70 volte Cannes!

70 volte Cannes!

Nessuna pellicola italiana tra i 18 film in gara: un amaro bilancio per il cinema nostrano che, tuttavia, si consola con altre prestigiose presenze.

‘Fortunata’, il film di Sergio Castellitto e ‘Après la guerre’, di Annarita Zambrano, sono stati selezionati nella sezione ‘Un Certain Regard’, mentre una raggiante Claudia Cardinale – a cui, tuttavia, non è stato risparmiato qualche tocco di Photoshop – campeggia sulla locandina della rassegna, in un’immagine scattata sul tetto di una casa di Roma nel 1959.21-signaletique
Ma tra i tappeti rossi e le passerelle, dal 17 al 28 maggio, non mancherà anche il volto di un altro talento italiano. Madrina dell’evento sarà, infatti, Monica Bellucci, già protagonista lo scorso anno col film di Emir Kusturica “On the Milky Road”.
Una lunga storia d’amore quella tra la diva e il Festival che l’ha scelta nuovamente come madrina per l’apertura e la chiusura dell’edizione numero 70, dopo le precedenti esperienze nel 2003 e nel 2006.
A presiedere la giuria arriva, invece, Pedro Almodovar, icona del cinema spagnolo e fedelissimo della rassegna francese. Ben cinque dei suoi film sono stati tra quelli in concorso a Cannes e “La mala educacion” ha aperto la rassegna nel 2004, in quella che gli stessi organizzatori hanno definito come «La belle histoire d’Almodovar à Cannes».
“Nel 1992, Almodovar arriva sulle passerelle rosse del Festival di Cannes come membro della giuria dei lungometraggi, sotto la presidenza di Gerard Depardieu – si legge sul sito – è l’inizio di una bella storia, che lo vedrà tornare per presentare sei film, vincere un premio per la sceneggiatura, un premio d’interpretazione collettiva per le sue attrici e un premio per la scenografia”.

UNA PARATA DI STAR
Si sa, a Cannes le sorprese non mancano mai e come non aspettarsi grandi cose dall’edizione che cade in un così importante anniversario. Competizione a parte, quest’anno sarà un fiorire di appuntamenti glamour: dalla presenza sulla Croisette di due serie cult («Twin Peaks» e «Top of the lake») all’anteprima mondiale dell’installazione in realtà virtuale “Carne y Arena” di Alejandro G. Iñárritu, che affronta il tema di migranti e profughi e che da giugno sarà esposta negli spazi della Fondazione Prada di Milano.13-tapis
Non poteva mancare l’omaggio, a meno di un anno dalla morte, ad Abbas Kiarostami, vincitore nel 1997 della Palma d’Oro con il film “Il sapore della ciliegia”, a cui sarà dedicata la proiezione di 24 Frames, l’ultimo lavoro del regista iraniano completato pochi mesi prima della morte nel luglio 2016.
Tra gli altri lungometraggi attesi, non possiamo non segnalare Blade of Immortals di Takashi Miike, e Clair’s Camera del coreano Hong Sang-soo con l’acclamatissima Isabelle Huppert.
C’è grande attesa anche per il documentario sui cambiamenti climatici An Inconvenient Sequel con il Premio Nobel per la Pace nel 2007 Al Gore, nome che da dieci anni a questa parte è diventato sinonimo di denuncia e impegno ambientale, proprio grazie all’uscita e alla diffusione internazionale del documentario “An Inconvenient Truth” vincitore del Premio Oscar di categoria.
Dalla distribuzione del trailer – a suon di #BeInconvenient e “Climate changes, truth does not” (‘Il clima cambia, la verità no’) – emerge, come ci si poteva aspettare, un Trump avversario per antonomasia nella guerra contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, che rischia di vanificare i miliardi spesi con il suo “Energy Independence” che cancella molte delle iniziative adottate dall’amministrazione Obama sul cambiamento climatico.

Il film, diretto da Jon Shenk e Bonni Cohen, approderà a luglio nelle sale cinematografiche per fare il punto su quanto è stato fatto negli ultimi dieci anni per il Pianeta, tra risultati ottenuti e previsioni avverate.

Anche la TV continua ad occupare un ruolo predominante nel Festival, con la “carica dell’intrattenimento a 360°” firmato Netflix che approda al festival per la prima volta con due film in concorso (Okja di Bong Joon-ho e The Meyerowitz Stories di Noah Baumbac).
14-salleDue titoli che hanno scatenato le ire degli esercenti dei cinema francesi contro la piattaforma di streaming: “Non mettiamo in discussione l’indipendenza della programmazione del festival del cinema più grande del mondo” – si legge in una nota – “né l’emergere di nuovi player come Amazon, che contribuiscono a sviluppare e finanziare film. Netflix aggira le leggi e gli obblighi fiscali francesi, ovvero le regole che mantengono forte la nostra industria cinematografica”.
A scatenare le polemiche la contravvenzione alle leggi francesi secondo cui fra il passaggio nelle sale e l’arrivo sulle piattaforme on demand debbano passare 3 anni.
Ma si sa, l’evento mediatico più importante del mondo dopo le Olimpiadi, di certo non teme le critiche…

I FILM IN CONCORSO
Nelyubov (Loveless) di Andrey ZVYAGINTSEV
Good Time di Benny SAFDIE e Josh SAFDIE
You were never really here di Lynne RAMSAY
L’amant double di François OZON
Jupiter’s Moon di Kornél MANDRUCZÓ
A gentle creature di Sergei LOZNITSA
The killing of a sacred deer di Yorgos LANTHIMOS
Hikari (Radiance) di Naomi Kawase
Geu-hu (The day after) di HONG Sangsoo
Le redoutable di Michel HAZANAVICIUS
Wonderstruck di Todd HAYNES
Happy EndD di Michael HANEKE
Rodin di Jacques DOILLON
The Beguiled di Sofia Coppola
120 battements par minute di Robin CAMPILLO
Okja di BONG Joon-Ho
Aus dem nichts (In the fade) di Fatih AKIN
The Meyerowitz Stories di Noah BAUMBACH

www.festival-cannes.fr