
Questa analisi, basata su un campione di oltre 170.000 persone in più di 100 paesi, evidenzia l’eccezionale reputazione del Made in Italy al livello globale. In particolare, il cibo italiano si distingue come il più apprezzato, grazie alla sua qualità e autenticità. Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco per i prodotti italiani, con settori chiave come alimentari e bevande, moda ed autoveicoli di lusso che registrano ottime performance. Tuttavia, nonostante la forte domanda, esistono ancora ampi margini di crescita, soprattutto in paesi come Cina, India, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, dove la presenza dei brand italiani è ancora limitata.
A preoccupare l’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero frenare l’incremento delle esportazioni dei prodotti alimentari italiani, specialmente quelli non premium e senza un brand forte. Una situazione che potrebbe favorire la diffusione di prodotti con “Italian sounding”, che a livello globale rappresentano un mercato doppio rispetto all’export alimentare italiano. Comunque, nonostante l’amore per il cibo italiano, la presenza di marchi italiani nella classifica dei principali brand alimentari mondiali è limitata. Secondo il report “Brand Finance Food 100”, solo Barilla e Ferrero figurano tra i primi 100, rispettivamente al 13° e 28° posto.
Risultato che evidenzia la necessità per i brand italiani di rafforzare la loro presenza internazionale attraverso investimenti in marketing e strategie efficaci. Infatti, la percezione positiva dei prodotti italiani contribuisce significativamente al valore del marchio Italia, stimato da Brand Finance in 2.400 miliardi di dollari e posizionandolo al nono posto per valore economico. Tuttavia la Spagna, va ricordato, con una crescita record del 26% ed un valore di 2.200 miliardi di dollari, si avvicina pericolosamente al primato dell’Italia, evidenziando la necessità di attivare immediate strategie per mantenere ed accrescere la competitività del Made in Italy nel panorama internazionale.