Il regista italo-americano torna ai gangster movie con un progetto adottato dalla piattaforma streaming, senza rinunciare all’esperienza in sala
Torna la premiata ditta Martin Scorsese e Robert De Niro, ossia la coppia che ha fatto la storia del cinema internazionale: non li vedevamo lavorare insieme da ormai ventitré anni e forse non ci eravamo resi davvero conto di quanto ci mancassero fino a quando non abbiamo scoperto che stavano preparando un ritorno alla ribalta come si deve. Nello specifico, ci riferiamo a “The Irishman”, il nuovo gangster movie con Scorsese alla regia e De Niro nel ruolo di protagonista, che debutterà nella prima metà del 2019 su Netflix. Perché, intendiamoci, ormai il cinema è di casa sulla piattaforma e, mai come in questo caso, l’intervento del colosso di streaming è stato essenziale per garantire l’uscita della pellicola. Andiamo con ordine: un investimento stimato di 140 milioni di dollari, lievitato a tal punto anche per alcune scene flashback in cui era richiesto un ringiovanimento digitale degli attori, ha spaventato Paramount Pictures ma non ha scalfito il fiuto e il coraggio del servizio streaming, che ha deciso di adottare la pellicola senza ulteriori esitazioni.
The Irishman ci fa immergere nella vita tormentata di Frank Sheeran, interpretato in tutto l’arco dell’esistenza sempre da Robert De Niro, grazie alla magia della computer grafica. A metà degli anni Cinquanta, Sheeran è il dirigente della più grande unione sindacale americana per la categoria degli autotrasportatori, l’International Brotherhood of Teamsters. Per lui, però, una vita sola non è abbastanza: la famiglia mafiosa dei Bufalino lo prende sotto la sua ala e lui si presta a diventare il loro sicario di fiducia. “Cosa trasforma una persona in un killer professionista?” si è chiesto Martin Scorsese agli albori di questa nuova avventura. Il suo nuovo lavoro “parla di amore, tradimento, rimorso. Della tristezza. Della tragedia di una vita condotta in questo modo. E parla anche di compassione” ha dichiarato poi in un’intervista pubblicata lo scorso maggio su The Independent. Per gran parte del periodo delle riprese, invece, un altro interrogativo ha attanagliato cinefili e non: vedremo “The Irishman al cinema o su Netflix?”. Il piccolo schermo dei nostri pc e dei nostri tablet si è fatto senza dubbio più grande negli ultimi anni, ma la magia del grande schermo pare non essersi ancora del tutto estinta. “Siamo stati abbastanza fortunati ad aver ricevuto l’appoggio di Netflix, sono stati molto buoni nei nostri confronti, perciò si spera che si possa giungere ad una sorta di compromesso” ha sottolineato De Niro, interrogato in merito alla spinosa questione della distribuzione del film. Probabilmente l’ultimo lavoro di Scorsese, che in Italia fa parte del listino Lucky Red, seguirà lo stesso percorso di “Roma” del regista messicano Alfonso Cuarón, con una distribuzione mirata nei cinema e il rilascio contestuale sulla piattaforma, strategia apripista per il raggiungimento di riconoscimenti più blasonati da parte delle istituzioni del settore cinematografico.
Il film è tratto dal libro “L’irlandese – Ho ucciso Jimmy Hoffa”, scritto da Charles Brandt, l’avvocato di Sheeran, edito in Italia da Fazi. Nodo cruciale della storia è la soluzione del caso dell’omicidio di Jimmy Hoffa, a cui nel film presta il volto niente meno che Al Pacino, alla sua prima esperienza con Martin Scorsese dietro la macchina da presa. La scomparsa di Hoffa ha ossessionato l’opinione pubblica statunitense per oltre trent’anni. Sparito il 30 luglio 1975, non è stato mai ritrovato e solo nel 2003, poco prima di morire, Sheeran confesserà il delitto dell’amico, sindacalista in affari con la mafia. Per interpretare in un arco temporale piuttosto esteso i loro personaggi, De Niro e Pacino verranno ringiovaniti usando effetti digitali all’avanguardia. Il produttore Gastón Pavlovich ha dichiarato: “La tecnologia che abbiamo osservato è straordinaria. Non si usano protesi o trucco, gli attori recitano e la tecnologia permette loro di attraversare i decenni senza protesi”.
A rendere ancora più irresistibile il gangster movie più atteso di tutti i tempi è anche il ritorno alle scene dopo diciotto anni di stop di Joe Pesci, già diretto da Scorsese in capolavori come “Toro Scatenato”, “Quei bravi ragazzi” e “Casinò”. Non sono bastati i suoi oltre cinquanta “no” a dissuadere Scorsese dal convincerlo a interpretare a tutti i costi il ruolo del mafioso Russell Bufalino in “The Irishman”. Alla fine Scorsese ha avuto la meglio sulle ritrosie dell’attore e ha trascinato Pesci nuovamente sul set. Di certo, non ci sarà bisogno di fare altrettanta pressione sul pubblico: a casa o al cinema, nessuno potrà resistere al richiamo incantevole di una nuova storia raccontata da Scorsese.
Elisabetta Pasca