Design Hotel: dove il lusso incontra l'arte

Design Hotel: dove il lusso incontra l'arte

Nel cuore delle Alpi, in Sud Tirolo un prezioso rifugio si nasconde all’ombra di larici secolari. Non per sottrarsi alla vista dei più ma per distaccarsi da tutto ciò che è distrazione, rumore, routine. Disteso su paesaggi innevati, per godere a pieno del magnifico panorama offerto dalle Dolomiti, il Vigilius Mountain Resort – perfettamente integrato con l’ambiente circostante perché realizzato nel totale rispetto della natura con materiali ecosostenibili – è qualcosa di più di un albergo 5 stelle. Perché il progetto porta la firma dell’architetto e interior design Matteo Thun che lo ha pensato come un esclusivo rifugio per pochi fortunati e perché per raggiungerlo, ai suoi 1500 metri di altezza, occorre salire in funivia.

Il Vigilius, che offre la tranquillità di un elegante lounge, dove sorseggiare té e intrattenersi con gli altri ospiti davanti al camino o alla splendida vista della Val d’Ultimo, è solo uno dei tanti design hotel che è possibile trovare in Italia e all’estero.

Niente a che fare con le mastodontiche strutture ricettive deluxe, i design hotel sono molto spesso di piccole dimensioni (superano le centinaia di stanze solo nelle città più grandi) e pensati per offrire servizi e benefit personalizzati. Difficilmente sono figli di grandi catene alberghiere, nella stragrande maggioranza dei casi sono gestiti da singoli che affidano la realizzazione del progetto a noti designer.
Lo stile rigorosamente ricercato ed esclusivo, gli arredi innovativi ma essenziali; tutto è pensato affinché ruoti attorno a un unico tema o un concetto.

Così è per la Maison Moschino che sorge a Milano dalle ceneri della prima stazione ferroviaria milanese e dove Rossella Jardini e Jo Ann Tan, che hanno sviluppato il progetto, hanno voluto ricreare un’atmosfera onirica, in un continuo rimando tra sogno e inconscio. Lo si comprende bene dal nome che prendono le 16 camere da letto – la stanza di Alice, Cappuccetto Rosso, Foresta – che richiamano alla mente ambienti fantastici e allegorici.

Dal sogno alla realtà, quella lontana delle fattorie e dei campi coltivati. Accade a Kortrijk, nella provincia delle Fiandre occidentali. Gli architetti belgi Govaert e Vanhoutte hanno recuperato il D Hotel nei pressi di un’area storicamente agricola. Le nuove strutture alzate in cemento che ospitano stanze e lounge sono circondate da un’enorme vetrata, cerniera tra passato e presente. Gli interni sono predisposti sul corpo del mulino che suddivide le varie zone dell’edificio, dalla reception alla sala fitness.

Ridefinire lo spazio e la vivibilità degli ambienti sembrano, dunque, le mission affidate alle strutture ricettive dell’era moderna, dove non conta più solo il benessere della persona ma lo spirito dei luoghi che la accoglie. E chi meglio di esperti dell’arredo e del disegno sa reinterpretare gli ambienti con una ricercatezza degna di un’opera d’arte.

All’Atelier sul Mare a Castel di Tusa in Sicilia, ogni camera è un gioiello di arte contemporanea. Il suo ideatore Antonio Presti afferma che “solo entrando e abitando la camera che l’opera sarà pienamente realizzata; la presenza, l’uso della stanza saranno parte integrante e fondamentale di essa”, tanto che ai visitatori è vivamente consigliato di soggiornare in stanze diverse ogni notte.

Ma la creatività osa spingersi perfino più in là e all’Hotel Puerta América di Madrid il concetto di design si moltiplica in dodici forme diverse. Dodici sono, infatti, i piani dell’edificio e il numero degli architetti che hanno contribuito a realizzarlo. Si tratta di un progetto unico che ha riunito diciannove tra i migliori studi di architetti e designer del mondo, di tredici nazionalità diverse. Passando da un piano all’altro si scoprono stili, colori e ambientazioni diverse perché ciascun livello è stato progettato secondo sensazioni e visioni artistiche dissimili.

Da Firenze a Venezia, da Roma a Barcellona, da un continente ad un altro non esistono limiti alla creatività artistica. Che sia di un viaggio di affari o di piacere, per la vostra luna di miele o un weekend tra amici, chi desidera trascorrere un po’ di tempo in un albergo non convenzionale, che abbia classe e stile e affidi agli spazi un ruolo importante, non deve far altro che scegliere un design hotel perché sarà sicuramente all’altezza delle più alte aspettative.

Già le aspettative, che non sono tutte uguali. C’è chi non vuole rinunciare alle comodità e agli agi di lusso ma preferisce una sistemazione ancora più accogliente, in termini di rapporti interpersonali. Ecco qui che al fianco dei grandi hotel su citati trovano posto nei progetti di design anche i fratelli minori, i bed&breakfast. In Italia ne esistono già tantissimi, sparsi su tutto il territorio e anch’essi sono a tutti gli effetti esemplari di arte contemporanea. I b&b di design coniugano la massima ospitalità con l’offerta di un ambiente raffinato ma familiare: si passa dall’etnico al vintage, dall’ipertecnologico al minimalista, ciascun materiale è scelto con cura per mantenere al meglio l’equilibrio tra la dimensione privata dell’abitare e quella sociale del condividere esperienze che per l’appunto in un esercizio del genere trovano la loro massima espressione.

Il palazzo seicentesco dei Baroni Sgueglia della Marra, nel cuore antico di Napoli, ospita Belle Arti Resort, residenza d’epoca trasformata in struttura ricettiva di sole sette camere, che coniuga tradizione, arte e modernità ideale per viaggiatori desiderosi di assaporare la vera anima di Napoli senza rinunciare alle comodità e ai servizi di un hotel 5 stelle.

Per chi ama assaporare a pieno i momenti di relax della giornata, a Val di Noto in Sicilia, sorge Talìa, un’originale struttura ricettiva nel centro storico della città di Modica che fa della filosofia slowliving un vero e proprio manifesto. Piccole dimore, restaurate con l’impiego di materiali naturali e tipici della tradizione siciliana – dalla pietra a vista per i muri all’intonaco a calce, dai tetti in canne e gesso ai pavimenti in ceramica policroma o in pietra – fanno da cornice ad un verdeggiante giardino mediterraneo.

di Federica Vagnozzi