuova che unisce il graffiti writing allo stencil e che permette di creare opere di grandi dimensioni in poco tempo, ma anche uno stile che lo distingue da chiunque altro e che ha influenzato la scena artistica a livello mondiale.LOCANDINA ita_VISUAL_MASTERDai murales all’installazione, dalla pittura su tela alle serigrafie e sculture, ogni mezzo è valido per esprimere un commento satirico, sociale e politico giocando e traendo spunto dal contesto circostante, creando scenografie animate in cui, occasionalmente, sono stati coinvolti anche animali viventi.
E non ci sono limiti dettati dalla collocazione geografica o dal mezzo espressivo: lungo la striscia di Gaza, al Bristol Museum & Art Gallery con una mostra che ha attratto oltre 300.000 visitatori, a Hollywood con il film documentario “Exit Through The Gift Shop”, che ha ottenenuto una nomination agli Oscar, nel grande parco a tema di DISMALAND, il primo‘Bemusement Park’.
Tutto riconduce a un rifiuto a conformarsi che rende difficile inquadrare e definire la sua opera – non diminuendone, tuttavia, il fascino – soprattutto nel contesto di un museo privato.
Quella di “Guerra, Capitalismo & Libertà” è, dunque, una sfida, un tentativo di esprimere al meglio, pur nei canoni di una mostra, l’inafferrabile essenza di questo artista.
Il titolo richiama le tematiche contemporanee affrontate all’interno dell’esposizione (a Palazzo Cipolla fino al 4 settembre 2016) attraverso un esteso corpus artis su Banksy proveniente da collezioni private internazionali, tra dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai esposti in precedenza.
Una sfida superata finora con successo, visto il grande apprezzamento da parte di pubblico e critica e l’efficacia nel mettere in luce la sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici internazionali – ne sono un esempio la serigrafia di alcune scimmie che dichiarano ‘Laugh Now But One Day I’ll Be in Charge’ (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare), o l’agghiacciante immagine di ‘Kids on Guns’ .Prof Emanuele in mostra Banksy (3)
“È un evento eccezionale sotto molteplici punti di vista: innanzitutto, è la prima volta che così tante opere – oltre centocinquanta – di questo personaggio, considerato oggi il massimo esponente della street-art a livello internazionale, vengono esposte in un museo; in secondo luogo, i temi – guerra, capitalismo e libertà – che la connotano e la definiscono organicamente in un unicum espositivo, sembrano essere da sempre, oltre che i dilemmi più urgenti della nostra società, le fonti primarie di ispirazione dell’arte di Banksy, un’arte caratterizzata da una forte componente di denuncia sociale”. Così il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente di Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo a cui si deve l’ideazione e l’organizzazione della mostra, ha definito l’evento negli spazi di Palazzo Cipolla. Da tempo, infatti, la Fondazione Terzo Pilastro ha rivolto la propria attenzione al fenomeno della Street Art, a cominciare dalla felice esperienza di “Big City Life” a Roma, il progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana che ha reso possibile il recupero del quartiere popolare di Tor Marancia, per proseguire poi con l’importante contributo alla rassegna internazionale “Icastica 2015” ad Arezzo e, infine, con la mostra “Codici Sorgenti”, dedicata ai più importanti street-artists mondiali, a Catania, città alla quale ha voluto anche donare la monumentale opera di Vhils che decora i grandi silos sul waterfront del porto.
Una missione: raccordare le esigenze di sviluppo e i bisogni sociali del territorio con una visione ampia, ovvero globale sulle tematiche urgenti del mondo contemporaneo.
“GUERRA, CAPITALISMO & LIBERTÀ”
Esposizione di opere dell’artista noto come Banksy
da Collezioni Private Internazionali

Una mostra ideata, promossa e realizzata da
Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
Presidente Emmanuele Francesco Maria Emanuele

24 Maggio – 4 Settembre 2016

PALAZZO CIPOLLA – ROMA
Via del Corso, 320