Al Bambino Gesù un’operazione unica. Intervista al Prof. Pietro Bagolan
Come ci si sente ad aver effettuato un qualcosa di unico nel nostro Paese?
Inutile negarlo, sicuramente è una grande soddisfazione e contemporaneamente penso che il successo sia dovuto alla capacità di aver fatto svolgere il tutto in modo armonico. Altro motivo di soddisfazione è quello di lavorare in una struttura con le tecnologie necessarie per un intervento simile.
Quanto è raro un simile caso e a cosa è dovuto?
Il fatto che nasca un gemello siamese è attribuibile ad una tardiva separazione del disco embrionario. E’ una possibilità abbastanza rara anche se i numeri variano da paese a paese. In quelli meno sviluppati, con minor strumentazione di monitoraggio della gravidanza, questi casi risultano maggiori rispetto a nazioni più avanzate in cui i genitori hanno l’opzione di interrompere la gravidanza.
Dopo una simile operazione, quali sono le prospettive di vita per le gemelle?
Le prospettive di vita oscillano tra il buono e l’ottimo, per confermare questa ipotesi dobbiamo però aspettare un pochino perché, mentre la funzionalità degli arti inferiori si vede subito, questo discorso non vale per quanto riguarda l’efficienza dell’apparato digerente. Per valutare la capacità di essere continenti in maniera normale dobbiamo aspettare che abbiano almeno 3 anni.
Cosa le hanno detto i genitori delle gemelle a operazione conclusa?
La mamma è una signora molto giovane del Burundi, ha espresso molto chiaramente la sua gioia facendo un sorriso a 360 gradi ed un “grazie” in italiano che la diceva tutta sul suo stato d’animo.
Alessandro Creta