Sei Nazioni: dopo l’Olimpico il rugby riempie anche i musei

Sei Nazioni: dopo l’Olimpico il rugby riempie anche i musei

Si avvicina l’appuntamento più atteso dell’anno dagli amanti del rugby (almeno per quelli dell’emisfero boreale). Pochi giorni al via del 6 Nazioni, a livello europeo il torneo più importante della stagione della palla ovale. Italia, Scozia, Irlanda, Inghilterra, Francia e Galles si contenderanno l’ambito trofeo, con la squadra azzurra che giocherà con l’obiettivo di evitare brutte sconfitte e, soprattutto, il non ambìto cucchiaio di legno. Non partono certo favoriti capitan Parisse e i suoi compagni: gli azzurri agli ordini del ct O’Shea (nazionalità irlandese) come tutti gli anni dovranno rendere fieri tutti i tifosi e seguaci di un movimento sempre più in crescita nel nostro Paese.

Sold out le date dell’Olimpico: lo stadio romano abbandonerà temporaneamente la sua natura calcistica per ospitare le gare interne del 6 Nazioni. Il 4 febbraio saranno 60.000 gli spettatori di Italia-Inghilterra, la prima delle due date casalinghe degli azzurri (la seconda il 17 marzo contro la Scozia).
Per quest’anno è stata “allestita” una sinergia tra sport e cultura, con il “Quarto tempo rugby e cultura” che riserva ai possessori del tagliando dei match la possibilità di accedere gratis ai musei. Grazie ad un accordo col Ministero dei beni culturali e del turismo (Mibact) i musei saranno a costo zero per i tifosi che saranno presenti all’Olimpico: un’opportunità unica, che si affianca alle tante iniziative culturali (molte promosse dal Fai) che verranno organizzate nei pressi dello stadio.