“Art4ART”: al Policlinico Gemelli una nuova degenza multidimensionale, tra arte, natura e intelligenza artificiale

“Art4ART”: al Policlinico Gemelli una nuova degenza multidimensionale, tra arte, natura e intelligenza artificiale

Si è tenuta ieri, mercoledì 27 ottobre alle ore 15:00, presso l’Aula Brasca del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, l’inaugurazione del nuovo centro di radioterapia oncologica “Art4ART”: una nuova degenza multidimensionale, dove arte, natura e intelligenza artificiale diventano cura per il paziente.

Nello specifico, “Art4ART” è il nuovo Day Hospital e Degenza per l’Interventistica Radioterapica e la Radioterapia Metabolica del Centro di Radioterapia Oncologica “Gemelli ART” (Advanced Radiation Therapy) della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS di Roma, realizzato in collaborazione con l’Associazione Attilio Romanini.

All’inaugurazione erano presenti il Ministro della Cultura Dario Franceschini, Lavinia Biagiotti Cigna, Presidente e CEO di Biagiotti Group, ambasciatrice del progetto “Art4ART”, Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli e il giornalista Corrado Augias che ha moderato l’incontro.

Insieme a loro anche Laura Delli Colli, presidente del Festival Internazionale del Film di Roma, Paolo Del Brocco, amministratore Delegato di RAI Cinema, Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, e Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani.

“Un’iniziativa quella di Art4ART che inserisce, all’interno del percorso terapeutico, la bellezza, rappresentata in questo caso dall’arte, come elemento per il recupero del benessere psico-fisico del paziente, nel momento in cui affronta un percorso importante, come quello del contrasto alla patologia oncologica, della radioterapia”, ha commentato a sua volta Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio. “Ed è particolarmente lodevole che iniziative di questo genere vengano prese anche in un momento ancora così drammaticamente caratterizzato dall’ansia e dall’incertezza. Oggi il Gemelli inaugura una nuova frontiera, che coniuga la scienza medica con l’arte”.

L’idea alla base del progetto è di rivestire di bellezza, in tutte le sue declinazioni, i trattamenti oncologici di ultima generazione, come l’Advanced Radiation Therapy.

Un “esperimento” che si basa su tante evidenze scientifiche: sono infatti ormai numerosi gli studi che, in vari campi della medicina, dimostrano come l’arte e la bellezza abbiano di per sé un potere curativo.

“Siamo davvero orgogliosi di poter offrire ai nostri pazienti questo esempio eccellente di umanizzazione di cure ad altissimo contenuto tecnologico, come quelle del Gemelli ART”, ha affermato il professor Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS. “Rendere i trattamenti più a misura d’uomo, perseguendo sempre l’eccellenza delle cure è il binomio che da sempre caratterizza le attività di Fondazione Policlinico Gemelli e che, con il progetto Art4ART, raggiunge una delle sue espressioni più alte”.

“Il principale obiettivo di Art4ART, un’esperienza unica al mondo, è di ingaggiare la sfera emotiva dei pazienti, che sono spesso provati dallo stress e dalla preoccupazione della malattia, per raggiungere il miglior risultato di cura”, ha spiegato il professor Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli. “È un esempio di ‘welfare culturale’, un modello integrato di promozione del benessere e della salute, attraverso le arti visive, performative e il patrimonio culturale”.

La sala della chemioterapia è trasformata in un’esperienza immersiva sulle Alpi o su una spiaggia tropicale; opere d’arte e grandi affreschi che “cancellano” le pareti e i corridoi dell’ospedale per accogliere il paziente in un ambiente rilassante e pieno di bellezza. Grandi schermi ad alta definizione, nella sala d’accoglienza “Odeon” che con le loro immagini trasportano il paziente verso un altrove rasserenante. Le note di un pianoforte o di un’orchestra sinfonica si insinuano preziose negli interstizi dell’attesa o nei tempi di somministrazione delle cure, accarezzando l’anima dei pazienti. Anche le poltrone del Day Hospital sono contrassegnate dal nome e dal colore di un fiore, non più dalla freddezza di un numero.

Il professor Vincenzo Valentini, direttore del Gemelli ART e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli

E in un posto del genere non poteva mancare la natura, quella vera, disposta lungo una serie di serre verticali, che offrono al paziente l’esperienza rilassante del verde.

“Sono tanti ‘semi di bellezza’ che daranno al paziente la possibilità di ricaricare il suo spirito e di trovare nuove energie per affrontare il suo percorso di cura”, ha spiegato il professor Valentini. “Ad ogni paziente verranno inoltre regalati all’inizio della terapia dei semi; noi sappiamo quanto durerà il trattamento e con Confagricoltura abbiamo selezionato semi di piante che fioriranno dopo 2, 4 o 6 mesi, un tempo pari alla durata della terapia. Il messaggio che vogliamo dare con questo gesto è che l’inverno esiste. Ma dopo c’è sempre una primavera. È l’augurio di una nuova vita quello che vogliamo offrire ai nostri pazienti, dopo questa parentesi che hanno percorso insieme a noi”.

Il cuore del progetto di digital therapy del “Gemelli ART” è una piattaforma digitale che, attraverso sofisticate tecnologie informatiche e multimediali, consente di personalizzare l’ambiente dove il paziente riceve le sue cure. Fruibile sia in ospedale che a casa, questo progetto ha tre caratteristiche principali. La prima è la connessione, il paziente può cioè rimanere in collegamento con il personale sanitario, con i volontari e, volendo, con altri pazienti. La seconda è l’intrattenimento: il paziente, attraverso uno schermo o un tablet può trascorrere le ore di permanenza in ospedale per le terapie, guardando un film, assistendo ad un concerto o visitando virtualmente un luogo d’arte o una mostra. Potrà anche “partecipare” ad una lezione nel laboratorio di un artista o “viaggiare” verso luoghi naturali di straordinaria bellezza. L’ultima caratteristica connotante di Art4ART è la ricerca: grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale dei quali è dotata la piattaforma digitale, sarà possibile mettere in relazione i dati clinici del paziente con le esperienze artistiche o i contenuti digitali da lui prediletti, per verificare se l’esposizione immersiva all’arte e all’intrattenimento possano avere delle ricadute misurabili sugli outcome del trattamento: in particolare, nel breve termine verranno studiate tolleranza alle terapie e compliance del paziente, mentre a lungo termine si valuterà l’impatto sul controllo della malattia e sulla sopravvivenza.

“La nostra idea ha riscosso da subito un grande interesse durante la sua realizzazione”, ha rivelato il professor Valentini. “Abbiamo ricevuto tantissime donazioni da parte di privati cittadini, fondazioni culturali, aziende tecnologiche e del farmaco, musei e artisti che ci hanno consentito di ‘popolare’ di varie espressioni artistiche Art4ART”. È il caso ad esempio dei Musei Vaticani che hanno messo a disposizione immagini ad alta risoluzione di cento capolavori delle loro collezioni, oltre ai tour virtuali della Cappella Sistina e delle Stanze di Raffaello. Il pittore Antonio Nunziante ha donato una trentina di opere, che sono state esposte lungo il corridoio e negli ambulatori; anche i quadri raffiguranti i fiori per le poltrone da terapia del Day Hospital e i grandi affreschi della sala d’accoglienza e della sala di degenza per la radioterapia metabolica recano la sua firma. La pianista Cristiana Pegoraro ha offerto il video di un suo concerto e vari brani eseguiti al pianoforte. Stessa cosa da parte della Fondazione Orchestra e Coro Sinfonico di Milano “G. Verdi”. Il giornalista e scrittore Corrado Augias ha contribuito con il racconto delle sue passeggiate romane e in altre città italiane, mentre lo scrittore Sandro Veronesi ha donato la lettura di alcune poesie. Infine il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), Medicinema, il Centro Aletti di Roma e il regista Alessandro Negrini hanno messo a disposizione video, cortometraggi, documentari e audiolibri. Mondo Convenienza e Windtre hanno contribuito rispettivamente all’allestimento degli spazi e alla fornitura di tablet e connettività per la fruizione dei contenuti artistici.

“Grazie al progetto ‘Art4ART’ – ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini, intervenuto all’inaugurazione – i pazienti potranno estraniarsi dalla situazione contingente e respirare un po’ di bellezza anche dentro le mura di un ospedale. Durante la pandemia abbiamo capito, infatti, cos’è l’Italia senza cultura, senza la gioia nelle piazze e nelle strade e quanto sia importante nella società respirare bellezza e trarre energia nella sua visione. Questa è un’altra iniziativa del Policlinico Gemelli che dimostra una grande capacità di visione, di immaginazione e di essere sempre un po’ avanti e che molti dovranno imitare in Italia e nel mondo”.

Ambasciatrice di Art4ART in Italia e nel mondo sarà Lavinia Biagiotti Cigna, presidente e CEO di Biagiotti Group, che ha da sempre a cuore il legame tra bellezza e arti del territorio, tra passato presente e futuro. “Sono molto grata e onorata di poter testimoniare l’avvio di un progetto così straordinario, che coniuga la ricerca con la bellezza e ringrazio il professor Vincenzo Valentini e il Policlinico Agostino Gemelli”, ha dichiarato Lavinia Biagiotti. “La pandemia ci ha insegnato molte cose: innanzitutto l’importanza di partecipare e sostenere la ricerca, la formazione e l’assistenza degli ospedali del proprio territorio, non solo nell’emergenza, ma ogni giorno con fiducia e lungimiranza. La bellezza può e deve contribuire a quel ri-orientamento etico della società senza il quale si perdono fiducia e speranza. È il miglior investimento per il futuro nostro e delle generazioni che verranno.”