Cristalloterapia: spiritualità e benessere

Cristalloterapia: spiritualità e benessere

“I minerali sono cibo spirituale in grado di curare la nostra anima e guarire il nostro corpo”. Alessandra Guardati ci svela il mondo della cristalloterapia e del suo utilizzo in campo terapeutico.

La nostra era, in cui la connessione tecnologica prevale sul vero senso della comunicazione, è caratterizzata dalla mancanza di una reale capacità di relazione, quella facoltà che ci permette di entrare in contatto con altre anime per condividere i nostri momenti di vita ed incontrarsi nella quotidianità. Più che essere in comunicazione con gli altri siamo costantemente connessi ad apparecchi tecnologici che ci hanno portato a vivere in uno stato di disconnessione dal contesto in cui siamo inseriti e dalla nostra realtà interiore, condizione da cui insorgono atteggiamenti patologici, come ansia, depressione e frustrazione, denunciati da psicologici, farmacisti ed operatori socio- sanitari, che si concretizzano con l’ uso smisurato di droghe, alcolici e psicofarmaci.

Ultimamente a questo comportamento distruttivo si contrappone una sempre più ampia e differenziata offerta di tecniche e discipline olistiche che possano aiutare a ristabilire un contatto con noi stessi e con i bisogni primari dell’essere umano. Tra queste terapie si sta diffondendo la cristalloterapia, un’antica tecnica di guarigione fisica ed interiore basata sull’utilizzo di pietre semipreziose. Per cercare di comprendere come le pietre possano produrre questi effetti, abbiamo intervistato la cristalloterapeuta Alessandra Guardati, ricercatrice e studiosa di Kabbalah, che ha pubblicato un libro sull’argomento e da anni è impegnata a diffondere i principi su cui si basano, non solo la cristalloterapia, ma anche le dinamiche invisibili che regolano lo scandire della nostra esistenza.

Da cosa è nata l’esigenza di scrivere un libro sulla cristalloterapia?

L’idea è nata da un’esperienza personale. Nel passato, in un momento di grandi pressioni e cambiamenti, ho cominciato ad avere dei segnali di malessere. Tutti mi consigliavano di rivolgermi ad uno psicoterapeuta ma fin da bambina ho avuto la convinzione che gli accadimenti fisici fossero il riflesso di qualcosa che avveniva in una realtà invisibile. Da allora ho sempre indagato in quella direzione e ho trovato delle risposte che mi sembrava utile condividere per aiutare le persone che vivono in uno stato di disagio o si pongono delle domande relative al senso della vita.

Cosa ha trovato di utile nella sua ricerca?

Ho scoperto che l’energia è tutto, che ci sono diverse frequenze e livelli in cui i fenomeni invisibili si materializzano generando uno stato di benessere o malessere. La Kabbalah ci insegna come inconsapevolmente riceviamo e trasmettiamo energia attraverso il respiro, il cibo, le relazioni, le attività e gli ambienti in cui siamo impegnati. Ho imparato a dare la massima importanza alla qualità delle relazioni, perché queste possono farci guarire o ammalare. Le parole, che sono la primaria fonte di energia, hanno molta più importanza di quanto si possa credere, hanno la capacità per esempio di generare stati di fiducia o di paura. Dalle parole si crea l’immagine che abbiamo di noi stessi, che è quella con cui ci relazioniamo agli altri e da cui dipende il successo delle nostre imprese.

È importante quindi saper scegliere?

La vita è fatta di scelte, il problema è saper riconoscere i momenti in cui si sta scegliendo perché anche se non ci rendiamo conto si produrranno degli effetti costruttivi o distruttivi per il nostro percorso di crescita e consapevolezza. Per la maggior parte dei casi siamo dominati da sentimenti come la paura, la rabbia o il dolore che non ci permettono di individuare il vero problema da risolvere così che si creano correnti di energia molto caotiche che portano nelle nostre vite disarmonia e dipendenza emotiva.

Le pietre come si inseriscono in queste dinamiche?

I cristalli utilizzatei nella cristalloterapia hanno una duplice funzione. La prima ci permette di fare esperienza diretta di come un oggetto apparentemente inerme esprima una vibrazione energetica. La seconda ci permette di percepire la diversa vibrazione trasmessa dalle pietre e di come queste entrino in relazione con il campo elettromagnetico umano prodotto dai chakra, le ruote di energia che vivificano il nostro corpo e che presiedono alle diverse funzioni biologiche e psicologiche.

Cosa possiamo trarre da questa esperienza?

Possiamo comprendere che gli esseri viventi sono costituiti di materia e di energia, che ha lo stesso comportamento della luce, quella sostanza che le religioni chiamano spirito. La cristalloterapia ci permette di indagare più a fondo sulla reale natura umana materiale e spirituale che è la chiave d’accesso per accedere ad altre dimensioni. I chakra ci mettono in comunicazione con queste due dimensioni, quella terrena o materiale alimentata dai chakra che vanno dal basso verso l’alto e quella celeste alimentata dei chakra che vanno dall’alto verso il basso. Il chakra centrale, quello del cuore, ha capacità di sintesi tra i due mondi.

Come si sceglie una pietra con cui avviare la trasformazione?

Esiste un metodo istintivo, scegliendo tra molte la pietra che ci attira perché è la pietra a venire da noi e non viceversa, nutrendo l’aspetto carente della nostra vita in quel momento. La natura è molto più “intelligente” di quel che si crede, dobbiamo imparare a riconoscere il suo richiamo. Altrimenti si può analizzare il sistema dei chakra con degli strumenti radioestesici e scegliere la pietra che restituisce energia al chakra carente a livello esistenziale, creativo, relazionale, intuitivo fino a portare l’individuo ad un risveglio spirituale, cioè essere consapevoli che siamo spiriti dotati di un involucro chiamato corpo.

Come fa una pietra a riportare equilibrio nella nostra vita?

Con la consapevolezza in primis, che ci permette di migliorare la nostra esistenza sia sul piano fisico che spirituale. La carica energetica delle pietre poi nutre il nostro campo energetico innalzando il livello vitale che ci permette di identificare e raggiungere i nostri reali bisogni.